Il Bel Paese è un posto tremendo dove vivere: si paga tutto più caro che altrove e in compenso non si trova lavoro, oppure se si è occupati, si ha stipendi da fame e in più non si hanno servizi alcuni perchè la numerosa classe politica è corrotta all'ennesima potenza ed interessata solo alle elezioni, infatti i politici sono in elezione permanente, non si pongono minimamente il pensiero di governare (risolvere problemi agli italiani), e quando dovrebbero e potrebbero farlo (come ora che Mr B. ha la maggioranza) decidono di mandare tutto in "caciara" e di litigare tra loro come diversivo dal doversi impegnare fattivamente!
Quanto tempo ancora dureranno gli italiani in queste condizioni miserevoli? quanto tempo ci vorrà perchè tocchino il fondo più basso e poi decidano di ribellarsi allo stato di cose? quanto tempo potranno durare questi vampiri politici interessati solo al nostro sangue? quanto potrà ancora reggere il sistema?
A giudicare dal seguente articolo siamo già alla frutta sciroppata!
Da la Repubblica del 17/04/10
"Tariffe, boom rincari in 5 anni
Impennata record per quelle locali
Dal 1996 al 2009 i prezzi delle assicurazioni sono saliti del 131,3%.
Tra il 2005 e il 2009 il rialzo per l'acqua potabile è stato del 31,8%
ROMA - Dalle poste ai pedaggi autostradali, dai trasporti al canone tv: è boom di rincari per le tariffe pubbliche. L'Osservatorio prezzi e mercati di Unioncamere, ha infatti elaborato nuovi dati secondo i quali le tariffe postali sono rincarate del 13% circa, quelle autostradali del 15%, quelle ferroviarie del 26%, mentre per i trasporti marittimi l'impennata è stata di oltre il 38%. Tirando le somme, l'aumento registrato nel 2009 porta l'incremento complessivo delle tariffe pubbliche negli ultimi cinque anni al più 15%.
Tariffe locali. Ma ad aumentare in maggior misura sono le tariffe locali: tra il 2005 e il 2009, per i rifiuti solidi urbani il rincaro è stato del 29,1% e del 4,5% lo scoro anno. Per l'acqua potabile invece il rialzo è stato del 31,8% nel quinquennio e del 7,6% solo 2009.
Gli aumenti sono dovuti alla tendenza a portare le tariffe a livelli compatibili con la totale copertura dei costi del servizio, "secondo un processo di ristrutturazione che - stando a quanto riferito dall'Unioncamere - implica per il settore dei rifiuti il passaggio dalla tassa (Tarsu) alla tariffa (Tia), e per quello dell'idrico il passaggio al Metodo normalizzato previsto dalla legge Galli. E' evidente - denuncia l'associazione - che questi aumenti contribuiscono a erodere il potere d'acquisto delle famiglie e ad accrescere i costi che gravano sui bilanci delle imprese, in particolare piccole e medie: una maggiore moderazione in questo senso sarebbe auspicabile, soprattutto in una fase come quella attuale in cui gli equilibri economico-finanziari degli uni e degli altri sono già messi a dura prova dalla debolezza del mercato del lavoro e dall'aumento delle materie prime".
Rispetto a Eurolandia. E in Italia, l'andamento dei rincari è superiore alla media europea e a quello degli altri Paesi. Il prezzo dei servizi finanziari (più 89,9%), comparto nel quale rientrano anche quelli bancari, viaggia a un ritmo doppio rispetto a Eurolandia, dove l'aumento è del 43%, e quadruplo rispetto alla Francia (più 22,2%). In Germania l'aumento è del 31%, mentre nel Regno Unito si registra addirittura un calo (meno 22%). Peggio dell'Italia va soltanto la Spagna (più 97,2%). Rincari record anche per gli affitti: il più 49% dell'Italia è secondo solo al più 72,9% della Spagna e superiore al più 28,1% della media, mentre tutti gli altri registrano aumenti molto più contenuti (appena più 16,7% la Germania). L'acqua potabile è invece cresciuta del 68,4% contro il 41% di Eurolandia, i rifiuti del 68,3% (più 55,4% in Europa), l'elettricità del 36,2% (più 31,9%), i trasporti marittimi dell'86,2% (più 47,2%) e i servizi postali del 37,6% (più 27,3%).
Assicurazioni. Dal 1996 al 2009 i prezzi delle assicurazioni in Italia sono aumentati del 131,3%, contro il più 35,3% della zona euro. A certificare la galoppata di Rc auto e altri prodotti assicurativi è il Quaderno dei prezzi del Dipartimento del Tesoro del Ministero dell'Economia relativo a dicembre 2009.
Shopping. Anche per il classico shopping in Italia la spesa è aumentata ben più che altrove: per l'abbigliamento si registra un rincaro del 22,4%, che è più del doppio dell'aumento europeo (più 8,9%); il più 29,8% delle calzature si confronta con il più 18,1% di Eurolandia; per i libri in Italia si spende il 34,2% in più, contro il più 24,6% dell'eurozona. Molto minore è invece il distacco nel carrello della spesa: gli alimentari dal 1996 a oggi sono aumentati del 32,6% in Italia e del 30% in Europa.
Benzina. Si registrano invece aumenti inferiori alla media della zona euro nel caso della benzina: la voce carburanti e lubrificanti in Italia è cresciuta del 36,1%, meno degli aumenti registrati in tutti gli altri Paesi presenti nello studio e anche meno della media europea (più 54,9%). "
This is the fashion blog of Stilinga, a fashion designer who works from home. She is from Rome, Italy and she writes about trends, things she loves to do in Rome and art. Questo è il fashion blog, e non solo, di stilinga (una stilista che lavora da casa - è una stilista-casalinga) e che spesso tra una creazione di moda e l'altra, tra ricerche e fiere, si occupa anche del suo quotidiano e del contesto in cui vive.
Il Pil cinese nell'ultimo trimestre è all'11,9% e quello italiano? è allo 0,7%
ANSA, Ultimo aggiornamento: 15/04/2010
CRISI:CINA TORNA A RUGGIRE,CORSA PIL MAGGIORE DA 3 ANNI/ANSA
PECHINO TEME BOLLE SPECULATIVE, MA RINVIA RIALZO TASSI E YUAN
(ANSA) - ROMA, 15 APR - La Cina torna a ruggire un'economia che mette a segno il ritmo di crescita piu' forte da tre anni a questa parte. Nel primo trimestre dell'anno il prodotto interno lordo ha segnato un balzo dell'11,9% su base annua, mostrando un' ulteriore accelerazione dopo la crescita del 10,7% registrata nell'ultimo trimestre del 2009. Il risultato ha battuto le stime degli economisti che puntavano su un incremento dell'11,7% e ha trainato al rialzo le borse asiatiche, mentre gli economisti hanno migliorato le stime di crescita della Cina per quest'anno. Citigroup ha ora innalzato le previsioni sul Pil cinese 2010 portandole dal 9,8% al 10,5%; JPMorgan dal 10 al 10,8% e Royal Bank of Scotland dal 10 all'11%. E la corsa dell'economia cinese ha spinto il Giappone a migliorare le proprie stime di crescita: la Bank of Japan ha rivisto al rialzo le proprie valutazioni per sette delle nove macroaree del Paese, grazie all'aumento delle esportazioni e della produzione. Nella relazione trimestrale (il cosiddetto 'Sakura report', simile al Beige Book della Federal Reserve) sui grandi distretti territoriali, l'istituto centrale nipponico ha messo in evidenza che l'economia giapponese e' in accelerazione e che i rischi di un'altra recessione si sono ridotti "in modo significativo". Ma intanto per Pechino la statistica diffusa oggi conferma i timori per il surriscaldamento dell'economia e soprattutto per il rischio di bolle speculative. E se per ora l'inflazione e' aumentata meno del previsto, fermandosi' su un +2,4% rispetto al marzo dello scorso anno (un livello inferiore al 2,6% previsto dagli economisti ed al 2,7% registrato a febbraio), i prezzi alla produzione sono cresciuti del 5,9%, evidenziando che per la Cina sara' difficile contenere l'inflazione entro il tetto del 3%. Le autorita' del governo cinese hanno gia' messo mano alle prime contromisure per contrastare la corsa di economia e prezzi - irrigidendo i requisiti di riserva delle banche per ridurre l'eccesso di liquidita' e raffreddare cosi' il massiccio ricorso al credito - ma ora gli economisti vedono piu' vicina, e inevitabile, una stretta monetaria e una rivalutazione della moneta. Australia, India e Singapore hanno gia' avviato il rialzo del costo del denaro e il mercato scommette che la Cina dovra' presto seguirne l'esempio. L'ultima volta che l'economia cinese e' cresciuta oltre l'11% - nel primo trimestre del 2006 - la banca centrale ha alzato i tassi di interesse nel giro di un mese. Ora pero' gli economisti sono divisi sulla tempistica di un eventuale manovra: Royal Bank of Canada punta su una stretta monetaria gia' nel mese di aprile, mentre per Bank of America-Merrill Lynch bisognera' aspettare il quarto trimestre dell'anno. Per il momento, Pechino resta riluttante: oggi le autorita' cinesi si sono limitate a varare misure per raffreddare il boom del mercato immobiliare e ad annunciare che sono allo studio nuove tasse, compresa una tassazione di plusvalenze derivanti dalla vendita di proprieta' immobiliari. (ANSA).
