Fondo salva stati... e l'Italia finanzia Berlino!



da: http://www.repubblica.it/economia/2013/10/21/news/il_fondo_salva-stati_compra_bund_tedeschi_e_l_italia_finanzia_berlino-69053049/index.html

Il fondo salva-Stati compra bund tedeschi e l'Italia finanzia Berlino

La Bce incassa 10 miliardi di cedole dai Btp. Il nostro Paese ha versato all'Esm oltre 11 miliardi ma non  può utilizzarli per aiutare il credito

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PIÙ SI AVVICINA L'UNIONE BANCARIA, PIÙ VIENE ALLO SCOPERTO LA TENSIONE NELL'AREA EURO. IN GERMANIA PREVALE IL SOSPETTO CHE L'EUROPA DEL SUD VOGLIA USARE IL FONDO SALVATAGGI (ESM), NEL QUALE IL GOVERNO DI BERLINO È PRIMO AZIONISTA, SENZA POI RIMBORSARE.
Il timore ormai è così radicato che sfugge il lato opposto dell'equazione: per com'è stata strutturata la risposta all'eurocrisi, i contribuenti tedeschi oggi stanno ricevendo un sussidio silenzioso da parte di quelli italiani.

Né gli uni né gli altri lo hanno mai voluto, né probabilmente se ne sono resi conto. Eppure il trasferimento di risorse da Sud a Nord delle Alpi vale ormai diversi miliardi.

In Germania in realtà si cerca soprattutto di evitare l'opposto, gli aiuti all'Europa meridionale. La priorità tedesca oggi è rendere il fondo salvataggi europeo quasi inutilizzabile per l'unione bancaria. Di qui l'ultima proposta di Wolfgang Schaeuble, il ministro dell'Economia: prima che i fondi dell'Esm vengano spesi per sostenere una banca in difficoltà - chiede Schaeuble - vanno imposte perdite a tutti i creditori dell'istituto. Secondo Schaeuble ciò deve riguardare non solo gli obbligazionisti subordinati, quelli legalmente più esposti a un'insolvenza, ma anche chi ha comprato i bond più protetti.

La Germania fa poi un passo in più: chiede che queste perdite siano applicate fin da subito anche per istituti non in dissesto, ma che potrebbero esserlo in uno scenario (ipotetico) di crisi futura. È il modo tedesco di interpretare i cosiddetti "stress test", che 130 banche europee stanno per affrontare: si simula una caduta del Pil e si misura l'effetto che potrebbe avere sui bilanci degli istituti.

Così diventerebbe quasi impossibile usare il fondo salvataggi nell'unione bancaria, anche
perché la fiducia nelle banche sarebbe scossa molto prima. È qui però che la corrente nei vasi comunicanti fra paesi inizia a invertirsi. Con l'Esm di fatto inservibile per le banche, l'Italia in recessione e indebitata inizia a sussidiare una Germania sana e in ripresa. Possibile?

L'Esm ha una forza di fuoco potenziale di 700 miliardi di euro, raccolti in gran parte emettendo bond sui mercati. La sua base però è il capitale versato direttamente dai governi dell'area euro. La settimana scorsa hanno tutti trasferito la quarta tranche, per un totale di 64 miliardi, e entro la prima metà del 2014 si arriverà a ottanta. Poiché la Germania è primo azionista con una quota del 27,14%, ha già pagato al fondo europeo 17,3 miliardi e alla fine dovrà versarne 21,7. L'Italia, che è terzo azionista con il 17,91% (secondo è la Francia), ha versato 11,4 miliardi e nel 2014 saranno 14,3.

