Monti e gli italiani nei "salotti buoni" del mondo
Il premier è uno dei pochi ammessi in questi circoli esclusivi, ha lasciato la carica quando è stato nominato senatore.
di Marco Dolcetta, da il Fatto Quotidiano del 29 gennaio 2012:
http://rassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/getPDFarticolo.asp?currentArticle=1A0GC8
Ecco come si spiega la volontà di tirare una riga sul WELFARE STATE italiano ed europeo.
Ma se i capitalisti non capiscono che la disoccupazione e la mancanza di diritti, faticosamente acquisiti dai lavorati nel corso degli anni (mancanza che ora i professoroni d'economia vogliono proporre anche alla popolazione europea in nome dello spread impazzito e della crisi speculativa, mettendo in carestia popolazioni come quelle greche e portando quelle spagnole, portoghesi, italiane ed irlandesi all'emigrazione) distruggono il consumismo di massa e i mercati reali dell'economia, allora stiamo assistendo davvero alla fine stessa del capitalismo.
L'Europa come mercato economico ha arricchito la Cina, fino a quando il Welfare State e il lavoro erano concetti e realtà diffuse nel suo seno.
Se questi due pilastri sociali ed economici sono distrutti, non c'è fabbrica del mondo che regga: la Cina potrà continuare a produrre di tutto ed in quantità elevate, ma gli europei non assorbiranno la loro mercanzia e questa rimarrà invenduta nei magazzini.
Piuttosto, sarebbe necessario che i concetti di Welfare State e di lavoro con diritti siano ampliamente incoraggiati e diffusi proprio nei paesi asiatici dove sono ancora chimere. E sarebbe il caso di rendere l'euro competitivo e l'Europa una e solidale, altrimenti a che serve?