da:http://www.repubblica.it/ambiente/2014/10/20/news/vandana_shiva_ogm_molto_pi_cari_dei_prodotti_biologici-98554505/?ref=fbpr
ROMA - "Il mio lavoro degli ultimi trent'anni ha dimostrato che i prodotti biologici rendono di più per acro di quelli ogm, economicamente e dal punto di vista nutrizionale. Producono inoltre redditi più elevati per i coltivatori, perché nel sistema industriale e con i semi transgenici gli agricoltori non solo devono spendere denaro in quantità esorbitante per i prodotti chimici, ma devono pagare per le royalty sulle sementi, perché le corporation del settore dell'ingegneria biogenetica pretendono di affermare il diritto di proprietà sui semi". Vandana Shiva, fisico e fondatrice del movimento "Navdanya", "Nove semi", risponde alle domande di Repubblica dopo le polemiche causate dalle sue posizioni di critica ai cibi transgenici.
Uno degli argomenti più importanti a difesa dei cibi geneticamente modificati è che sono economici, mentre i prodotti biologici sono costosi.
"Gli Ogm non sono affatto economici. Anzi, sono tra i più costosi perché si raccolgono le royalty su ogni seme venduto. Nel caso del cotone in India il prezzo è passato da 5 rupie al chilogrammo a 3600. Oltre a ciò non si tiene conto dell'uso dei pesticidi da parte degli agricoltori, perché in effetti sono costretti a farne un uso molto maggiore. Di conseguenza gli agricoltori si indebitano, e molti indebitati si suicidano. Abbiamo già perso 291mila contadini - e a dirlo sono le statistiche governative, non le mie - dal 1995, quando la globalizzazione ha iniziato a modificare le leggi sulle sementi. La maggior parte di questi suicidi si è verificata nella cosiddetta fascia del cotone, la zona nella quale cresce il cotone indiano: il 95% di questo cotone ormai è geneticamente modificato. Per quanto riguarda la produzione, poi, la coltivazione delle specie geneticamente modificate implica costi molto elevati, perfino negli Stati Uniti. Gli agricoltori pagano qualcosa come dieci miliardi di dollari per le royalty e per prodotti per la cura dei semi. Oltre, naturalmente, al prezzo delle sementi vere e proprie".
VIDEO INTERVISTA: "Chi produce Ogm non dice la verità"
Elena Cattaneo, docente e senatrice della Repubblica, a favore degli ogm, ha ammesso sulle pagine di Repubblica che per la colza transgenica non ci sono evidenze di sicurezza dal punto di vista ambientale. In poche parole, c'è il rischio di contaminazione. Si tratta di un caso isolato?
"Il caso colza non è affatto isolato. Perché le piante andranno sempre incontro all'impollinazione incrociata, il vento trasporterà sempre il polline, e abbiamo visto i risultati dei disastri prodotti dal canola, in Canada, con la contaminazione da ogm. Oltre a ciò è stato effettuato anche un importantissimo studio per il Messico - e il Messico è il paese originario del granoturco - dal quale è emerso che le varietà native di granoturco sono contaminate. Questo articolo è stato pubblicato sulla rivista Nature. Gli Stati Uniti non producono a livello commerciale riso o frumento transgenico, ma hanno campi di riso aperti. Si è verificato così, per esempio, il caso del riso Byle e del frumento Monsanto. È stata scoperta una contaminazione nel riso e gli Stati Uniti hanno perso tutte le loro esportazioni. La contaminazione è stata trovata nel frumento, e hanno perso tutte le loro esportazioni di frumento. Quindi la contaminazione non è certo unica e limitata ai semi transgenici, ma ha luogo in ogni pianta, perché ogni pianta avrà la sua fase di impollinazione".
Un agronomo italiano ha chiesto che la sua partecipazione all'Expo 2015 sia cancellata. Lei pensa che vi prenderà parte?
"Ho trovato molto interessante che l'Expo - che auspica la partecipazione di milioni di persone - se la prendesse con una sola su sette miliardi di persone sulla Terra e le dicesse 'lei non deve andarci'. Io spero proprio che all'Expo ci siano tutti. L'Expo mi ha nominato ambasciatrice per l'idea di un'alimentazione centrata sulla biodiversità e sulla Terra, alimenti caratterizzati dalla qualità e non da prodotti tossici. Il cibo contaminato provoca malattie e obesità agli esseri umani. E distrugge la nostra biodiversità".
This is the fashion blog of Stilinga, a fashion designer who works from home. She is from Rome, Italy and she writes about trends, things she loves to do in Rome and art. Questo è il fashion blog, e non solo, di stilinga (una stilista che lavora da casa - è una stilista-casalinga) e che spesso tra una creazione di moda e l'altra, tra ricerche e fiere, si occupa anche del suo quotidiano e del contesto in cui vive.
Parmesan? Parmesello Italiano? ma che ancora mangiate formaggi?
da: http://www.tuttosteopatia.it/nav/blog/b-discipline-complementari/alimentazione-2/loncologo-franco-berrino-su-latte-zucchero-proteine-tutto-quello-che-dobbiamo-sapere-su-cio-che-mangiamo/
L'oncologo Franco Berrino su latte, zucchero, proteine: tutto quello che dobbiamo sapere su ciò che mangiamo
Mercoledì 9 Maggio 2012#11:42 | pubblicato da: Massimo Valente |
Nel nostro mestiere di osteopati molto spesso ci troviamo a dare consigli alimentari ai nostri pazienti, ma soprattutto ci rendiamo conto che gran parte delle disfunzioni viscerali hanno alla base degli errori nell'alimentazione.
