Da ieri dei pannelli bianchi circondano da tutti i lati alcune statue nude conservate nei Musei Capitolini. Un espediente tecnico messo in campo per la visita del presidente iraniano Hassan Rohani in Campidoglio, una forma di rispetto per la cultura e la sensibilità del capo di Stato, confermata dall'assenza del vino dalla tavola della cena di gala servita in suo onore sulla terrazza Caffarelli.
Contro la misura insorgono le destre: "La scelta di oscurare le nudità di alcune statue ai musei Capitolini - dichiara in una nota il capogruppo di Fratelli d'Italia -Alleanza nazionale Fabio Rampelli è degna del peggiore terrorista islamico. E' stata una decisione che offende la cultura occidentale, la supremazia dell'arte come veicolo di cultura e di libertà. È una vergogna sulla quale il ministro Franceschini dovrà dare chiarimenti. Chi deve sparire sono i dirigenti che hanno deciso di coprire le nostre opere d'arte che vanno immediatamente liberate di ogni ingombro".
"Una scena già vista a Firenze, quando una statua di nudo esposta a Palazzo Vecchio è stata coperta per non infastidire lo sceicco principe ereditario degli Emirati Arabi" scrive indignata su Facebook la presidente di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni. "Il livello di sudditanza culturale di Renzi e della sinistra ha superato ogni limite di decenza. A questo punto ci chiediamo che cosa avrà in mente Renzi per l’arrivo in Italia dell’emiro del Qatar previsto in settimana: coprire la Basilica di San Pietro con un enorme scatolone?".
Ancora dal Parlamento gli fa eco il deputato di Forza Italia Luca Squeri: "La copertura delle statue dei musei capitolini per la visita di Rohani è una prova di zelo eccessivo e, per questo, non condivisibile. Il rispetto per le altre culture non può e non deve equivalere alla negazione della nostra. Questo non è rispetto, è annullamento delle differenze o addirittura sottomissione. Ed è la conferma che quando Renzi parla di identità e di integrazione lo fa a vanvera. Perché l'identità non si nasconde, e senza valorizzazione della nostra identità non ci può essere vera integrazione", conclude Squeri.
E non ci si indigna solo a destra. "Chiediamo al Presidente del Consiglio Matteo Renzi spiegazioni immediate e ufficiali su una scelta che consideriamo una vergogna e una mortificazione per l'arte e la cultura intese come concetti universali - dichiara l'ex capogruppo capitolino di Sel, Gianluca Peciola - inoltre riteniamo che siano stati gravemente violati e compromessi i principi di laicità dello Stato e di sovranità nazionale".