Notizie sul Pil Italiano:
"L'Italia è tornata timidamente a crescere nel primo trimestre di quest'anno e archivierà il 2010 con un'espansione del prodotto interno lordo dello 0,7%, in base alla mediana delle previsioni trimestrali raccolte da Reuters.
La crescita accelererà lievemente a 1,1% nel 2011 quando si assiterà anche a un rimbalzo degli investimenti, visti ancora negativi dagli economisti quest'anno dopo il tracollo del 2009, e a un contributo decisamente superiore dell'export netto.
Infatti, anche se le esportazioni ricominceranno a crescere a ritmo sostenuto già da quest'anno, il sorpasso più deciso sull'import avverrà solo il prossimo anno.
"La ripresa italiana mi pare ancora una volta trainata dall'export e quindi affidata alla ripresa della crescita oltre i confini nazionali", commenta Giada Giani di Citigroup (NYSE: C - notizie) . L'economista ritiene che a gonfiare l'import 2010, assottigliando il contributo del canale estero al Pil, sarà in buona misura la necessità delle imprese di ricostituire le scorte di magazzino, ridotte all'osso durante la recessione.
"Se da un lato una ripresa trainata dall'export sottende un persistente problema italiano di consumi interni, dall'altro ci porta a ben sperare alla luce dei positivi segnali che arrivano dall'estero".
DOMANDA INTERNA IN CAUTA RIPRESA
Frenata da un tasso di disoccupazione ostinatamente fermo all'8,8% quest'anno e il prossimo, la domanda interna tornerà lievemente positiva nell'anno in corso, rafforzandosi nel 2011 senza però riuscire a spingere il tasso di aumento oltre lo 0,8%. Nel 2009 la spesa delle famiglie è scesa dell'1,8%.
"I consumatori rimarranno probabilmente cauti", commenta Paolo Zanghieri di Oxford Economics, prevedendo un aumento della propensione al risparmio a fronte di una disoccupazione in crescita dal 7,8% dello scorso anno.
"Questo deriva dal fatto che manca un'adeguata copertura della disoccupazione per la maggioranza dei lavoratori del settore privato e per tutti quelli con contratti di lavoro temporaneo.".
Zanghieri ricorda poi la fine degli incentivi statali per la sostituzione dell'auto che hanno spinto i consumatori ad anticipare l'acquisto proprio in vista della loro scadenza a fine 2009.Sempre relativamente modeste, seppure in decisa accelerazione rispetto al 2009, le pressioni sul fronte dei prezzi. Gli analisti prevedono che l'inflazione si porti all'1,4% in media quest'anno dallo 0,8% del 2009, per avanzare ulteriormente all'1,6% nel 2011, numeri sempre ben lontani dal limite-obiettivo del 2% fissato dalla Bce.
SITUAZIONE CONTI PUBBLICI STAZIONARIA
Se la situazione dell'economia, tra luci e ombre, appare in graduale recupero, quella dei conti pubblici non riserva invece grossi margini di miglioramento.
Con un Pil ancora debole, anche se non più in contrazione, il disavanzo pubblico va ad appesantire il debito spingendolo, secondo gli analisti, leggermente oltre le previsioni ufficiali del governo.
"Il deficit resta sostanzialmente ai livelli dello scorso anno, un livello, va detto, basso in termini relativi rispetto ad altri paesi", commenta Giani. "Ma il debito ovviamente continua ad aumentare.
A 5,3% la mediana delle stime sul deficit/Pil 2010 è di poco superiore al 5% su cui conta l'Italia, lo stesso vale per il rapporto debito/Pil che gli economisti vedono a 117,5% a fine 2010 a fronte del 116,9% inserito dall'Italia nel Programma di Stabilità presentato a Bruxelles. Nel 2011, inoltre, il debito dovrebbe tornare a calare in rapporto al Pil nelle stime del governo, portandosi al 116,5%. La mediana delle stime Reuters proietta invece un'ulteriore salita al 119,2%."
da: http://it.finance.yahoo.com/notizie/previsioni-trimestrali-italia-pil-2010-0-7-riparte-export-reuters_ids-772a8f99b321.html?x=0
Allora la Crisi economica c'è, ma solo per l'Italia e il vecchio continente, visto che l'altra metà del mondo lavora, produce e si arricchisce!
CRISI:CINA TORNA A RUGGIRE,CORSA PIL MAGGIORE DA 3 ANNI/ANSA
PECHINO TEME BOLLE SPECULATIVE, MA RINVIA RIALZO TASSI E YUAN
(ANSA) - ROMA, 15 APR - La Cina torna a ruggire un'economia che mette a segno il ritmo di crescita piu' forte da tre anni a questa parte. Nel primo trimestre dell'anno il prodotto interno lordo ha segnato un balzo dell'11,9% su base annua, mostrando un' ulteriore accelerazione dopo la crescita del 10,7% registrata nell'ultimo trimestre del 2009. Il risultato ha battuto le stime degli economisti che puntavano su un incremento dell'11,7% e ha trainato al rialzo le borse asiatiche, mentre gli economisti hanno migliorato le stime di crescita della Cina per quest'anno. Citigroup ha ora innalzato le previsioni sul Pil cinese 2010 portandole dal 9,8% al 10,5%; JPMorgan dal 10 al 10,8% e Royal Bank of Scotland dal 10 all'11%. E la corsa dell'economia cinese ha spinto il Giappone a migliorare le proprie stime di crescita: la Bank of Japan ha rivisto al rialzo le proprie valutazioni per sette delle nove macroaree del Paese, grazie all'aumento delle esportazioni e della produzione. Nella relazione trimestrale (il cosiddetto 'Sakura report', simile al Beige Book della Federal Reserve) sui grandi distretti territoriali, l'istituto centrale nipponico ha messo in evidenza che l'economia giapponese e' in accelerazione e che i rischi di un'altra recessione si sono ridotti "in modo significativo". Ma intanto per Pechino la statistica diffusa oggi conferma i timori per il surriscaldamento dell'economia e soprattutto per il rischio di bolle speculative. E se per ora l'inflazione e' aumentata meno del previsto, fermandosi' su un +2,4% rispetto al marzo dello scorso anno (un livello inferiore al 2,6% previsto dagli economisti ed al 2,7% registrato a febbraio), i prezzi alla produzione sono cresciuti del 5,9%, evidenziando che per la Cina sara' difficile contenere l'inflazione entro il tetto del 3%. Le autorita' del governo cinese hanno gia' messo mano alle prime contromisure per contrastare la corsa di economia e prezzi - irrigidendo i requisiti di riserva delle banche per ridurre l'eccesso di liquidita' e raffreddare cosi' il massiccio ricorso al credito - ma ora gli economisti vedono piu' vicina, e inevitabile, una stretta monetaria e una rivalutazione della moneta. Australia, India e Singapore hanno gia' avviato il rialzo del costo del denaro e il mercato scommette che la Cina dovra' presto seguirne l'esempio. L'ultima volta che l'economia cinese e' cresciuta oltre l'11% - nel primo trimestre del 2006 - la banca centrale ha alzato i tassi di interesse nel giro di un mese. Ora pero' gli economisti sono divisi sulla tempistica di un eventuale manovra: Royal Bank of Canada punta su una stretta monetaria gia' nel mese di aprile, mentre per Bank of America-Merrill Lynch bisognera' aspettare il quarto trimestre dell'anno. Per il momento, Pechino resta riluttante: oggi le autorita' cinesi si sono limitate a varare misure per raffreddare il boom del mercato immobiliare e ad annunciare che sono allo studio nuove tasse, compresa una tassazione di plusvalenze derivanti dalla vendita di proprieta' immobiliari. (ANSA).