Le risorse pagate dal governo di Roma, se solo fossero rimaste in Italia, probabilmente basterebbero a gestire i problemi delle banche. Invece sono immobilizzate nell'Esm a Lussemburgo. Ciò sarebbe utile nel caso in cui il fondo europeo potesse essere usato per le banche senza prima distruggere la fiducia degli investitori. Per ora però di quei soldi dell'Esm si fa un uso diverso: vengono investiti prevalentemente in titoli di Stato tedeschi. Ciò contribuisce, con i soldi dei contribuenti italiani, a ridurre i tassi sui Bund e su tutto il sistema finanziario in Germania, quindi ad allargare lo spread e lo svantaggio competitivo delle imprese in Italia.

L'Esm non comunica in dettaglio come gestisce il capitale affidatogli, ma i criteri sono chiari: non può comprare titoli con rating sotto la "doppia A" (dunque Italia e Spagna sono fuori) e compra "attività liquide di alta qualità". Dunque certamente in buona parte Bund tedeschi.
È una scelta comprensibile, ma di fatto ciò significa che l'Europa del Sud sta sussidiando la Germania, senza poi poter attingere all'Esm per sostenere le proprie banche.

C'è poi un secondo, sostanziale trasferimento di risorse da Sud a Nord. Nel 2011 la Banca centrale europea acquistò circa 100 miliardi di euro in Btp in una fase in cui i rendimenti arrivarono anche a toccare l'8%. Fu un rischio e una scelta provvidenziale. Ma da allora il valore di quei titoli italiano è salito, in certi casi, anche di più del 20%. E il governo italiano ha onorato alla Bce cedole per oltre dieci miliardi in tutto. La Bce non aveva mai guadagnato tanto con un solo investimento e la Bundesbank, suo primo socio, ne beneficia per circa un terzo. Anche quei soldi sono andati dall'Italia al contribuente tedesco. Peccato che nessuno gliel'abbia mai spiegato.

E Stilinga pensa che siamo alla frutta, manco fresca, secca!

Se quanto riportato da Fubini è vero allora siamo proprio messi male. 

Ma se l'Italia è il terzo azionista dell'ESM che aspetta a battere i piedi e a reclamare voce in capitolo????

Possibile che dobbiamo solo prendere eterne fregature, a beneficio della cavola di Germania che invece farebbe bene a diventare guida d'Europa e quindi beccandosi pure tutte le responsabilità che ne conseguono, visto che vuole spadroneggiare in lungo e largo e poi se l'Italia è stata inclusa tra i PIIGS è  ora che un po' della nostra m***a se la carichi sul groppone pure lei che mai, nè in passato nè in futuro, è Uber Alles!  

Il 10% della popolazione italiana possiede il 50% delle ricchezze del paese!

http://unoenessuno.blogspot.fr/2013/09/ricchi-e-poveri-presadiretta.html


Ricchi e poveri: la forbice della disuguaglianza in Italia

C'è almeno un ambito nel quale l'Italia primeggia: quello dei ricchi. I nostri ricchi, come ci ha raccontato Presa diretta lunedì sera, sono tra i più ricchi d'Europa. Se la passano proprio bene, in questo momento, e forse nemmeno sanno che mentre loro pasteggiano a caviale e champagne, 9 milioni di loro concittadini sono in una situazione di povertà relativa e altri 5 milioni sono in povertà assoluta.
Il "condominio Italia", nella metafora di Nunzia Penelope, mette ai piani alti proprio loro: superattico (famiglie che hanno 5 ml di beni di loro proprietà) e attico (9 ml di persone con 1 milione di beni) corrispodono circa al 10% della popolazione italiana che possiede circa il 50% delle ricchezze private del paese.
Parliamo di 9000 miliardi di euro, quasi 5 volte tanto il nostro debito, che però è pubblico.

Sotto i piani nobili c'è il ceto medio e le persone a rischio povertà: d'altronde lo stipendio medio degli italiani si attesta su 1100 euro, tremendamente vicino alla soglia di povertà, 1011.
Ci vuole poco per diventare improvvisamente poveri: una malattia, una spesa imprevista ...
Se non si cambia qualcosa, diventeremo sempre più un paese con forti differenze tra ricchi sempre più ricchi (che hanno tante possibilità per far studiare i figli, curarsi, divertirsi) e poveri sempre più poveri. Gente che deve rivolgersi alla Caritas per un pasto.

