Presidenzialismo? ma per favore!!!

Ormai è chiaro che Mr B. ha materiale scottante con cui ricattare non solo il Colle ma pure il PD. 

Siccome il signor S. vuole diventare presidente della Repubblica a tutti i costi, visto che i processi sono in dirittura d'arrivo, allora si mette celermente mano alla costituzione assoldando 35 saggi (de che? pagati a parte coi soldi degli italiani? ma che il governo è impazzito?) per occuparsi di quanto più prezioso l'Italia abbia, seguendo le direttive massoniche. 

Inoltre, il chiacchiericcio attorno all'argomento dovrebbe distogliere l'attenzione dai gravissimi problemi di disoccupazione e crollo economico che (ed è scandaloso) il governo non sa assolutamente come risolvere! 

Allora si facciano da parte codesti cretinetti e soprattutto sappiano ( lor signori politicanti da baraccone) che dovranno passare sui cadaveri di 60 milioni di italiani per cambiare la costituzione a cacchio come hanno in mente di fare! 

QUA B. NON PASSA! MAI SARA' PRESIDENTE!


Consigliamo il seguente articolo di Barbara Spinelli.

"L’escamotage presidenzialista"

È strano come i politici, perfino gli innovatori, evitino di menzionare una tema che resta cruciale: la morale pubblica. 
Giacché è per immoralità che si rinviano le cose prioritarie, anteponendo l’escamotage. Mai come adesso invece, la questione posta da Berlinguer nei primi ’80 è stata così attuale. Oggi come allora, è obbligo etico il «corretto ripristino del dettato costituzionale», il divieto ai partiti di occupare lo Stato. Nulla è cambiato rispetto a quando Berlinguer diceva a Scalfari che la questione morale «è il centro del nostro problema»: quell’«occupazione » produce sprechi, debito, ingiustizia. È questione morale allontanarsene subito. È urgente, fattibile, e però intollerato dalle oligarchie. Per questo pesa il contesto delle riforme istituzionali, e inane è mimare Parigi. 
Questo è un paese dove non è stata mai fatta una legge sul conflitto di interessi. Dove un magnate tv ha governato nonostante una legge del ’57 proibisca l’elezione di titolari di concessioni pubbliche (frequenze tv). E restano le leggi ad personam, grazie a cui quest’ultimo elude processi e condanne.

Questo è il paese dove si ha l’impressione che niente sia vero, di quanto detto in politica. Che tutto sia fumo o diversivo. 
Il Pd aveva promesso di non governare con Berlusconi, e ora Berlusconi comanda. 
Aveva promesso di cambiare subito la legge elettorale, restituendo all’elettore la scelta dei suoi rappresentanti, e neppure questo fa. Quel che è accaduto giorni fa è una pagina nera, simile alla pugnalata di Prodi. La mattina del 29 maggio il deputato Pd Giachetti raccoglie adesioni contro il Porcellum per tornare automaticamente alla legge Mattarella (1 milione 210.000 italiani hanno chiesto un referendum per ottenere proprio questo, il 30-9-11). Circa 100 firmano: di Pd, Sel e 5 Stelle. Ma arriva l’altolà di Enrico Letta e Finocchiaro («È intempestivo, prepotente!») e dei Pd resta solo Giachetti. Se ne parlerà, sì, ma se vorrà Berlusconi.
Questo è un paese dove si mente al popolo, annunciando pompose abolizioni del finanziamento pubblico ai partiti, e poi ecco una proposta che obbliga i contribuenti a sovvenzionarli col 2 per mille, anche quando non lo dichiarano (le cosiddette somme “inoptate”) 
Questo è un paese dove il presidente della Repubblica esercita poteri imprevisti. 
Con che diritto, sabato, ha definito «eccezionale» il governo: «a termine»? Il Quirinale già ha pesato molto, influenzando il voto presidenziale e favorendo le grandi intese.
Formidabile è la coazione a ripetere inganni, tradimenti. La chiamano addirittura pace, responsabilità.
In realtà nessuno risponde di quel che fa o non fa. Deridono Grillo, che chiama portavoce i rappresentanti. Ma loro non sono affatto rappresentanti, essendo nominati. Nessuno è imputabile, e che altro è la non-imputabilità se non la fine d’ogni etica pubblica.
Da La Repubblica del 05/06/2013.