Notizie sul Pil Italiano:
"L'Italia è tornata timidamente a crescere nel primo trimestre di quest'anno e archivierà il 2010 con un'espansione del prodotto interno lordo dello 0,7%, in base alla mediana delle previsioni trimestrali raccolte da Reuters.
La crescita accelererà lievemente a 1,1% nel 2011 quando si assiterà anche a un rimbalzo degli investimenti, visti ancora negativi dagli economisti quest'anno dopo il tracollo del 2009, e a un contributo decisamente superiore dell'export netto.
Infatti, anche se le esportazioni ricominceranno a crescere a ritmo sostenuto già da quest'anno, il sorpasso più deciso sull'import avverrà solo il prossimo anno.
"La ripresa italiana mi pare ancora una volta trainata dall'export e quindi affidata alla ripresa della crescita oltre i confini nazionali", commenta Giada Giani di Citigroup (NYSE: C - notizie) . L'economista ritiene che a gonfiare l'import 2010, assottigliando il contributo del canale estero al Pil, sarà in buona misura la necessità delle imprese di ricostituire le scorte di magazzino, ridotte all'osso durante la recessione.
"Se da un lato una ripresa trainata dall'export sottende un persistente problema italiano di consumi interni, dall'altro ci porta a ben sperare alla luce dei positivi segnali che arrivano dall'estero".
DOMANDA INTERNA IN CAUTA RIPRESA
Frenata da un tasso di disoccupazione ostinatamente fermo all'8,8% quest'anno e il prossimo, la domanda interna tornerà lievemente positiva nell'anno in corso, rafforzandosi nel 2011 senza però riuscire a spingere il tasso di aumento oltre lo 0,8%. Nel 2009 la spesa delle famiglie è scesa dell'1,8%.
"I consumatori rimarranno probabilmente cauti", commenta Paolo Zanghieri di Oxford Economics, prevedendo un aumento della propensione al risparmio a fronte di una disoccupazione in crescita dal 7,8% dello scorso anno.
"Questo deriva dal fatto che manca un'adeguata copertura della disoccupazione per la maggioranza dei lavoratori del settore privato e per tutti quelli con contratti di lavoro temporaneo.".
Zanghieri ricorda poi la fine degli incentivi statali per la sostituzione dell'auto che hanno spinto i consumatori ad anticipare l'acquisto proprio in vista della loro scadenza a fine 2009.Sempre relativamente modeste, seppure in decisa accelerazione rispetto al 2009, le pressioni sul fronte dei prezzi. Gli analisti prevedono che l'inflazione si porti all'1,4% in media quest'anno dallo 0,8% del 2009, per avanzare ulteriormente all'1,6% nel 2011, numeri sempre ben lontani dal limite-obiettivo del 2% fissato dalla Bce.
SITUAZIONE CONTI PUBBLICI STAZIONARIA
Se la situazione dell'economia, tra luci e ombre, appare in graduale recupero, quella dei conti pubblici non riserva invece grossi margini di miglioramento.
Con un Pil ancora debole, anche se non più in contrazione, il disavanzo pubblico va ad appesantire il debito spingendolo, secondo gli analisti, leggermente oltre le previsioni ufficiali del governo.
"Il deficit resta sostanzialmente ai livelli dello scorso anno, un livello, va detto, basso in termini relativi rispetto ad altri paesi", commenta Giani. "Ma il debito ovviamente continua ad aumentare.
A 5,3% la mediana delle stime sul deficit/Pil 2010 è di poco superiore al 5% su cui conta l'Italia, lo stesso vale per il rapporto debito/Pil che gli economisti vedono a 117,5% a fine 2010 a fronte del 116,9% inserito dall'Italia nel Programma di Stabilità presentato a Bruxelles. Nel 2011, inoltre, il debito dovrebbe tornare a calare in rapporto al Pil nelle stime del governo, portandosi al 116,5%. La mediana delle stime Reuters proietta invece un'ulteriore salita al 119,2%."
da: http://it.finance.yahoo.com/notizie/previsioni-trimestrali-italia-pil-2010-0-7-riparte-export-reuters_ids-772a8f99b321.html?x=0
Allora la Crisi economica c'è, ma solo per l'Italia e il vecchio continente, visto che l'altra metà del mondo lavora, produce e si arricchisce!
altri casi mentali: l'avvocato che voleva creare una collezione di moda
E' vero che il periodo epocale che viviamo non è proprio armonioso e tanto meno ricco di valori positivi, e questo porta anche gli individui ad impazzire come la maionese e lo fanno in ogni latitudine e longitudine, il tutto per narrare la personalità ZOTICA di un individuo, affermato avvocato fiscalista europeo, che un giorno decise di buttarsi nel fashion business senza arte, nè parte, ma con una presunzione arrogante e senza confini che lo ha portato ad assoldare una stilista per farsi realizzare una collezione e solo a metà della collaborazione inizia a dare di matto, svelando la sua vera personalità.
Egli è così insicuro, incerto e annebbiato dalla sua prepotenza boriosa che addirittura asserisce che i professionisti del fashion italiani, siano idioti e questo lo fa non nel momento in cui incontra il modellista che dovrà realizzare i suoi modelli, ideati dalla stilista, ma dopo, quando ormai non può più cambiare nulla, forse perchè non aveva avuto coraggio bastante per esprimere direttamente il suo pensiero di fronte al professionista. E quindi poi distrugge il lavoro fatto in modo gratuito e inutile.
La stilista che era presente in azienda e che aveva seguito il lavoro al fianco del modellista con codesto cliente ignobile, è cascata dalla sedia a sapere poco tempo dopo che il cliente considerava il fare italiano come una barzelletta! Allora la stilista si ricordò che il cliente zoticone le aveva detto di aver letto un maledetto libro che evidentemente considera come una bibbia del fare nella moda!
Egli dice che il modo di realizzazione dei modelli (automatizzato e tecnologico) fatto in Italia, da aziende con tradizione alle spalle, è sbagliato perchè lui ha letto questo libro di produzione che è rimasto al '900 e che considera come la guida unica, la bibbia, per realizzare i prodotti che vuole creare per la sua collezione e quindi come lo facciamo noi in Italia è totalmente ridicolo per lui!
"Troppo innovativo, troppo tecnologico, troppo rapido e che cavolo!"
Questo caso mentale poi ha continuato ad umiliare i professionisti del fashion e naturalmente la stilista che, un giorno, si è trovata cancellata dal progetto a metà dell'opera, in quanto lo zoticone non poteva sopportare che lei gli avesse fatto notare che il libro/bibbia che lui considera come IL MODO DI REALIZZAZIONE fosse ormai un reperto archeologico industriale e quindi di riflesso che lui fosse perso nella sua totale e ignorante inettitudine in fatto di moda, di campioni e di business.
Questa novella serva a mettere in guardia da chi vuole iniziare un'attività nella moda, senza avere le dovute esperienze e conoscenze, ma convinto come pochi che invece egli sappia come si fa la vera qualità, l'ha letto su un libro! e questa è la sola cosa che conti per lui, non certo dare fiducia ai professionisti con decenni di esperienza sulle spalle, non certo al mondo della moda che produce e vende in tutto il mondo.
Il confronto con la realtà è sempre una dolorosa consapevolezza che alcuni non vogliono assolutamente accogliere nella loro testona dura e continueranno a rompere i co+++++i a gente che non ha tempo da perdere!
Egli è così insicuro, incerto e annebbiato dalla sua prepotenza boriosa che addirittura asserisce che i professionisti del fashion italiani, siano idioti e questo lo fa non nel momento in cui incontra il modellista che dovrà realizzare i suoi modelli, ideati dalla stilista, ma dopo, quando ormai non può più cambiare nulla, forse perchè non aveva avuto coraggio bastante per esprimere direttamente il suo pensiero di fronte al professionista. E quindi poi distrugge il lavoro fatto in modo gratuito e inutile.
La stilista che era presente in azienda e che aveva seguito il lavoro al fianco del modellista con codesto cliente ignobile, è cascata dalla sedia a sapere poco tempo dopo che il cliente considerava il fare italiano come una barzelletta! Allora la stilista si ricordò che il cliente zoticone le aveva detto di aver letto un maledetto libro che evidentemente considera come una bibbia del fare nella moda!