Nonostante riteniamo che ognuno debba fare il proprio mestiere, per cui che l'alimentazione debba essere seguita da professionisti, ci piace elencare dei principi imprescindibili che il prof. Franco Berrino, nostro mentore e riferimento scientifico per questa materia, ci ha illustrato personalmente o attraverso dei video che riproponiamo in questo articolo. Su Tuttosteopatia.it più volte ci siamo occupati di alimentazione secondo i principi base del prof. Berrino (vedi sotto gli articoli correlati).
Di seguito alcuni suggerimenti utili per la sana alimentazione:
Latte
La Rivista Pediatrics ha mostrato qualche anno fa che non c'è nessuna prova che il latte faccia bene alle ossa. “E' un'illusione” spiega il prof. Berrino nel video realizzato dal laboratorio di cucina naturale di Manuela Palestra in occasione dell'incontro su “Alimentazione e salute” - spiegando inoltre che i bambini, come anche gli adulti, sono oggi “troppo nutriti” perché ci sia bisogno di mangiare latte quotidianamente. Il latte e formaggio di mucca stimola i fattori di crescita, i quali – dice Barrino – “sono più alti nei malati di cancro”.
Guarda il video
Guarda il video
Zucchero
“E' un modo per far sembrare buone delle cose che non sono buone”. Esordisce così il prof. Berrino rispondendo alla prima domanda sullo zucchero, nell'ambito di un'intervista realizzata per La Scuola della Salute, un progetto del 2011 promosso dal Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, in collaborazione con l'Istituto Nazionale di tumori, che incoraggia tra gli studenti delle scuole secondarie corretti stili di vita, una sana alimentazione, e la lotta al tabagismo giovanile.
“L'uomo nella sua storia non ha mai mangiato zucchero” chiarisce il professore, ma oggi lo troviamo dappertutto: nei piselli in scatola, nel pane, nelle fette biscottate ecc”. Questo perché la qualità degli ingredienti di base è pessima. Lo zucchero fa male, soprattutto nella forma liquida: quindi bevande zuccherate, gasate, che sono la principale causa di obesità nei bambini. La sua peculiarità è quella di essere ingerito volentieri anche quando si è sazi. (Leggi gli articoli correlati: No alle bibite zuccherate, un pericolo per la salute e La chimica nel piatto: aspartame).
“L'uomo nella sua storia non ha mai mangiato zucchero” chiarisce il professore, ma oggi lo troviamo dappertutto: nei piselli in scatola, nel pane, nelle fette biscottate ecc”. Questo perché la qualità degli ingredienti di base è pessima. Lo zucchero fa male, soprattutto nella forma liquida: quindi bevande zuccherate, gasate, che sono la principale causa di obesità nei bambini. La sua peculiarità è quella di essere ingerito volentieri anche quando si è sazi. (Leggi gli articoli correlati: No alle bibite zuccherate, un pericolo per la salute e La chimica nel piatto: aspartame).
Allora qual è il modo migliore per dolcificare? La frutta. Un'ottima colazione, per esempio, è quella fatta col muesli, fatto con fiocchi d'avena, uva sultanina, frutta secca.
Una colazione molto zuccherata (con brioche o biscotti e latte zuccherato) ha invece l'effetto di produrre un innalzamento della glicemia, che a sua volta provoca una risposta del pancreas che produce molta insulina per abbassare la glicemia. Ma se la colazione è molto dolce, il pancreas produce troppa insulina e si va in ipoglicemia. “Il che vuol dire – spiega il prof. Berrino – che più dolci si mangiano, più vien fame di zucchero ed è questo il motivo per cui molti studenti la mattina sono nervosi, distratti: perché non c'è abbastanza zucchero nel sangue (sono in ipoglicemia) e questo proprio perché hanno mangiato troppo zucchero”.
Una colazione molto zuccherata (con brioche o biscotti e latte zuccherato) ha invece l'effetto di produrre un innalzamento della glicemia, che a sua volta provoca una risposta del pancreas che produce molta insulina per abbassare la glicemia. Ma se la colazione è molto dolce, il pancreas produce troppa insulina e si va in ipoglicemia. “Il che vuol dire – spiega il prof. Berrino – che più dolci si mangiano, più vien fame di zucchero ed è questo il motivo per cui molti studenti la mattina sono nervosi, distratti: perché non c'è abbastanza zucchero nel sangue (sono in ipoglicemia) e questo proprio perché hanno mangiato troppo zucchero”.
Il miele? E' meglio dello zucchero ma non va mangiato a colazione. E' preferibile assumerlo a merenda, dopo l'attività fisica.
Proteine
Importantissime, le proteine sono “il materiale per costruire il corpo, le cellule”. Un ragazzo di età scolare ha bisogno di un grammo di proteine per ogni kg di peso corporeo, ma ne mangia generalmente tra i 100 e 150 grammi! Questo perché si mangia tutti i giorni carne, formaggi, salumi ecc.
Oggi si sta scoprendo che una dieta molto ricca di proteine è una delle principali cause di aumento di peso. Le proteine inducono la formazione dei fattori di crescita ed è per questo che ne abbiamo bisogno. “Ma quando si assumono troppe proteine – chiarisce Berrino - i fattori di crescita nel nostro sangue sono più alti, e chi ha questi fattori di crescita più alti, si ammala di più di cancro”. Per questo si raccomanda ad un uso moderato di proteine, privilegiando l'associazione delle proteine dei cereali: del grano, del riso, dell'orzo, del farro, con le proteine dei legumi.
Oggi si sta scoprendo che una dieta molto ricca di proteine è una delle principali cause di aumento di peso. Le proteine inducono la formazione dei fattori di crescita ed è per questo che ne abbiamo bisogno. “Ma quando si assumono troppe proteine – chiarisce Berrino - i fattori di crescita nel nostro sangue sono più alti, e chi ha questi fattori di crescita più alti, si ammala di più di cancro”. Per questo si raccomanda ad un uso moderato di proteine, privilegiando l'associazione delle proteine dei cereali: del grano, del riso, dell'orzo, del farro, con le proteine dei legumi.
