Laboratorio Lavoro & Previdenza-Idv lazio
14/1/2015
da: https://www.facebook.com/pages/Laboratorio-Lavoro-Previdenza-IDV-Lazio/745242662166958?fref=nf
Il 2015 è davvero l’anno zero delle Partite Iva.
È l’anno di svolta e della nascita di una nuova era, l’inizio della totale consapevolezza, quella più amara, di essere ormai ai margini della società e di essere stati abbandonati da tutti, di essere come i barconi alla mercè delle onde agitate della politica, di aver constatato di essere effettivamente considerati quali cittadini e lavoratori di serie D!!
Ormai i giochi sono stati fatti e sia nella Legge di stabilità e sia nel Jobs Act per le partite iva non ci sono aperture o agevolazioni ma ci sono solo “lacrime e sangue” a cominciare dal nuovo regime “forfettario/semplificato” che le penalizza fortemente, soprattutto quei giovani “eroi” che tenteranno di vivere la loro vita lavorativa pensando di poter essere al centro di un progetto individuale e per finire al mancato blocco dell’aumento contributivo previsto dalla Legge Fornero che li porterà nel 2015 ad una aliquota del 30,72, con un aumento secco di 3%, alla faccia della crisi e dell’inutilità di tali versamenti per la futura “misera” pensione!!
Ma non c’è fine all’abbandono del loro destino, perché le partite Iva non possono per Legge di fatto ammalarsi, seriamente, la Legge presume che posseggano anticorpi speciali e pertanto non siano beneficiari di alcuna tutela, perché in Italia le partite iva che contraggono malattie “feroci” non hanno una rete di protezione, beccarsi un tumore per loro vuol dire combattere due battaglie, una con l’invasione del male e spesso questa battaglia riescono a vincerla e l’altra con lo Stato e qui purtroppo soccombono: lo Stato non ha riguardi per loro, non va oltre una misera e vergognosa indennità per un massimo di 60 giorni che oscilla a seconda dei contributi versati da 12 a 25 euro al giorno!!!
Soldi che non servono neppure per assicurarsi una visita specialistica o delle normali cure!!
Eppure le partite Iva versano molti soldi nelle casse dell’INPS ma i loro soldi di fatto vanno a coprire altre situazioni e questioni che non le riguardano, quelle degli esodati e dei pensionati compresi quelli d’oro e dei disoccupati ecc. .insomma con i loro soldi mantengono i ……diritti e privilegi degli altri!!!
Ammalarsi dunque non è solo un dramma familiare e fisico ma diventa un dramma finanziario e burocratico e a volte diventa anche insopportabile e difficile confessarlo, e così le partite iva tendono ad isolarsi e a vivere in solitudine la loro battaglia con il male, perché spesso la gente ignara e cattiva ritiene che le partite iva siano soltanto degli evasori fiscali e che non meritino nemmeno rispetto e spesso gli chiedono con un tono sarcastico ….”ma come voi non avete una polizza di malattia privata?”.
Già, tutti si aspettano che le partite iva vivano in un mondo a se, fuori dalle grinfie dell’Inps, che pensino a se stessi, un mondo diverso e davvero speciale che non c’è purtroppo viene da dire, perché tutte le partite iva sarebbero entusiaste di versare i propri contributi per la pensione non all’INPS e farsi una copertura sanitaria personale se l’INPS li lasciasse liberi ma, l’INPS non può fare a meno di mantenersi la “gallina dalle uova d’oro” e così gli chiede sempre più soldi sino ad arrivare alla misura attuale del 30,72% (previsione nel 2018 del 33,72%!) , una fetta pesantissima del reddito per non coprire di fatto nulla e per lasciarli soli!!
Nel 2015 inoltre , ciliegina finale, è previsto l’inizio della lotta alle “false partite iva” previsto dalla normativa Fornero , infatti dal 2015 gli ispettori potranno contestare la reale posizione delle partite iva nei rapporti con i loro committenti, secondo quelle presunzioni indicate nel nuovo art. 69-bis del Dlgs 276/2003 fra le quali ricordiamo: a) se il fatturato supera l’80% con un singolo committente nell’arco dei 2 anni consecutivi ; b) se la collaborazione ha avuto una durata superiore ad 8 mesi per 2 anni consecutivi; c) se la partita iva possiede una postazione fissa in azienda. La Legge prevede che bastano soltanto 2 elementi dei 3 suindicati per ritenere la partita iva in questione…..”falsa”! Questo come al solito provocherà un giro di vite : molte aziende che ritengono di essere ai limiti con le presunzioni suindicate tenderanno a difendersi nel solo modo che conoscono cioè quello di cessare i rapporti e certamente non le trasformeranno in lavoratori dipendenti! Ne faranno semplicemente a meno, lasciando questi lavoratori sulla strada senza alcuna copertura (non c’è aspi!) e rivolgendosi ad altri , insomma come al solito, si “getterà via il bambino con tutta l’acqua sporca”!!!!
Nel 2015 inoltre , ciliegina finale, è previsto l’inizio della lotta alle “false partite iva” previsto dalla normativa Fornero , infatti dal 2015 gli ispettori potranno contestare la reale posizione delle partite iva nei rapporti con i loro committenti, secondo quelle presunzioni indicate nel nuovo art. 69-bis del Dlgs 276/2003 fra le quali ricordiamo: a) se il fatturato supera l’80% con un singolo committente nell’arco dei 2 anni consecutivi ; b) se la collaborazione ha avuto una durata superiore ad 8 mesi per 2 anni consecutivi; c) se la partita iva possiede una postazione fissa in azienda. La Legge prevede che bastano soltanto 2 elementi dei 3 suindicati per ritenere la partita iva in questione…..”falsa”! Questo come al solito provocherà un giro di vite : molte aziende che ritengono di essere ai limiti con le presunzioni suindicate tenderanno a difendersi nel solo modo che conoscono cioè quello di cessare i rapporti e certamente non le trasformeranno in lavoratori dipendenti! Ne faranno semplicemente a meno, lasciando questi lavoratori sulla strada senza alcuna copertura (non c’è aspi!) e rivolgendosi ad altri , insomma come al solito, si “getterà via il bambino con tutta l’acqua sporca”!!!!