Egli dice che il modo di realizzazione dei modelli (automatizzato e tecnologico) fatto in Italia, da aziende con tradizione alle spalle, è sbagliato perchè lui ha letto questo libro di produzione che è rimasto al '900 e che considera come la guida unica, la bibbia, per realizzare i prodotti che vuole creare per la sua collezione e quindi come lo facciamo noi in Italia è totalmente ridicolo per lui!
"Troppo innovativo, troppo tecnologico, troppo rapido e che cavolo!"
Questo caso mentale poi ha continuato ad umiliare i professionisti del fashion e naturalmente la stilista che, un giorno, si è trovata cancellata dal progetto a metà dell'opera, in quanto lo zoticone non poteva sopportare che lei gli avesse fatto notare che il libro/bibbia che lui considera come IL MODO DI REALIZZAZIONE fosse ormai un reperto archeologico industriale e quindi di riflesso che lui fosse perso nella sua totale e ignorante inettitudine in fatto di moda, di campioni e di business.
Questa novella serva a mettere in guardia da chi vuole iniziare un'attività nella moda, senza avere le dovute esperienze e conoscenze, ma convinto come pochi che invece egli sappia come si fa la vera qualità, l'ha letto su un libro! e questa è la sola cosa che conti per lui, non certo dare fiducia ai professionisti con decenni di esperienza sulle spalle, non certo al mondo della moda che produce e vende in tutto il mondo.
Il confronto con la realtà è sempre una dolorosa consapevolezza che alcuni non vogliono assolutamente accogliere nella loro testona dura e continueranno a rompere i co+++++i a gente che non ha tempo da perdere!
La Piccola Kreativa al Salone del Mobile di Milano
SAVE THE DATE: "PARK YOUR DESIGN" FUORI SALONE DEL MOBILE 2010 - MILANO
La piccola kreativa vi aspetta dal 14 al 19 aprile a Milano in occasione del Fuori Salone del mobile per l’evento “Park your design”.
Orario: 10.00 – 24.00. Luogo: Porta Genova Parking (Fiera di Senigallia).
Per saperne di più andate sul sito http://www.parkyourdesign.com/ e confermate la vostra presenza all’evento!
Oltre alle mie linee che forse già conoscete troverete in anteprima delle novità…cosa aspettate?!
“Un artista è una persona che produce cose di cui la gente non ha bisogno ma che lui, per qualche ragione, pensa sia buona idea dar loro”. Andy Warhol
Per qualsiasi informazione non esitate a contattarmi!
Valentina Gaia Gambetta
info@lapiccolakreativa.com
La piccola kreativa vi aspetta dal 14 al 19 aprile a Milano in occasione del Fuori Salone del mobile per l’evento “Park your design”.
Orario: 10.00 – 24.00. Luogo: Porta Genova Parking (Fiera di Senigallia).
Per saperne di più andate sul sito http://www.parkyourdesign.com/ e confermate la vostra presenza all’evento!
Oltre alle mie linee che forse già conoscete troverete in anteprima delle novità…cosa aspettate?!
“Un artista è una persona che produce cose di cui la gente non ha bisogno ma che lui, per qualche ragione, pensa sia buona idea dar loro”. Andy Warhol
Per qualsiasi informazione non esitate a contattarmi!
Valentina Gaia Gambetta
info@lapiccolakreativa.com
Are Christian Loubotin's shoes made in China?
Of course no!
but if you visit http://www.alibaba.com/ and search for Shoes/Women's Dress Shoes you will be really surprised.
Many Chinese Shoe Manufacturers promote their high heel shoe productions, writing sentences like the following one:
"Christian Louboutin high heel shoes,designer dress shoes, 2010 newest!!!"
and they also add a picture of "their" Louboutin's production, the exact copy of it.
How can this be possible? and does Mr Louboutin know something about his fake Chinese shoes production?
Here a site to know more:
http://reviews.ebay.com/Fake-christian-louboutin-guide_W0QQugidZ10000000007555921
And Stilinga decided to get in touch with Louboutin's company to know more about their production places and here is their anwser to Stilinga's mail:
"We are aware that some websites are trying to sell counterfeit products and we’re trying to reduce their numbers.
All our production is based in Europe (mostly in Italy and Spain) and we only allow a few websites to sell our brand.
You can check on our website, in the section : “Our Boutiques” what websites are authorized."
but if you visit http://www.alibaba.com/ and search for Shoes/Women's Dress Shoes you will be really surprised.
Many Chinese Shoe Manufacturers promote their high heel shoe productions, writing sentences like the following one:
"Christian Louboutin high heel shoes,designer dress shoes, 2010 newest!!!"
and they also add a picture of "their" Louboutin's production, the exact copy of it.
How can this be possible? and does Mr Louboutin know something about his fake Chinese shoes production?
Here a site to know more:
http://reviews.ebay.com/Fake-christian-louboutin-guide_W0QQugidZ10000000007555921
And Stilinga decided to get in touch with Louboutin's company to know more about their production places and here is their anwser to Stilinga's mail:
"We are aware that some websites are trying to sell counterfeit products and we’re trying to reduce their numbers.
All our production is based in Europe (mostly in Italy and Spain) and we only allow a few websites to sell our brand.
You can check on our website, in the section : “Our Boutiques” what websites are authorized."
Trend book for Shoes
Stilinga and Annienoir are happy to inform all the shoe lovers, shoe designers and shoe producers, that they have just developed and published a trend book for the female Shoe field, made to focus on major important trends for the next winter seasons.
This ultimate work is a proposal of very interesting and updated design ideas for platforms, lasts, heels and uppers, due to their Italian shoe design creativity and their studies of the coming seasons.
This special trend book is enriched with a broad research done in the most important European shopping streets, with color charts and impressive and detailed sketches.
The trends in shoes of this book are going to make a statement in the next Winter seasons.
The 60 pages book is something you should not miss for creating your new shoe collections and to know what concepts and ideas are going to become reality in the coming seasons.
Every copy will be made on demand by Blurb.
This ultimate work is a proposal of very interesting and updated design ideas for platforms, lasts, heels and uppers, due to their Italian shoe design creativity and their studies of the coming seasons.
This special trend book is enriched with a broad research done in the most important European shopping streets, with color charts and impressive and detailed sketches.
The trends in shoes of this book are going to make a statement in the next Winter seasons.
The 60 pages book is something you should not miss for creating your new shoe collections and to know what concepts and ideas are going to become reality in the coming seasons.
Every copy will be made on demand by Blurb.
Trend Book for Shoes: Autumn winter by Annienoir and Stilinga
Trend forecast shoes by Stilinga and Annienoir
BOOK INFO
Trend and inspiration for shoes of the next seasons autumn/winter 2010/11 and 2011/12.
Photographic researches, palette colours and suggestions for the 4 coolest themes that the designers will propose for the future shoes collections.
BOOK INFO
Trend and inspiration for shoes of the next seasons autumn/winter 2010/11 and 2011/12.
Photographic researches, palette colours and suggestions for the 4 coolest themes that the designers will propose for the future shoes collections.
Le intereferenze della Chiesa cattolica nelle elezioni regionali
Stilinga ha appena appreso da L'Unità on line di oggi, 23.03.10, che Bagnasco ha affermato:
«Quale solidarietà sociale è possibile se si rifiuta o si sopprime la vita, specialmente la più debole?». Se lo chiede il presidente della Cei, card. Angelo Bagnasco, che invita gli elettori cattolici a tener conto nel voto alle regionali dei temi etici non negoziabili. Questo, spiega, è suggerito anche dall'impiego della RU486 e dalla diffusione di metodiche contraccettive cosidette di emergenza, che preoccupano i vescovi italiani, per i quali in questo modo «l'aborto sarà prolungato e banalizzato», con il risultato di una «invisibilità etica che è disconoscimento che ogni essere è per se stesso, fin dall'inizio della sua avventura umana». «In questo contesto, inevitabilmente denso di significati, sarà bene - scandisce il card. Bagnasco - che la cittadinanza inquadri con molta attenzione ogni singola verifica elettorale, sia nazionale sia locale e quindi regionale». Parole molto chiare, che escludono qualunque sostegno alle candidate del Pd per il Lazio e il Piemonte, che hanno preso posizione pubblicamente a favore dell'impiego della RU486 nelle strutture sanitarie che dipendono - come è noto - proprio dalle Regioni.