Si alla carne e ai formaggi ma non come abitudine quotidiana.
Cosa è corretto mangiare
A detta del prof. Franco Berrino, “la raccomandazione del mondo della ricerca scientifica è quella di basare l'alimentazione quotidiana su cibi di natura prevalentemente vegetale non industrialmente raffinati: non la farina bianca ma quella integrale; non il pane bianco ma quello integrale e così per il riso. Quindi è bene scegliere su un'ampia varietà di cereali non raffinati industrialmente, di legumi, di verdure, di frutta”. Attenzione agli alimenti ad alta densità calorica: la maggior parti dei prodotti alimentari pubblicizzati.
Attività fisica
Fondamentale per il buon funzionamento del nostro organismo. “Il nostro corpo è stato programmato per fare attività fisica – dice Berrino – e lo sport più semplice è quello di camminare, almeno un'ora al giorno”. Che questo tipo di alimentazione funzioni, il dott. Berrino lo ha cominciato a provare scientificamente più di 10 anni fa, quando ha dato vita allo studio Diana 1.
“Erano 104 signore divise in 2 gruppi racconta lo stesso Berrino a Report, in una puntata andata in onda il 15/03/2009 – metà di loro sono venute a mangiare con noi per 5 mesi, 2 volte la settimana, e questo ha dimostrato molto chiaramente che modificando l’alimentazione queste signore si sentivano meglio: nessuna di loro era stitica, il colesterolo e glicemia si sono abbassati, così come il testosterone (fattore di rischio per il cancro alla mammella secondo il prof.). Le proteine che ci proteggono dagli ormoni sessuali invece si sono alzate”. Guarda il video di Report.
“Erano 104 signore divise in 2 gruppi racconta lo stesso Berrino a Report, in una puntata andata in onda il 15/03/2009 – metà di loro sono venute a mangiare con noi per 5 mesi, 2 volte la settimana, e questo ha dimostrato molto chiaramente che modificando l’alimentazione queste signore si sentivano meglio: nessuna di loro era stitica, il colesterolo e glicemia si sono abbassati, così come il testosterone (fattore di rischio per il cancro alla mammella secondo il prof.). Le proteine che ci proteggono dagli ormoni sessuali invece si sono alzate”. Guarda il video di Report.
TTIP la mostruosità segreta che potrebbe distruggere la salute umana!
da: http://www.report.rai.it/dl/docs/1413747088318segreto_sul_piatto_report.pdf
Ecco alcuni stralci su cui riflettere a lungo, presi dalla bella puntata di Report di ieri, 19.10.14 sulle nefandezze burocratico-industriali e sulle cretinerie della UE, oltre che sulle luride multinazionali USA che appoggiano e foraggiano, evidentemente da come si evince dai discorsi che fa,
ANTHONY LUZZATTO GARDNER – AMBASCIATORE DEGLI STATI UNITI
PRESSO L’UNIONE EUROPEA che sul TTIP dice:
"Senza un capitolo ambizioso sull’agricoltura, è sicuro che il TTIP non sarà approvato
dal Congresso."
Mentre già oggi ci troviamo nelle seguenti condizioni di follia totale in cui un'allevatrice italiana LORELLA FRIGO , che giustamente difende la qualità, parlando col giornalista Roberto Pozzan dice che :
Siccome il pagamento del latte viene fatto in base a grassi e proteine, qui in Malga,
quando le vacche mangiano l’erba fresca, calano i tenori sia di grasso che di proteine;
quindi si prende anche meno.
ROBERTO POZZAN
Addirittura?
LORELLA FRIGO – ALLEVATRICE
Sì, addirittura meno.
ROBERTO POZZAN
Quindi il latte di pascolo si paga meno rispetto a quello…
LORELLA FRIGO – ALLEVATRICE
…rispetto a quello di stalla perché…
ROBERTO POZZAN
Perché la legge…
LORELLA FRIGO – ALLEVATRICE
È fatta così.
ROBERTO POZZAN
…la fa la grande industria. (...)
Evidentemente ci troviamo in una realtà in cui l'industria è contro la popolazione umana e quindi anche contro se stessa, visto che a medio termine la popolazione schiatta se alimentata così male e sempre a medio termine pure l'industria crepa, visto che taglia il ramo su cui è seduta!
Mentre si deve andare sempre di più verso il biologico visto che pure il signor
MARK SMALLWOOD, DIRETTORE ESECUTIVO RODALE INSTITUTE dice:
"Terreno sano, cibo sano, popolazione sana.
Il nostro fondatore, Rodale, iniziò le sue ricerche nel 1940 perché stava male e lo
attribuiva alla qualità del cibo.
In quegli anni, durante la seconda guerra mondiale, stavano ritirando da tutte le
aziende agricole il nitrato d’ammonio, il fertilizzante più usato negli Stati Uniti, per
usarlo nella produzione di bombe e armamenti.
Rodale si disse: - C’è qualcosa che non quadra. Più studiava e si informava, e più
scopriva che la fertilità dipende dalla salute del terreno."
e AARON KINSMAN - empre del RODALE INSTITUTE aggiunge:
"Qui produciamo il compost. Il compost è essenziale nell’agricoltura biologica,
specialmente in quella che vuole rigenerare il suolo."
e DR. KRISTINE NICHOLS - CHIEF SCIENTIST concorda asserendo:
"Questo piccolo organismo sta sottoterra. Questi sono organismi che si nutrono di
batteri. Stanno inghiottendo i batteri nel loro corpo e durante il processo l’azoto dei
batteri viene rilasciato e fertilizza il suolo."
