Rifiuti, siringhe e degrado
L'altro volto di Villa Pamphili
da: http://roma.corriere.it/roma/notizie/cronaca/13_settembre_2/rifiuti-siringhe-degrado-villa-pamphili-2222862727038.shtml
Bivacchi negli edifici restaurati. E tre rapine in pochi giorni. Abbandonati l'ex segheria e il Casale rosso
(Foto Mario Proto)
ROMA - Rifiuti, bivacchi, siringhe. Da una decina di giorni anche rapine e un furto con scasso al Punto jogging. Il volto nascosto di Villa Pamphili. Centottanta ettari di verde e di storia, di edifici ristrutturati con la pioggia di miliardi stanziati per il Giubileo (52) e poi abbandonati in mancanza di destinazione d'uso. E ora occupati, come il Casale rosso, immerso nella fitta vegetazione, da sbandati e ubriachi.
Le ultime operazioni dei vigili urbani - con lo sgombero di alcuni stranieri accampati nella villa - e dei carabinieri (che hanno identificato decine di persone e arrestato uno slavo ricercato per atti sessuali con un minorenne) hanno riproposto il tema della sicurezza nella villa papalina. Se il giro dei sentieri e degli spiazzi sembra offrire un'immagine tranquilla, è quello che accade all'interno, nella boscaglia, a gettare un'ombra sulla sicurezza. Accampamenti abitati da senza tetto sono stati trovati nei giorni scorsi dalla Guardia forestale nelle vicinanze dell'ex segheria, altro edificio ristrutturato e lasciato a se stesso, dove le grate che coprono l'impianto di condizionamento dell'aria sono state divelte. «Nel tentativo di entrare nella costruzione», ipotizzano gli investigatori.
I segni del passaggio di ladri di rame e di parti degli impianti elettrici mai utilizzati sono evidenti. Come quelli di giacigli e bagni all'aperto fra i rovi che circondano la Valle dei Daini. Nelle serre ottocentesche, anch'esse da poco sgomberate, le vetrate in frantumi ricordano che sono sempre pronte ad accogliere nuovi occupanti. Il Casale rosso è un simbolo del degrado, racchiuso in mura color mattone tuttora in buone condizioni, pavimenti e un camino in materiali nobili, luci che accompagnano il visitatore fin sulla terrazza diventata la «residenza» di giovani dell'est dediti alla prostituzione che si appartano con i clienti nella parte che si affaccia sull'Olimpica. Al pianterreno, dove le grate mostrano le tracce di colpi di piccone e la serratura è accartocciata, altri sbandati hanno invece chiuso la porta principale con una catena e un lucchetto per non farci entrare i rivali.
«Ormai qui i padroni sono loro», commenta un anziano frequentatore della villa. Dal lato di via Vitellia, proprio dietro il parco giochi, siringhe e pasti confezionati (forse vitto da ospedale) tappezzano la macchia. Il rifugio di tossicodipendenti che si allungano nel bosco dal vicino Sert del San Camillo, mentre dalla parte di San Pancrazio giovanissimi clienti degli spacciatori si riforniscono di hashish e marijuana. In pochi giorni un pensionato è stato rapinato della collanina, una giapponese del portafoglio. Aggredito anche il conduttore del trenino che porta in giro i bambini. Anche questi segni di un degrado che però mette paura.
e da: http://www.lungotevere.org/index.php/municipi/xii/19744-villa-pamphili-degrado
Villa Pamphili, niente pseudo-privatizzazione ma il degrado resta
Roma, 31 ott 2013 - Era stata pensata a settembre l’idea di riqualificazione di Villa Pamphili dopo un’inchiesta shock delCorriere della Sera. La nota testa giornalistica aveva mostrato le pessime condizioni in cui versava uno dei più noti parchi della Capitale. Abusivi, vegetazione impazzita, immondizia: una situazione imbarazzante per le Istituzioni.
Ad ammettere la colpa anche il presidente del Municipio di competenza, Roma 12, Cristina Maltese. “ll degrado denunciato? È tutto vero” aveva commentato il minisindaco. A proporre una soluzione sempre lei che, dopo la confessione, aveva dichiarato di voler rispolverare una proposta di qualche anno fa, fatta all’allora Amministrazione Veltroni, proposta che poi si trasformò in un nulla di fatto.
L’idea ipotizza è quella di una Fondazione per gestire il noto parco sulla Gianicolense. Una sinergia quindi tra pubblico e privato per restaurare i luoghi di pregio e concederli per manifestazioni, eventi e spazi culturali, per trarne utili da reimpiegare nella manutenzione: “recuperare le aree storiche della Villa” sembra essere il punto cardine, secondo la Maltese, per risolvere il problema.
A distanza di due mesi però il progetto sembrerebbe sfumato. Il presidente del Gruppo Misto del dodicesimo Marco Giudici parla di trionfo, di “aver vinto la battaglia”.
In questi giorni infatti è stato approvato un ordine del giorno con il quale viene chiesta l’istituzione di un soggetto totalmente pubblico per gestire il patrimonio di Doria Pamphili. “Un grande risultato a tutela di una nostra ricchezza storica e ambientale” – ha dichiarato il municipale. Secondo Giudici la proposta fatta dal centrosinistra sarebbe inaccettabile perché “a forte valenza privatistica”. Tutto da rifare quindi per questi 184 ettari verdi nel cuore di Roma.
Adesso però sono passati già due mesi dall’inchiesta del Corriere e la Villa versa ancora in pessime condizioni, aspettando che le Istituzioni creino, come la stessa Maltese lo aveva definito, “un circolo virtuoso” per risolvere il “caso Panphili”.
E Stilinga che ieri ha visitato la villa conferma il totale degrado in cui versa non solo il parco ma anche e soprattutto gli edifici e le statue decapitate, rubate, staccate dai loro siti. Uno schifo. Bisognerebbe chiedere al Fai di adottarla per rimetterla in sesto.