Allora, di fronte a tale arroganza e presunzione cattolica, Stilinga afferma che la Chiesa dovrebbe occuparsi dei suoi problemi interni (pare ne abbiano parecchi ultimamente, o no?) e magari si dovrebbe occupare anche di più della spiritualità dei suoi adepti, non del corpo, soprattutto non del corpo delle donne anche perchè gli eclessiastici che parlano e indicano cosa è secondo loro giusto per le donne, non risulta abbiano un apparato riproduttivo femminile e quindi come possono ragionare in termini teorici di argomenti lontanissimi dal loro corpo e dalla loro condizione totale di essere umani maschili? Vogliamo parlare della loro prostata?
Del resto noi donne, esseri umani degni e cittadine italiane possiamo affermare e chiedere:
"Quale solidarietà sociale è possibile se si rifiuta di debellare i pedofili, gli strupratori, gli assassini, i mafiosi e i ladri da ogni diocesi, da ogni chiesa del mondo e non ci si rifiuta di sommistrare loro i sacramenti? o si brutalizza la vita di giovani inermi e deboli? "
E' anche da sottolineare che ora il Papa ha ammesso l'esistenza di diversi casi di pedofilia, ma per quando tempo la Chiesa ha saputo ed omertosamente ha taciuto? e quante connessioni ha la Chiesa con la mafia?
Allora se Bagnasco predica, anche Stilinga e ogni singolo essere umano predica! Vediamo se questi arroganti preti colgono l'antifona! E noi votiamo per chi vogliamo senza seguire le indicazioni inopportune di Bagnasco e della Chiesa.
«Quale solidarietà sociale è possibile se si rifiuta o si sopprime la vita, specialmente la più debole?». Se lo chiede il presidente della Cei, card. Angelo Bagnasco, che invita gli elettori cattolici a tener conto nel voto alle regionali dei temi etici non negoziabili. Questo, spiega, è suggerito anche dall'impiego della RU486 e dalla diffusione di metodiche contraccettive cosidette di emergenza, che preoccupano i vescovi italiani, per i quali in questo modo «l'aborto sarà prolungato e banalizzato», con il risultato di una «invisibilità etica che è disconoscimento che ogni essere è per se stesso, fin dall'inizio della sua avventura umana». «In questo contesto, inevitabilmente denso di significati, sarà bene - scandisce il card. Bagnasco - che la cittadinanza inquadri con molta attenzione ogni singola verifica elettorale, sia nazionale sia locale e quindi regionale». Parole molto chiare, che escludono qualunque sostegno alle candidate del Pd per il Lazio e il Piemonte, che hanno preso posizione pubblicamente a favore dell'impiego della RU486 nelle strutture sanitarie che dipendono - come è noto - proprio dalle Regioni.
Allora, di fronte a tale arroganza e presunzione cattolica, Stilinga afferma che la Chiesa dovrebbe occuparsi dei suoi problemi interni (pare ne abbiano parecchi ultimamente, o no?) e magari si dovrebbe occupare anche di più della spiritualità dei suoi adepti, non del corpo, soprattutto non del corpo delle donne anche perchè gli eclessiastici che parlano e indicano cosa è secondo loro giusto per le donne, non risulta abbiano un apparato riproduttivo femminile e quindi come possono ragionare in termini teorici di argomenti lontanissimi dal loro corpo e dalla loro condizione totale di essere umani maschili? Vogliamo parlare della loro prostata?
Del resto noi donne, esseri umani degni e cittadine italiane possiamo affermare e chiedere:
"Quale solidarietà sociale è possibile se si rifiuta di debellare i pedofili, gli strupratori, gli assassini, i mafiosi e i ladri da ogni diocesi, da ogni chiesa del mondo e non ci si rifiuta di sommistrare loro i sacramenti? o si brutalizza la vita di giovani inermi e deboli? "
E' anche da sottolineare che ora il Papa ha ammesso l'esistenza di diversi casi di pedofilia, ma per quando tempo la Chiesa ha saputo ed omertosamente ha taciuto? e quante connessioni ha la Chiesa con la mafia?
Allora se Bagnasco predica, anche Stilinga e ogni singolo essere umano predica! Vediamo se questi arroganti preti colgono l'antifona! E noi votiamo per chi vogliamo senza seguire le indicazioni inopportune di Bagnasco e della Chiesa.
Vedo Escort!
Stilinga, un primo pomeriggio di un lunedì qualsiasi, aspettava per un appuntamento qualcuno con cui fare un colloquio di lavoro (di progettazione creativa, è bene dichiararlo) a Piazza di Spagna e in quel quarto d'ora d'attesa, ha notato con sgomento un via vai inarrestabile di donne taccute (con tacchi vertiginosi), labbrute (con labbra canotto di plastica), minigonnute (con minigonne inguinali) e iper curate che solo a vederle si capisce che appartengano alla legione delle 350 Escort che affollano il centro di Roma nei giorni lavorativi dei parlamentari/faccendieri/ladri/massoni/camorristi/uomini primitivi.
La scoperta e la sensazione di estraniamento dal reale ha gettato Stilinga nello sconforto totale infatti non faceva altro che cercarsi nel vetro specchiante di qualche negozio per vedersi e vedersi vestita, da vera signora, diversa e molto distante da tutte quelle povere figlie (definite da qualcuno donne disinibile ma che in realtà fingono solo per soldi) che per guadagnare molto in questo miserevole Paese la danno ai potenti, sperando di potere un giorno anche loro, eserciare il potere dei loro clienti (senza eufemismi) puttanieri.
Insomma un mondo Escort e Trans si muove, vive ed esiste in pieno centro, tra i turisti e non e le si nota subito non solo per i tacchi e le mini, ma per le firme e gli accessori di marca, di lusso raffinato che esibiscono, trofei e supporto psicologico della loro "professione".
Vorrei lanciare un appello: SI VIVE BENE PURE SENZA MARCHE ADDOSSO, SENZA GRIFFE DI LUSSO E PERO' AVENDO MOLTA DIGNITA', VERO LUSSO CONTEMPORANEO.
Stilinga inoltre sottolinea come quei primitivi maschi parlamentari, faccendieri, mafiosi che vanno con "donne disinibite" (si fa per dire) siano dei beoti idioti e oltremodo RACCHI fino alla radice del capello (se ancora ne hanno) e tra loro emerge il capo degli idioti puttanieri: Mr B.
Ma se tutte queste belle donne avessero avuto accesso possibile ad altre carriere, oneste, dignitose e ben pagate, maschi primitivi davvero sarebbero venute a pagamento con voi?
La risposta è unica: NO.
La scoperta e la sensazione di estraniamento dal reale ha gettato Stilinga nello sconforto totale infatti non faceva altro che cercarsi nel vetro specchiante di qualche negozio per vedersi e vedersi vestita, da vera signora, diversa e molto distante da tutte quelle povere figlie (definite da qualcuno donne disinibile ma che in realtà fingono solo per soldi) che per guadagnare molto in questo miserevole Paese la danno ai potenti, sperando di potere un giorno anche loro, eserciare il potere dei loro clienti (senza eufemismi) puttanieri.
Insomma un mondo Escort e Trans si muove, vive ed esiste in pieno centro, tra i turisti e non e le si nota subito non solo per i tacchi e le mini, ma per le firme e gli accessori di marca, di lusso raffinato che esibiscono, trofei e supporto psicologico della loro "professione".
Vorrei lanciare un appello: SI VIVE BENE PURE SENZA MARCHE ADDOSSO, SENZA GRIFFE DI LUSSO E PERO' AVENDO MOLTA DIGNITA', VERO LUSSO CONTEMPORANEO.
Stilinga inoltre sottolinea come quei primitivi maschi parlamentari, faccendieri, mafiosi che vanno con "donne disinibite" (si fa per dire) siano dei beoti idioti e oltremodo RACCHI fino alla radice del capello (se ancora ne hanno) e tra loro emerge il capo degli idioti puttanieri: Mr B.
Ma se tutte queste belle donne avessero avuto accesso possibile ad altre carriere, oneste, dignitose e ben pagate, maschi primitivi davvero sarebbero venute a pagamento con voi?
La risposta è unica: NO.
La Maison de la Plage - Paris
E' con grandissimo onore e orgoglio che Stilinga oggi segnala un interessante collettivo artistico che si è riunito in quel di Paris: http://lamaisondelaplag.canalblog.com/
Come recita il blog: "La "MdP 2" est située au coeur de Belleville, rue Dénoyez. C'est l’atelier de M. Decraene, R. Paquez, M.J Caprasse et Isa Kaos mais c’est aussi celui des habitants du quartier qui ont ponctuellement besoin d’un espace d'exposition et de réunion..."