E allora cosa sostiene ANTHONY LUZZATTO GARDNER – AMBASCIATORE DEGLI STATI UNITI PRESSO L'UNIONE EUROPEA quando dice:
"Il divieto dell’Unione Europea di vendere Parmesan o prodotti descritti con Parmesan
Like o Parmesan Style, perché sono simili al Parmigiano Reggiano, risulta in
conseguenze assurde. Ad esempio obbliga Kraft oggi a vendere il loro parmigiano
sotto il nome “Parmesello italiano”, che trovo un po’ strano."?
Dice che forse lui è al soldo della Kraft e che la politica USA sull'agroalimentare è volta solo a fare man bassa dei soldi dei consumatori più poveri (italiani e non), a discapito della QUALITA' ( concetto che sia USA che i paesi europei del Nord non capiscono e anzi rifiutano per ragioni di profitto capitalistico, mettendo a repentaglio non solo la sanità europea ma soprattutto la vita dei cittadini EU e USA) e quindi giustamente il giornalista di Report ROBERTO POZZAN afferma, contro battendo le frasi dell'ambasciatore di cui sopra:
"Noi non lo troviamo strano, perché il parmigiano si produce in una zona geografica
precisa; è il nostro oro. E non ci piace che Kraft, con tutti i nomi possibili, usi
“Parmesan” o “Parmesello italiano”, se parmigiano non è. Perché costando meno,
butta fuori mercato quello vero."
E poi chi se ne frega della Kraft!
E infatti sarebbe come se in Italia lanciassimo l'Aifone che suona uguale all'IPHONE o l'AIPOD e li spacciassimo per prodotti della Apple, facendo un buco enorme nei conti della stessa azienda. Oppure se aprissimo Fasebuc soppiantando Zucherberg.
Gli USA devono smettere di rubare i nostri prodotti per fare profitti illeciti con robaccia che uccide le bestie e gli esseri umani.
Gli USA debbono finirla con questa finta economia falsamente basata sul concetto di merito, mentre è puramente monopolistica.
Gli USA dovrebbero ritrovare la brocca e concentrarsi creando prodotti tipici locali loro, anche perché è di una noia incredibile comprare prodotti simil ma finto italiano in USa: ma se si vive in USA che compro a fare la roba finta italiana ma made in USA?
Magari mi piacerebbe scegliere tra un prodotto locale di qualità USA e uno vero Italiano, o no?
Scegliere è una nozione che il marketing e le multinazionali dovrebbero mettersi in testa assieme al concetto di QUALITA'!
Questo non è progresso, è capitalismo puro in cui la quantità è l'unico faro mente l'utopia è, E LO RIBADIAMO, la qualità.
L'Italia e gli italiani sono su questo globo per indicare la via verso la qualità e per riarmonizzare il rapporto tra uomo e produzione alimentare.
Report Il segreto sul piatto: TTIP e salute umana!
Report Il segreto sul piatto
da:
http://www.report.rai.it/dl/Report/puntata/ContentItem-9ed45d77-878a-4e7b-a531-df8fa39695bc.html
Con Giorgio Mottola
Il premier Matteo Renzi lo ha definito “vitale” Gli industriali italiani lo considerano una benedizione. Gli scettici, invece, lo descrivono come un’apocalisse.
Nessuno, però, al momento sa bene cosa sia il TTIP, il Trattato Transatlantico sugli investimenti che Europa e Stati Uniti stanno negoziando da diversi mesi. Sulle trattative in corso e gli accordi finora raggiunti vige infatti la massima segretezza. Eppure, l’approvazione del TTIP potrebbe cambiare le nostre vite, come ci racconta Roberto Pozzan con la collaborazione di Giorgio Mottola.
Con il Trattato Transatlantico potrebbe nascere la più grande area di libero scambio del mondo: niente più dazi, niente più confini commerciali tra Europa e Usa.
E quindi aumento del Pil europeo calcolato tra lo 0,5% e il 4%, più posti di lavoro, più esportazioni (si calcola il 28%).
Ma tutto ciò rischia di avere un costo elevato. Insieme alle barriere tariffarie salterà anche una parte del sistema di tutele europee, leggi, controlli e standard minimi richiesti per la circolazione dei prodotti.
Una misura che potrebbe avere ripercussioni enormi innanzitutto sul settore agroalimentare che in questa trattativa gli Usa considerano strategico.
Tutti i negoziatori europei al momento lo negano, ma il TTIP potrebbe spalancare le porte a carni trattate con ormoni e antibiotici, latte arricchito e produzioni con organismi geneticamente modificati.
E a vigilare sulla corretta applicazione del Trattato ci sarebbe un Arbitrato internazionale privato, le cui decisioni saranno superiori alle leggi nazionali e, quindi, alle stesse sentenze dei tribunali.
Il dubbio è più che legittimo: il TTIP sarà una grande opportunità o un boomerang per piccole imprese e consumatori?
da:
http://www.report.rai.it/dl/Report/puntata/ContentItem-9ed45d77-878a-4e7b-a531-df8fa39695bc.html
Con Giorgio Mottola
Il premier Matteo Renzi lo ha definito “vitale” Gli industriali italiani lo considerano una benedizione. Gli scettici, invece, lo descrivono come un’apocalisse.
Nessuno, però, al momento sa bene cosa sia il TTIP, il Trattato Transatlantico sugli investimenti che Europa e Stati Uniti stanno negoziando da diversi mesi. Sulle trattative in corso e gli accordi finora raggiunti vige infatti la massima segretezza. Eppure, l’approvazione del TTIP potrebbe cambiare le nostre vite, come ci racconta Roberto Pozzan con la collaborazione di Giorgio Mottola.
Con il Trattato Transatlantico potrebbe nascere la più grande area di libero scambio del mondo: niente più dazi, niente più confini commerciali tra Europa e Usa.