L'industria del lusso non conosce la crisi
Presa diretta è andata a vedere come trascorrono le vacanze i vip a Porto Cervo, o nei circoli esclusivi di Roma (una delle città con il più alto numero di multimilionari in Europa). Yacht che si affittano per 1 milione di euro per sette giorni. Camere da letto di lusso che costano 38000 euro.
Vuoi affittarti una rolls? Costa 5000 euro al giorno. Così come le ville per trascorrere vacanze felici: l'affitto per una stagione costa 200000 euro.

Al circolo dell'antico tiro al volo trovi tutto per rilassarti: per la modica cifra di 30000 euro per l'iscrizione più 3500 di quota annuale, trovi campi da tennis, centro massaggi, ristoranti, piscine. Qui si trovano presidenti della corte costituzionale, del consiglio di Stato, politici, professionisti.
Epifani ha smentito la sua iscrizione, ma Bertinotti è stato ripreso ad una festa.

In questo posto, i ricchi possono incontrarsi tra loro senza rischio di mischiarsi ad altri ceti sociali, ti dicono. Questa gente ha i soldi e vuole il meglio. Non vuole preoccupazioni: come donna Marisela Federici, regina dei salotti.
Che ha mostrato la sua casa, con stanze ad hoc per posate e bicchieri (grandi come la mia cucina soggiorno) e che di fronte alla domanda sulla crisi e sui suicidi ha risposto : "Non voglio essere cinica. Secondo me hanno un altro tipo di problemi. Hanno problemi mentali, più che economici o altro. Sono persone che hanno già una tara mentale che li porta a gesti disperati. Allora che parole useresti a gente che si trova in queste condizioni? Speranza è molto bello perché almeno ti fa riflettere. Poi sta a lui (loro, nda).".
E, a chi si lamenta " Lavorassero un po’ di più questi che si lamentano tanto. Che si mettessero a lavorare"
Eccoli qua: nemmeno sanno che è il lavoro il problema. E spesso, anche avere un lavoro non basta: non vieni pagato o vieni pagato poco e magari in nero.

I figli di questa nuova aristocrazia medioevale (il rinascimento era un'altra cosa) vanno a studiare all'estero, magari a Londra. I soldi danno opportunità che ad altri non sono concesse (un master alla London School of Economics costa 30000 euro).

Proprio a Londra gli italiani abbienti stanno investendo: qui in molti hanno comprato case nei quartieri più esclusivi. Scappano dalla zona euro, dalla austerity che viene lasciata a noi: non credono che l'Europa riuscirà ad uscire da questa situazione.

Si potrebbe prendere i soldi da questo 10% di italiani? 

La patrimoniale in Italia è un tabù (come la lotta all'evasione): anche l'Imu sulle prime case è stata tolta, per tutti. 
E il buco lasciato verrà riempito con i tagli al fondo per l'occupazione, il taglio per l'assuzione nelle forze dell'ordine per la lotta all'evasione.

300 milioni saranno tagliati alla manutenzione delle ferrovie.
250 milioni saranno tagliati al fondo per l’occupazione, cioè ai disoccupati.
300 milioni saranno tagliati allo sviluppo delle energie rinnovabili.

55 milioni saranno tagliati alle assunzioni nelle Forze dell’ordine.
30 milioni saranno tagliati all’attività dell’Agenzia delle entrate e al controllo sul lavoro nero.

Ancora incerti invece i 600 milioni che dovrebbero arrivare dal condono per i boss dell’azzardo: i re delle slot non vogliono pagare nemmeno quelli.