Gli artisti/artigiani/stilisti/designer M.Decraene, R Paquez, M.J. Caprasse e Isa Kaos hanno ravvivato il quartire di Belleville con la loro inarrestabile e feconda creatività. Sicuramente un posto da visitare per ispirarsi.
Come recita il blog: "La "MdP 2" est située au coeur de Belleville, rue Dénoyez. C'est l’atelier de M. Decraene, R. Paquez, M.J Caprasse et Isa Kaos mais c’est aussi celui des habitants du quartier qui ont ponctuellement besoin d’un espace d'exposition et de réunion..."
Gli artisti/artigiani/stilisti/designer M.Decraene, R Paquez, M.J. Caprasse e Isa Kaos hanno ravvivato il quartire di Belleville con la loro inarrestabile e feconda creatività. Sicuramente un posto da visitare per ispirarsi.
Prima noi avevamo la terra e voi la bibbia, poi vi siete presi la terra e ci avete dato la bibbia
Che settimana pazzesca!
così stancante ed intensa, quasi non riesco a scrivere...
Ho intitolato questo post con un detto africano sulla colonizzazione, questo detto mi è rimbalzato in testa appena giunta ad una fiera di materiali per la moda e accessori.
Ero circondata da asiatici, ed erano vestiti con le firme italiane, mentre gli italiani erano vestiti coi prodotti asiatici.
Loro ricchi e felici, noi poveri e tristi...
Questo è il risultato dell'invasione delle produzioni asiatiche nel nostro mercato e nel mondo...
Non c'era una bella aria in fiera, soprattutto tra gli italiani espositori e tra gli addetti ai lavori che erano sul depresso andante, anche colei che ha esposto le tendenze della prossima stagione estiva, necessitava di sostegno psicologico.
Fuori dalla sala delle tendenze, aspettavano il loro turno gli stranieri per l'esposizione in inglese e facevano un tale casino! ridevano, giocavano, si sollazzavano.
Noi italiani, nel buio della sala, mentre le immagini della prossima stagione scorrevano, ascoltavamo mesti ed assorti i seguenti concetti: dobbiamo tornare al fatto al mano, alla slow fashion, dobbiamo trovare i nostri punti di riferimento in un momento di grossa crisi... e fuori gli asiatici ridevano, urlavano, esultavano.
Noi avevamo il made in Italy e loro il prezzo, ora loro hanno il made in Italy e noi non abbiamo nulla, neanche il prezzo!
così stancante ed intensa, quasi non riesco a scrivere...
Ho intitolato questo post con un detto africano sulla colonizzazione, questo detto mi è rimbalzato in testa appena giunta ad una fiera di materiali per la moda e accessori.
Ero circondata da asiatici, ed erano vestiti con le firme italiane, mentre gli italiani erano vestiti coi prodotti asiatici.
Loro ricchi e felici, noi poveri e tristi...
Questo è il risultato dell'invasione delle produzioni asiatiche nel nostro mercato e nel mondo...
Non c'era una bella aria in fiera, soprattutto tra gli italiani espositori e tra gli addetti ai lavori che erano sul depresso andante, anche colei che ha esposto le tendenze della prossima stagione estiva, necessitava di sostegno psicologico.
Fuori dalla sala delle tendenze, aspettavano il loro turno gli stranieri per l'esposizione in inglese e facevano un tale casino! ridevano, giocavano, si sollazzavano.
Noi italiani, nel buio della sala, mentre le immagini della prossima stagione scorrevano, ascoltavamo mesti ed assorti i seguenti concetti: dobbiamo tornare al fatto al mano, alla slow fashion, dobbiamo trovare i nostri punti di riferimento in un momento di grossa crisi... e fuori gli asiatici ridevano, urlavano, esultavano.
Noi avevamo il made in Italy e loro il prezzo, ora loro hanno il made in Italy e noi non abbiamo nulla, neanche il prezzo!
miglioramento del carattere
E' vero, si cambia, si migliora il proprio carattere, ed è quello che sta accadendo anche a Stilinga che sta migliorando e che
-afferma se stessa senza remore
-è fedele a se stessa sempre e comunque, accada quel che accada
-abbandona coloro che per troppo egoismo, narcisismo e protagonismo si distinguono
-consapevolmente racconta come sono andati i fatti e aderisce al reale
-ha coraggio di mantenere la sua posizione e lotta a lungo e con determinazione anche con i consanguinei
-è divenuta inaffidabile con chi è inaffidabile e ritardataria con chi ritarda, testarda coi testardi, aggressiva con gli aggressivi per il gusto di far specchiare tutta la gente che rompe i c...ni! nei propri comportamenti
-è tornata ad essere quella che era da bimba senza se e senza ma e soprattutto ha iniziato a vedersi l'ombelico!
-è persa nuovamente in se stessa!
-ha mandato all'aria la "buona" educazione e l'essere una brava bambina!
-finalmente è inaffidabile, dice una cosa e ne pensa un'altra e ne fa un'altra ancora
-lotta con chi le manca di rispetto e chi fa promesse e poi non le mantiene
-prende allegramente in giro maschi arroganti e pieni di sè, che invece sono deboli ed insicuri
-sempre a quest'ultimi lancia piccole sfide per vedere se si sveglianno una volta per tutte e se davvero hanno un briciolo di coraggio che li renda degni
-afferma se stessa senza remore
-è fedele a se stessa sempre e comunque, accada quel che accada
-abbandona coloro che per troppo egoismo, narcisismo e protagonismo si distinguono
-consapevolmente racconta come sono andati i fatti e aderisce al reale
-ha coraggio di mantenere la sua posizione e lotta a lungo e con determinazione anche con i consanguinei
-è divenuta inaffidabile con chi è inaffidabile e ritardataria con chi ritarda, testarda coi testardi, aggressiva con gli aggressivi per il gusto di far specchiare tutta la gente che rompe i c...ni! nei propri comportamenti
-è tornata ad essere quella che era da bimba senza se e senza ma e soprattutto ha iniziato a vedersi l'ombelico!
-è persa nuovamente in se stessa!
-ha mandato all'aria la "buona" educazione e l'essere una brava bambina!
-finalmente è inaffidabile, dice una cosa e ne pensa un'altra e ne fa un'altra ancora
-lotta con chi le manca di rispetto e chi fa promesse e poi non le mantiene
-prende allegramente in giro maschi arroganti e pieni di sè, che invece sono deboli ed insicuri
-sempre a quest'ultimi lancia piccole sfide per vedere se si sveglianno una volta per tutte e se davvero hanno un briciolo di coraggio che li renda degni
Corso di Adobe Illustrator cs4 presso Abacoop a Roma
Stilinga, recentemente, ha pensato bene di completare la propria formazione iscrivendosi ad un corso di Adobe Illustrator cs4 presso Abaco (http://www.abacoop.it/) a Roma, zona Piramide.
40 ore totali di corso (una volta a settimana) ad un prezzo modico e soprattutto 40 ore tenute da un docente, paziente, equilibrato e pronto ad aiutare e ad approfondire le tematiche dei diversi allievi, Renato Zocchi.
Maggiori info su:
http://www.renatozocchi.com/
40 ore totali di corso (una volta a settimana) ad un prezzo modico e soprattutto 40 ore tenute da un docente, paziente, equilibrato e pronto ad aiutare e ad approfondire le tematiche dei diversi allievi, Renato Zocchi.
Maggiori info su:
http://www.renatozocchi.com/
Quanto sono cari i servizi postali di Poste Italiane
Arrivo or ora dall'ufficio postale di via della Fotografia, a Roma Sud, pare che abbiano assaltato col mitra un altro ufficio delle Poste non troppo lontano e già questa notizia mi sgomenta. Della serie vai all'ufficio ed entri in un incubo.
Ma poi anche se non assaltano l'ufficio in cui sei, nell'incubo ci sei ugualmente.
Aspetto 30 minuti secchi, in piedi, ho solo 4 numeri davanti, per spedire una scatola di scarpe del peso di un kg, in Francia, e mi dicono che da quella sede posso inviarla solo con Pacco Celere Internazionale alla modica cifra di 28 e rotti euro. Ma il pacco arriva in due giorni!