E quindi aumento del Pil europeo calcolato tra lo 0,5% e il 4%, più posti di lavoro, più esportazioni (si calcola il 28%).
Ma tutto ciò rischia di avere un costo elevato. Insieme alle barriere tariffarie salterà anche una parte del sistema di tutele europee, leggi, controlli e standard minimi richiesti per la circolazione dei prodotti.
Una misura che potrebbe avere ripercussioni enormi innanzitutto sul settore agroalimentare che in questa trattativa gli Usa considerano strategico.
Tutti i negoziatori europei al momento lo negano, ma il TTIP potrebbe spalancare le porte a carni trattate con ormoni e antibiotici, latte arricchito e produzioni con organismi geneticamente modificati.
E a vigilare sulla corretta applicazione del Trattato ci sarebbe un Arbitrato internazionale privato, le cui decisioni saranno superiori alle leggi nazionali e, quindi, alle stesse sentenze dei tribunali.
Il dubbio è più che legittimo: il TTIP sarà una grande opportunità o un boomerang per piccole imprese e consumatori?
Krugman: "La crisi è la vendetta di chi non è stato perdonato"
da: http://www.repubblica.it/economia/2014/10/14/news/krugman_crisi_debito-98048133/?ref=HRLV-5
Secondo il premio Nobel neokeynesiano, la cancellazione del debito pubblico darebbe immediato sollievo all'economia globlale. Ma ciò non avviene per un eccesso di giustizia: qualsiasi remissione del debito sarebbe un brutto esempio dal punto di vista etico
di ANNA LOMBARDI
14 ottobre 2014
14 ottobre 2014
ROMA - L'economia mondiale è sempre più in recessione, i mercati rallentano in tutta Europa, severissima Germania compresa. E non stanno meglio nemmeno le cosiddette economie emergenti dove, dalla Cina al Brasile, produzione industriale e spesa dei consumatori nel secondo trimestre sono scesi a livelli più bassi del 2009, quando pure si era nel pieno della crisi finanziaria. Senza parlare delle crisi impreviste: quella Ucraina che ha fortemente danneggiato l'economia dell'Europa dell'Est e l'epidemia di Ebola in Africa Occidentale, che secondo le previsioni della Banca Mondiale costerà al Continente nero almeno 32 miliardi di dollari, colpendo duramente il Pil dei paesi colpiti. Eppure agli incentivi alla crescita si preferisce ancora il rigore dei conti pubblici.
È la "vendetta di chi non è stato perdonato": così il Nobel per l'economia Paul Krugman definisce in un editoriale sul New York Times lo stato attuale dell'economia globale. Perché la cancellazione del debito pubblico che il battagliero neokeynesiano teorizza da tempo e che, sostiene ancora una volta "darebbe sollievo a tutti", continua a essere lo spauracchio delle Banche Centrali. "La sola idea solleva indignazione, soprattutto ideologica. Rimettere i debiti continua ad essere visto come un lassivismo comportamentale che avrebbe chissà quali conseguenza. Come se le cose - chiosa l'economista - potessero andare peggio di così".
Ci risiamo. Paul Krugman torna a prendersela con quello che definisce "l'assurdo moralismo contro la cancellazione del debito che impone l'austerità". E mai come questa volta i fatti sembrano dargli ragione. Certo, gli Stati Uniti stanno vivendo un momento particolarmente propizio. Soprattutto grazie al mercato del lavoro, in ascesa dopo 3 anni di crescita incostante. Ma ci sono dubbi sul come l'economia americana riuscirà a cavalcare l'onda mentre i suoi partner commerciali affogano.
Il Fondo Monetario ha lanciato l'allarme una settimana fa, "La ripresa economica è più debole rispetto alle previsioni. E più irregolare" ha detto il presidente della Banca centrale europea, Mario Draghi.
Krugman veste i panni di Cassandra e per l'ennesima volta dal 2008 fa la conta degli errori politici: austerità quando servivano stimoli, il timore dell'inflazione quando il rischio reale è la deflazione. E tutto per paura che il debito esplodesse sulla scia della recessione. Ma se è così chiaro, si chiede l'economista, perché non riusciamo a uscirne?
"La risposta, credo, sta in un eccesso di virtù. La giustizia sta uccidendo l'economia mondiale". Storicamente, spiega il Nobel, la risposta è sempre stata la remissione dei debiti: "Nel 1930 Roosvelt aiutò a rifinanziare i mutui delle case con altri molto più economici. Durante questa crisi l'Islanda ha annullato una parte significativa del debito accumulato dalle famiglie negli anni della bolla". Più spesso, la riduzione del debito avviene implicitamente, attraverso una sorta di "contenimento economico": politiche governative tese a tenere bassi i tassi di interesse, mentre l'inflazione erode il valore reale del debito. "Ciò che colpisce di questi anni, è quanto poco la riduzione del debito ha effettivamente avuto luogo. Semmai il peso del debito è stato aggravato dal calo dell'inflazione".
Già. Ma, si chiede l'esimio professore di Princeton, perché i debitori ricevono così poco sollievo? "Eccesso di giustizia: qualsiasi tipo di remissione del debito rappresenta un cattivo esempio morale".
Insomma, la risposta politica a una crisi aggravata dal debito eccessivo è la pretesa che i debitori paghino i loro debiti in pieno. Eppure la storia insegna che semplicemente non funziona. Basti pensare agli sforzi della Gran Bretagna alla fine della prima guerra mondiale, quando cercò di pagare il suo debito con enormi surplus di bilancio. Nonostante anni di sacrifici, non fece quasi nessun progresso nel ridurre il rapporto fra debito e Pil.
È quello che sta accadendo ora. I livelli di debito sono in aumento grazie alla scarsa performance economica. "Forse una cattiva notizia - per esempio, la recessione in Germania - porrà fine a questo ciclo distruttivo di virtù". Ma, aggiunge, meglio non contarci troppo...