Ecco, queste sarebbero le "cose di sinistra": togliere un’imposta anche a chi possiede case di pregio per tagliare trasporto pubblico, occupazione, lotta all’evasione, energie rinnovabili.
Una patrimoniale la voleva fare l'ex banchiere Pietro Modiano: soldi da prendere ai super ricchi, da mettere subito in circolazione, per far si che riprenda la spesa interna. Aiutare chi oggi non riesce a spendere.

Abbiamo ancora adesso bisogna di una patrimoniale – spiega Modiano a Iacona – perché siamo in una fase straordinaria, non c’è mai stata una crisi lunga cinque anni. Se noi riusciamo nell’operazione di trasferire risorse da chi ha una bassa propensione al consumo, che sono i ricchi, a chi ha un’alta propensione al consumo, possiamo far ripartire l’economia. Magari non di 200 miliardi di euro, ma la farei di 80 miliardi di euro. Io la farei sul patrimonio liquido di quel 10% degli italiani che sono più ricchi e che posseggono quasi il 50% di tutta la ricchezza privata del Paese. E questo ammontare di 80 miliardi di euro lo ripartirei in 4 anni, 20 miliardi all’anno, che è l’1% e rotti del Pil”

Torino: l'altra faccia della medaglia

Torino è la città del nord più povera. Non lo potevo credere, eppure la crisi della Fiat (che ha abbandonato l'Italia) ha messo in ginocchio un'intera città. 
Un distretto industriale che diventerà a breve un deserto.
5400 lavoratori di Mirafiori sono in cassa integrazione. Gente che si chiede che fine abbiano fatto i 20 miliardi promessi da Marchionne. Con la Fiat sta crollando l'indotto: Saturno, Lear, Mecaplast, FGA, De Tomaso sono i nomi di aziende in crisi, che hanno spostato la produzione all'estero, che sono chiuse.
Parliamo di circa 40000 persone in cassa integrazione: il giornalista Griseri di Repubblica ha stimato in500 ml, i soldi in meno nelle tasche di queste famiglie. Sono soldi che non circolano più nel torinese: meno ricchezza significa negozi e altre attività che chiudono.
Il ritmo, nei primi mesi del 2013, è 10 attività chiuse al giorno.

Gente che non riesce più a pagare bollette, le rate del mutuo, che deve rinunciare alla casa, alla macchine, ad una diginità. La crisi costringe le famiglie a fare delle rinuncie pesanti: sulle cure mediche, sul cibo. Il banco alimentare aiuta migliaia di persone, molte delle quali proprio italiane.

Come uscirne?
L'ex sindacalista Airaudo ha parlato di una caduta libera: dovremmo occuparci di creare lavoro puntando alla ristrutturazione delle scuole e degli edifici pubblici, per esempio. Come Roosvelt per il new deal.
Ma, ti dicono, servono soldi pubblici che ora non ci sono.
Sono i soldi spesi per il TAV o per i caccia F35. Sono i soldi condonati alle società dei giochi online.
Sono i soldi dell'evasione.


Il professor Gallino ha stimato che per creare 500.000 posti, servirebbero 11 miliardi. Sono tanti, servirebbe fare delle scelte politiche ben precise. Scelte che questo esecutivo non sa (o non può) fare.

Iacona ha intervistato, nel finale, lo scrittore Baricco: "È entrato in bancarotta un modello", ha spiegato.
Un modello che si poggiava sulla non equità sociale e su una politica che svalorizza il lavoro, tra le altre cose. E tocca a noi ora tornare ad essere cittadini attivi. Sempre che ce lo lascino fare.

Perché non solo non possiamo scegliere gli eletti, ma nemmeno possiamo più andare ad elezioni. Visto che i nostri politici, questa legge non la cambiano.

Stilinga pensa che invece dobbiamo reagire: tanto per cominciare disertando le ridicole Primarie PD, poi chiedendo l'abolizione delle pensioni d'oro e soprattutto la patrimoniale come si deve ai ricchi!