Allora chiedo quanto costerebbe inviarlo in maniera ordinaria anche se non hanno i moduli dell'invio ordinario (!) e mi rispondono 17 e rotti euro, ma arriva dopo 30 giorni!
Chiedo in quale ufficio postale nelle vicinanze hanno questi benedetti moduli per l'invio ordinario ed esco esclamando: "Vergogna!"
Allora possibile che spendendo 17 e rotti euro un pacchetto ci metta un mese per arrivare in Francia? e poi non deve arrivare al Nord della Francia, ma quasi ai confini con l'Italia!?
E perchè costa questo bellissimo servizio così tanto? se ci mette un mese dico, dovrebbe costare 3/ 4 euro o no?
E perchè dal resto d'Europa con 3/4 euro si può spedire in modo egregio (3 giorni)? e noi no?
Che siamo il solito paese dei casini con la Posta peggio assortita al mondo?
Una VERGOGNA!
Allora siccome sono una capa tosta e comunque dovevo inviare il pacchetto, ho scoperto che alla Montagnola la posta ora è aperta fino alle 19.00 e finalmente lì posso spedire il pacco alla modica cifra (si fa per dire) 9.20 euro! e senza compilare moduli!
Non mi pare vero, ma stamani in che ufficio postale strozzino ero capitata? Possibile che alcuni uffici posti magari in zone residenziali alte abbiano deciso che i clienti lì debbano per forza spendere di più? sarebbe gravissimo e contro il servizio pubblico!
Ma poi anche se non assaltano l'ufficio in cui sei, nell'incubo ci sei ugualmente.
Aspetto 30 minuti secchi, in piedi, ho solo 4 numeri davanti, per spedire una scatola di scarpe del peso di un kg, in Francia, e mi dicono che da quella sede posso inviarla solo con Pacco Celere Internazionale alla modica cifra di 28 e rotti euro. Ma il pacco arriva in due giorni!
Allora chiedo quanto costerebbe inviarlo in maniera ordinaria anche se non hanno i moduli dell'invio ordinario (!) e mi rispondono 17 e rotti euro, ma arriva dopo 30 giorni!
Chiedo in quale ufficio postale nelle vicinanze hanno questi benedetti moduli per l'invio ordinario ed esco esclamando: "Vergogna!"
Allora possibile che spendendo 17 e rotti euro un pacchetto ci metta un mese per arrivare in Francia? e poi non deve arrivare al Nord della Francia, ma quasi ai confini con l'Italia!?
E perchè costa questo bellissimo servizio così tanto? se ci mette un mese dico, dovrebbe costare 3/ 4 euro o no?
E perchè dal resto d'Europa con 3/4 euro si può spedire in modo egregio (3 giorni)? e noi no?
Che siamo il solito paese dei casini con la Posta peggio assortita al mondo?
Una VERGOGNA!
Allora siccome sono una capa tosta e comunque dovevo inviare il pacchetto, ho scoperto che alla Montagnola la posta ora è aperta fino alle 19.00 e finalmente lì posso spedire il pacco alla modica cifra (si fa per dire) 9.20 euro! e senza compilare moduli!
Non mi pare vero, ma stamani in che ufficio postale strozzino ero capitata? Possibile che alcuni uffici posti magari in zone residenziali alte abbiano deciso che i clienti lì debbano per forza spendere di più? sarebbe gravissimo e contro il servizio pubblico!
Ulteriori casi mentali
CASO MENTALE 5 (i 4 casi mentali sono nei post precedenti)
Il quinto caso mentale di cui tratto oggi, non è una persona, ma un intero sistema che è un caso mentale grave: parlo del sistema idiota e pazzo della delocalizzazione produttiva che è figlio di un altro sistema altrettanto idiota: la Globalizzazione (ma poi cosa vuol dire? da sempre siamo tutti sullo stesso globo... ).
Allora moltissime aziende in Europa e in Usa (ora a noi interessa però solo casa nostra), hanno pensato bene di abbattere i costi del lavoro e di produzione e di lasciare la maggior parte delle nazioni europee occidentali, smantellando le loro fabbriche e volando in zone più vantaggiose per i loro bilanci, però mantenendo il mercato di riferimento in Europa.
E qui cascano orde di asini: queste aziende lasciano dietro le loro spalle migliaia di disoccupati e quindi devastano il territorio europeo occidentale, perchè sono proprio quei disoccupati che non potranno avere potere d'acquisto e sono proprio loro che decreteranno il congelamento del mercato europeo se non trovano subito altre opportunità lavorative remunerative.
Inoltre, il vantaggio di ridurre i costi del lavoro e della produzione, vantaggio acquisito trasferendosi in Europa dell'Est o in Asia, nella testolina bacata di molti manager che lavorano in queste ditte dipartite, si abbinerebbe ad un prezzo finale del prodotto non diminuito rispetto a quando lo stesso era fabbricato in Europa.
Quindi queste teste matte pensano: "BINGO! riduco il costo del prodotto, della forza lavoro andando all'estero, ma il prodotto lo vendo allo stesso prezzo di prima come se lo produco in Europa, sai quanti soldi così incasso?".
E infatti hanno preso per i fondelli i consumatori (parola odiosa) europei per anni, quando la delocalizzazione era ancora in sordina e molti europei ancora lavoravano ed erano ben retribuiti.
Ora che la maggior parte delle aziende ha preso il largo, non ci venissero a dire e non si lamentassero del fatto che il mercato europeo è fermo e che qui non si vendono per esempio le auto (magari prodotte in Polonia), le scarpe di marca (prodotte in Asia), l'abito griffato (che di italiano ha ormai solo il nome), i telefonini del marchio leader di mercato.
Insomma, non si può andare ad ingrassare l'oriente e l'Europa orientale, depauperando l'occidente di lavoro e di produzione, sventrandolo e devastandolo fino al midollo, però sperando che l'occidente rimanga sempre il mercato felice dove vendere tutti i prodotti fatti all'estero, dove produrre tutto costa meno.
Qui c'è una puzza di bruciato da fare paura.
A breve, l'Europa come dice Prodi, diventa un museo e i suoi abitanti dei figuranti.
Quindi, care aziende che avete delocalizzato o che lo farete molto presto, è meglio che iniziate a vendere i vostri prodotti a chi li potrà comprare, cioè i vostri stessi nuovi operai ed impiegati.
E provate a spiegare loro perchè dovrebbero comprare auto a 25.000 euro, scarpe a 250.00 euro, pullover a 400.00 euro e telefonini a 359.00 euro visto che li hanno prodotti loro!
Il quinto caso mentale di cui tratto oggi, non è una persona, ma un intero sistema che è un caso mentale grave: parlo del sistema idiota e pazzo della delocalizzazione produttiva che è figlio di un altro sistema altrettanto idiota: la Globalizzazione (ma poi cosa vuol dire? da sempre siamo tutti sullo stesso globo... ).
Allora moltissime aziende in Europa e in Usa (ora a noi interessa però solo casa nostra), hanno pensato bene di abbattere i costi del lavoro e di produzione e di lasciare la maggior parte delle nazioni europee occidentali, smantellando le loro fabbriche e volando in zone più vantaggiose per i loro bilanci, però mantenendo il mercato di riferimento in Europa.
E qui cascano orde di asini: queste aziende lasciano dietro le loro spalle migliaia di disoccupati e quindi devastano il territorio europeo occidentale, perchè sono proprio quei disoccupati che non potranno avere potere d'acquisto e sono proprio loro che decreteranno il congelamento del mercato europeo se non trovano subito altre opportunità lavorative remunerative.
Inoltre, il vantaggio di ridurre i costi del lavoro e della produzione, vantaggio acquisito trasferendosi in Europa dell'Est o in Asia, nella testolina bacata di molti manager che lavorano in queste ditte dipartite, si abbinerebbe ad un prezzo finale del prodotto non diminuito rispetto a quando lo stesso era fabbricato in Europa.
Quindi queste teste matte pensano: "BINGO! riduco il costo del prodotto, della forza lavoro andando all'estero, ma il prodotto lo vendo allo stesso prezzo di prima come se lo produco in Europa, sai quanti soldi così incasso?".
E infatti hanno preso per i fondelli i consumatori (parola odiosa) europei per anni, quando la delocalizzazione era ancora in sordina e molti europei ancora lavoravano ed erano ben retribuiti.