È la "vendetta di chi non è stato perdonato": così il Nobel per l'economia Paul Krugman definisce in un editoriale sul New York Times lo stato attuale dell'economia globale. Perché la cancellazione del debito pubblico che il battagliero neokeynesiano teorizza da tempo e che, sostiene ancora una volta "darebbe sollievo a tutti", continua a essere lo spauracchio delle Banche Centrali. "La sola idea solleva indignazione, soprattutto ideologica. Rimettere i debiti continua ad essere visto come un lassivismo comportamentale che avrebbe chissà quali conseguenza. Come se le cose - chiosa l'economista - potessero andare peggio di così".
Ci risiamo. Paul Krugman torna a prendersela con quello che definisce "l'assurdo moralismo contro la cancellazione del debito che impone l'austerità". E mai come questa volta i fatti sembrano dargli ragione. Certo, gli Stati Uniti stanno vivendo un momento particolarmente propizio. Soprattutto grazie al mercato del lavoro, in ascesa dopo 3 anni di crescita incostante. Ma ci sono dubbi sul come l'economia americana riuscirà a cavalcare l'onda mentre i suoi partner commerciali affogano.
Il Fondo Monetario ha lanciato l'allarme una settimana fa, "La ripresa economica è più debole rispetto alle previsioni. E più irregolare" ha detto il presidente della Banca centrale europea, Mario Draghi.
Krugman veste i panni di Cassandra e per l'ennesima volta dal 2008 fa la conta degli errori politici: austerità quando servivano stimoli, il timore dell'inflazione quando il rischio reale è la deflazione. E tutto per paura che il debito esplodesse sulla scia della recessione. Ma se è così chiaro, si chiede l'economista, perché non riusciamo a uscirne?
"La risposta, credo, sta in un eccesso di virtù. La giustizia sta uccidendo l'economia mondiale". Storicamente, spiega il Nobel, la risposta è sempre stata la remissione dei debiti: "Nel 1930 Roosvelt aiutò a rifinanziare i mutui delle case con altri molto più economici. Durante questa crisi l'Islanda ha annullato una parte significativa del debito accumulato dalle famiglie negli anni della bolla". Più spesso, la riduzione del debito avviene implicitamente, attraverso una sorta di "contenimento economico": politiche governative tese a tenere bassi i tassi di interesse, mentre l'inflazione erode il valore reale del debito. "Ciò che colpisce di questi anni, è quanto poco la riduzione del debito ha effettivamente avuto luogo. Semmai il peso del debito è stato aggravato dal calo dell'inflazione".
Già. Ma, si chiede l'esimio professore di Princeton, perché i debitori ricevono così poco sollievo? "Eccesso di giustizia: qualsiasi tipo di remissione del debito rappresenta un cattivo esempio morale".
Insomma, la risposta politica a una crisi aggravata dal debito eccessivo è la pretesa che i debitori paghino i loro debiti in pieno. Eppure la storia insegna che semplicemente non funziona. Basti pensare agli sforzi della Gran Bretagna alla fine della prima guerra mondiale, quando cercò di pagare il suo debito con enormi surplus di bilancio. Nonostante anni di sacrifici, non fece quasi nessun progresso nel ridurre il rapporto fra debito e Pil.
È quello che sta accadendo ora. I livelli di debito sono in aumento grazie alla scarsa performance economica. "Forse una cattiva notizia - per esempio, la recessione in Germania - porrà fine a questo ciclo distruttivo di virtù". Ma, aggiunge, meglio non contarci troppo...
RENZI GETTA VIA I DIRITTI COME MELE MARCE
da: http://www.ilfattoquotidiano.it/
L'ASSISTENTE DI OLIVETTI: "IL PREMIER LASCI STARE ADRIANO"
INTERVISTA A GIOVINA VOLPONI L'ASSISTENTE DI OLIVETTI: "RENZI GETTA VIA I DIRITTI COME MELE MARCE"
di Sandra Amurri
“Ripristiniamo la regola di un grande italiano, Adriano Olivetti,un esempio per l'Italia di oggi, al quale sono affezionato: il manager non può guadagnare più di dieci volte il salario di chi, in quell’azienda, prende meno di tutti”. Scatta l'applauso. Citazione renziana per vincere facile onde poi elogiare e andare a braccetto con Marchionne, l'anti Olivetti per antonomasia. La signora Giovina Jannello in Volponi, donna colta, delicata e discreta,una vita tra Adriano Olivetti, di cui è stata assistente personale e Paolo Volponi di cui è stata moglie e da cui ha avuto due figli, si dice indignata.
“Questa poi, mi era sfuggita! Ma come si fa a mettere a confronto due persone di questo genere, non lo trovo giusto, è un assurdità!(ride tra il serio e il faceto) Renzi mi sembra un fiorentino di quelli supponenti. Io mi baso sulla prima impressione visiva, sulla fisiognomica, quel suo musetto da uccellino che becca di qua e di là non mi convince affatto e il suo comportamento è coerente con questa sua apparenza.Mi sembra che abbia il senso del comico ma non del ridicolo. Posso sbagliarmi, posso peccare io di supponenza, ma lo trovo insopportabile. Mi indigna profondamente. Dovrebbero spiegargli chi era Adriano Olivetti, la sua idea di profitto intelligente non come fine ma come mezzo per arricchire la collettività. L' incontro tra cultura e impresa, indispensabile per sostenere il progresso industriale e per trasformare la fabbrica in luogo di elevazione materiale, culturale e sociale di quanti vi lavorano, che sente sulle spalle la responsabilità di mettere a disposizione del territorio lavoro, servizi, cultura. Adriano si dedicava agli asili, alle colonie, alle case, alla mensa, all’assistenza medica. Se non sbaglio Renzi le fabbriche lascia che vengano chiuse gettando in strada migliaia di famiglie,snobba i sindacati,getta via i diritti come fossero mele marce, va a braccetto con Marchionne che io trovo repellente. Adriano era un unicum molto particolare. Di lui ho un ricordo intenso e nitido, della sua applicazione del capitalismo umano. I suoi collaboratori, dirigenti o operai, erano parte dello stesso progetto.
Renzi dice di ispirarsi ad Olivetti, non mi sembra che lui si sia scelto collaboratori forti, equipaggiati ma piuttosto che si astengano dalla critica per evitare complicazioni e mantenere la poltrona. Penso che questa sia una crisi aggravata dall'assenza di competenze e merito.
Però ha svecchiato la politica e portato molte donne al Governo.
Magari fosse un problema di età. Andrebbe benissimo se ci fosse un allevamento di giovani fatto con serietà e giudizio. C'è una incompetenza, una sottocultura dominante, è evidente a chiunque, basta ascoltare certi discorsi.Pensi solo a chi siede in Parlamento, sembra incredibile, persone che mai avresti immaginato potessero rappresentarti, incolte,volgari e pure disoneste. Come è stato possibile che un Paese di antica civiltà e cultura sia caduto cosi in basso, che sia prevalsa la furbizia sull' intelligenza? Donne, ma che donne!Non giudico se sono belle o brutte ma ti domandi che ci stanno a fare.Il guaio è che vengono mischiate ad altre superficialità e vanità. Ricoprono ruoli vitali per la vita democratica senza averne i titoli. Le ascolti e capisci che sono esperte di generiche banalità
Nata a Tunisi da madre greca e padre italiano. Dopo aver vissuto in Algeria e Grecia, a Firenze, Arezzo e Trieste, si è laureata in giurisprudenza a Torino.Una borsa di studio di due anni ad Harward. Come ha conosciuto Olivetti?
Avevo 26 anni. Era il 1956. Rientrata dagli Stati Uniti, accettai di dirigere l'ufficio legale della Rai a Roma,ma prima di partire andai a salutare il professore Bruno Leoni, di cui ero stata assistente. Mi disse: Giovina,fai una sciocchezza, lascia che parli di te al mio amico Adriano. Olivetti mi convocò nel suo ufficio.Mi lasciò parlare per oltre un'ora poi mi propose la direzione dell'ufficio culturale in Piazza Castello. E dopo un mese mi ha chiesto di diventare la sua assistente personale a Ivrea. Lo stesso giorno venne assunto, come direttore sociale Paolo Volponi che sposai tre anni dopo.
Da Milano è tornata a vivere a casa Volponi dentro le antiche mura di Urbino. Nelle Marche dell'imprenditore Diego Della Valle che ha sferrato un attacco durissimo al Governo Renzi.
Non lo conosco personalmente ma lo stimo. Mi sembra un imprenditore intelligente su cui riporre buone speranze. Ma sa cos'è che mi rattrista di più? Vedere che nel Paese ha trionfato la sottocultura, la cosa più grave e pericolosa. Meglio l'ignoranza intelligente che la sottocultura supponente. Berlusconi ha aperto la strada, ha determinato il disastro però si deve anche rivedere la propria opinione sul proprio Paese che lo ha permesso.
Torna in mente “Il leone e la volpe”: ”Le società modernizzate sono basate sull’esaltazione dell’individuo...e concepiscono solo l'etica edonistica e tecnologica, col successo individuale sulla natura e sugli altri uomini”. Suo marito, uno dei più grandi e complessi scrittori “un uomo integro del Novecento” come lo definì Stajano, che di sé disse:”"Ho servito, ma non ho obbedito.", che nel'75 venne licenziato dalla Fondazione Agnelli in seguito alla sua dichiarazione di voto per il Pci e quando il Pci ottenne un risultato storico, non accettò la richiesta di Agnelli di tornarvi. Pensa mai a come si sentirebbe oggi in questo deserto della sinistra?
Ci penso eccome. Continuerebbe ad essere una voce fuori dal coro. Ne soffrirebbe molto. Ripeterebbe quel verso del suo fraterno amico Pasolini come nell'intervista a Gian Carlo Ferretti: “Sono comunista per spirito di conservazione” spiegando di voler conservare il mondo, la bellezza della natura, l'onestà, per camminare in armonia e sviluppare una felicità includente” . E ripeterebbe che la politica capisce poco dell'industria che si sviluppa per conto suo senza percezione dei suoi errori, quando invece va guidata, programmata dalla politica.
Grazie davvero, signora Giovina anche perchè questa è la sua unica intervista.
Grazie a voi che interessa le opinioni di una signora di 84 anni.
Però ha svecchiato la politica e portato molte donne al Governo.
Magari fosse un problema di età. Andrebbe benissimo se ci fosse un allevamento di giovani fatto con serietà e giudizio. C'è una incompetenza, una sottocultura dominante, è evidente a chiunque, basta ascoltare certi discorsi.Pensi solo a chi siede in Parlamento, sembra incredibile, persone che mai avresti immaginato potessero rappresentarti, incolte,volgari e pure disoneste. Come è stato possibile che un Paese di antica civiltà e cultura sia caduto cosi in basso, che sia prevalsa la furbizia sull' intelligenza? Donne, ma che donne!Non giudico se sono belle o brutte ma ti domandi che ci stanno a fare.Il guaio è che vengono mischiate ad altre superficialità e vanità. Ricoprono ruoli vitali per la vita democratica senza averne i titoli. Le ascolti e capisci che sono esperte di generiche banalità
Nata a Tunisi da madre greca e padre italiano. Dopo aver vissuto in Algeria e Grecia, a Firenze, Arezzo e Trieste, si è laureata in giurisprudenza a Torino.Una borsa di studio di due anni ad Harward. Come ha conosciuto Olivetti?
Avevo 26 anni. Era il 1956. Rientrata dagli Stati Uniti, accettai di dirigere l'ufficio legale della Rai a Roma,ma prima di partire andai a salutare il professore Bruno Leoni, di cui ero stata assistente. Mi disse: Giovina,fai una sciocchezza, lascia che parli di te al mio amico Adriano. Olivetti mi convocò nel suo ufficio.Mi lasciò parlare per oltre un'ora poi mi propose la direzione dell'ufficio culturale in Piazza Castello. E dopo un mese mi ha chiesto di diventare la sua assistente personale a Ivrea. Lo stesso giorno venne assunto, come direttore sociale Paolo Volponi che sposai tre anni dopo.
Da Milano è tornata a vivere a casa Volponi dentro le antiche mura di Urbino. Nelle Marche dell'imprenditore Diego Della Valle che ha sferrato un attacco durissimo al Governo Renzi.
Non lo conosco personalmente ma lo stimo. Mi sembra un imprenditore intelligente su cui riporre buone speranze. Ma sa cos'è che mi rattrista di più? Vedere che nel Paese ha trionfato la sottocultura, la cosa più grave e pericolosa. Meglio l'ignoranza intelligente che la sottocultura supponente. Berlusconi ha aperto la strada, ha determinato il disastro però si deve anche rivedere la propria opinione sul proprio Paese che lo ha permesso.
Torna in mente “Il leone e la volpe”: ”Le società modernizzate sono basate sull’esaltazione dell’individuo...e concepiscono solo l'etica edonistica e tecnologica, col successo individuale sulla natura e sugli altri uomini”. Suo marito, uno dei più grandi e complessi scrittori “un uomo integro del Novecento” come lo definì Stajano, che di sé disse:”"Ho servito, ma non ho obbedito.", che nel'75 venne licenziato dalla Fondazione Agnelli in seguito alla sua dichiarazione di voto per il Pci e quando il Pci ottenne un risultato storico, non accettò la richiesta di Agnelli di tornarvi. Pensa mai a come si sentirebbe oggi in questo deserto della sinistra?
Ci penso eccome. Continuerebbe ad essere una voce fuori dal coro. Ne soffrirebbe molto. Ripeterebbe quel verso del suo fraterno amico Pasolini come nell'intervista a Gian Carlo Ferretti: “Sono comunista per spirito di conservazione” spiegando di voler conservare il mondo, la bellezza della natura, l'onestà, per camminare in armonia e sviluppare una felicità includente” . E ripeterebbe che la politica capisce poco dell'industria che si sviluppa per conto suo senza percezione dei suoi errori, quando invece va guidata, programmata dalla politica.
Grazie davvero, signora Giovina anche perchè questa è la sua unica intervista.
Grazie a voi che interessa le opinioni di una signora di 84 anni.
Economia al palo, l'Istat: "Dal 2011 l'Italia non cresce più"
da:http://www.repubblica.it/economia/2014/10/15/news/pil_con_le_nuove_regole_la_variazione_del_primo_trimestre_nulla-98147155/?ref=HRER3-1
L'Istituto di statistica ha rivisto al ribasso la variazione acquisita per il 2014 dal -0,2% di fine agosto al -0,3%. Con i nuovi parametri europei viene cancellata anche la crescita dello 0,1% registrato nell'ultimo trimestre del 2013. Il deficit peggiora al 3,8% nel primo semestre, meglio la pressione fiscale
15 ottobre 2014
MILANO - I numeri dell'Istat confermano la stagnazione dell'Italia, che non cresce dal 2011: secondo l'aggiornamento dei conti nazionali, in base ai nuovi metodi statistici recentemente introdotti su base europea, il Pil nel primo trimestre 2014 è sì stato rivisto al rialzo dall'Istat, registrando una variazione nulla sul trimestre precedente (dal -0,1% della 'vecchia' stima). L'economia italiana è però al palo, considerando che il secondo trimestre è confermato il calo: tra aprile e maggio, il Prodotto interno lordo è diminuito dello 0,2% sul trimestre precedente e dello 0,3% su base annua. Numeri che fanno il paio con il calo del potere d'acquisto delle famiglie, sempre registrato dall'Istat.
I dati, aggiornati dall'Istituto in base ai nuovi principi statistici del Sec2010, dicono anche che il Pil dell'Italia non è più cresciuto in termini congiunturali sin dal secondo trimestre del 2011. Il Prodotto interno lordo, infatti, è risultato negativo pure nel quarto trimestre del 2013: -0,1%, quando finora ci eravamo illusi di aver centrato un mini-rimbalzo, dato che la 'vecchia' stima indicava un +0,1%. Peggiora anche la variazione acquisita per il 2014 che è pari a -0,3%: nell'ultima stima diffusa lo scorso 29 agosto era al -0,2%.
Da un'altra pubblicazione dell'Istituto, relativa al conto trimestrale delle amministrazioni pubbliche, emerge invece che un peggioramento dell'andamento del deficit/Pil. Nei primi due trimestri del 2014 il rapporto tra indebitamento netto e Prodotto è stato pari a 3,8%, con un peggioramento di 0,3 punti percentuali rispetto allo stesso periodo dell'anno prima. Nel secondo trimestre, in particolare, l'indebitamento è stato dell'1,1%, superiore di 0,4 punti percentuali nel confronto con lo stesso trimestre del 2013.
Dati positivi sul fronte della pressione fiscale: nei primi sei mesi dell'anno è stata pari al 40,7%, in calo di 0,5 punti percentuali su base annua (era al 41,2%). Si rovescia la medaglia, però, guardando solo al secondo trimestre: registra un aumento di 0,1 punti, con la pressione al 43,2%.
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