Ora che la maggior parte delle aziende ha preso il largo, non ci venissero a dire e non si lamentassero del fatto che il mercato europeo è fermo e che qui non si vendono per esempio le auto (magari prodotte in Polonia), le scarpe di marca (prodotte in Asia), l'abito griffato (che di italiano ha ormai solo il nome), i telefonini del marchio leader di mercato.
Insomma, non si può andare ad ingrassare l'oriente e l'Europa orientale, depauperando l'occidente di lavoro e di produzione, sventrandolo e devastandolo fino al midollo, però sperando che l'occidente rimanga sempre il mercato felice dove vendere tutti i prodotti fatti all'estero, dove produrre tutto costa meno.
Qui c'è una puzza di bruciato da fare paura.
A breve, l'Europa come dice Prodi, diventa un museo e i suoi abitanti dei figuranti.
Quindi, care aziende che avete delocalizzato o che lo farete molto presto, è meglio che iniziate a vendere i vostri prodotti a chi li potrà comprare, cioè i vostri stessi nuovi operai ed impiegati.
E provate a spiegare loro perchè dovrebbero comprare auto a 25.000 euro, scarpe a 250.00 euro, pullover a 400.00 euro e telefonini a 359.00 euro visto che li hanno prodotti loro!
Porto Porto nel cuore
Porto vista da Villa Nueva de Gaia.
Castello do Quejio e surfisti sull'Atlantico.
Surfista, oceano e cargo all'orizzonte.
Caffè Majestic a Rua Santa Catarina
Lello Y Irmao
Castello do Quejio e surfisti sull'Atlantico.
Surfista, oceano e cargo all'orizzonte.
Caffè Majestic a Rua Santa Catarina
Lello Y Irmao
O Porto! Oporto
la famosa scala laccata della ancora più famosa libreria storica di Porto: Lello Y Irmao
Oceano Atlantico, vicino Castello do Quejio, di inverno, coi surfisti.
Il ponte Eiffel che unisce Porto a Villa Nueva de Gaia.
Porto sul Douro con i tifosi dell'Arsenal che alle 10 di mattina già bevono pinte di birra, nella città del porto!
Oceano Atlantico, vicino Castello do Quejio, di inverno, coi surfisti.
Il ponte Eiffel che unisce Porto a Villa Nueva de Gaia.
Porto sul Douro con i tifosi dell'Arsenal che alle 10 di mattina già bevono pinte di birra, nella città del porto!
Invitati ad un matrimonio? mai in abito lungo!
Stilinga davvero non vede di buon occhio le invitate ai matrimoni che si addobbano con abiti lunghi pieni di lustrini, manco fossero alberi di Natale andati a male, per partecipare a matrimoni, che si svolgono, di solito, ma anche no, nel tardo pomeriggio.
E tanto meno considera positivamente tali abiti e il fatto che siccome è inverno, essi siano coperti da paltò che naturalmente sono molto più corti e da cui fanno occhiolino (occhiolone!) intere bande di tessuto degli abiti stessi.
Beh, lo voglio proprio sottolineare: l'abito lungo al matrimonio, se si è ospiti, è proprio da CAFONI! Da matrimonio iper provincialotto, magari di origine paesana e tale scelta (idiota) connota subito malissimo coloro che l'hanno abbracciata.
E proprio coloro che indossano tali scempi, poi si credono (davvero ce se credono!) superiori alla media, elette (sì, dal Signore?!) e massimamente eleganti e di bon ton (assurda pretesa!).
Insomma CAFONAL LOOK che si manifesta anche in scenari semi alti, scenari che si abbassano subito verso le profondità degli abissi quando si proprongono tale schifezze.
Augurandomi che il popolo femminile si tenga alla larga da tale zappa sui piedi e che scelga abiti maggiormente eleganti e consoni per partecipare al rito del matrimonio altrui, concludo dicendo che sacche di tale poltiglia sono ancora, ahimè, presenti tra noi e dure a morire anche tra le donne sotto i trenta!
Davvero non è ammissibile!
E tanto meno considera positivamente tali abiti e il fatto che siccome è inverno, essi siano coperti da paltò che naturalmente sono molto più corti e da cui fanno occhiolino (occhiolone!) intere bande di tessuto degli abiti stessi.
Beh, lo voglio proprio sottolineare: l'abito lungo al matrimonio, se si è ospiti, è proprio da CAFONI! Da matrimonio iper provincialotto, magari di origine paesana e tale scelta (idiota) connota subito malissimo coloro che l'hanno abbracciata.
E proprio coloro che indossano tali scempi, poi si credono (davvero ce se credono!) superiori alla media, elette (sì, dal Signore?!) e massimamente eleganti e di bon ton (assurda pretesa!).
Insomma CAFONAL LOOK che si manifesta anche in scenari semi alti, scenari che si abbassano subito verso le profondità degli abissi quando si proprongono tale schifezze.
Augurandomi che il popolo femminile si tenga alla larga da tale zappa sui piedi e che scelga abiti maggiormente eleganti e consoni per partecipare al rito del matrimonio altrui, concludo dicendo che sacche di tale poltiglia sono ancora, ahimè, presenti tra noi e dure a morire anche tra le donne sotto i trenta!
Davvero non è ammissibile!
sanremo, sanscemo, sanremo, sanvero
Due concetti mi turbano, a proposito del festival: che la Clerici sia stata pagata la metà di Bonolis, avendo lavorato il doppio e che il televoto, che dovrebbe rappresentare il voto del popolo è tutta una manfrina pilotata dai soliti noti (Costanzo/De Filippi?).
Il primo concetto ha sottolineato la disparità di trattamento tra uomini e donne e l'ha conclamata.
Allora perchè non lo si ammette?
In Italia le donne sono pagate meno dei maschi, ma lo si scrivesse nero su bianco, in modo che le donne non siano prese pure in giro.
Non è un paese in cui noi siamo alla pari, ma semmai siamo costrette a lavorare 2, 3 volte di più per avere il minimo dei diritti, dato in vece "a gratis" ai maschi (ma pure loro avranno madri, sorelle, fidanzate e mogli che soffrono o no?).
Paese iniquo, che considera la metà della popolazione da sfruttare ad uso e consumo dell'altra metà, felice, servita e riverita e che non ha mura da scalare, almeno non quante ne hanno le donne. E siamo nel 2010!
Il secondo concetto, del televoto, ha messo in luce tutte le criticità del Paese.
Ci dicono che è il voto del popolo e poi si ha la netta sensazione che non sia così, che tutto sia pilotato dall'alto e fa poi piacere sentire le versioni delle canzoni di Pupo/Emanule e di Scanu rifatte e ridicolizzate.
Ed il fenomeno della presa in giro è dilagante.
Insomma si può pure truccare il voto e far vincere i peggio assortiti, senza talento e senza canzone, ma gli Italiani mica sono completamente fessi, anzi la moltitudine copiosa di presa in giro delle stesse canzoni ne è la prova. Evviva l'ironia.
Alla fine il pensiero vero del popolo esce sempre a galla e costoro che sono stati definitivi vincitori di Sanremo dovrebbero iniziarsi a preoccupare, in quanto vincere così significa darsi delle zappate sui piedi e rimanerci secchi.
Il primo concetto ha sottolineato la disparità di trattamento tra uomini e donne e l'ha conclamata.
Allora perchè non lo si ammette?
In Italia le donne sono pagate meno dei maschi, ma lo si scrivesse nero su bianco, in modo che le donne non siano prese pure in giro.
Non è un paese in cui noi siamo alla pari, ma semmai siamo costrette a lavorare 2, 3 volte di più per avere il minimo dei diritti, dato in vece "a gratis" ai maschi (ma pure loro avranno madri, sorelle, fidanzate e mogli che soffrono o no?).
Paese iniquo, che considera la metà della popolazione da sfruttare ad uso e consumo dell'altra metà, felice, servita e riverita e che non ha mura da scalare, almeno non quante ne hanno le donne. E siamo nel 2010!
Il secondo concetto, del televoto, ha messo in luce tutte le criticità del Paese.
Ci dicono che è il voto del popolo e poi si ha la netta sensazione che non sia così, che tutto sia pilotato dall'alto e fa poi piacere sentire le versioni delle canzoni di Pupo/Emanule e di Scanu rifatte e ridicolizzate.
Ed il fenomeno della presa in giro è dilagante.
Insomma si può pure truccare il voto e far vincere i peggio assortiti, senza talento e senza canzone, ma gli Italiani mica sono completamente fessi, anzi la moltitudine copiosa di presa in giro delle stesse canzoni ne è la prova. Evviva l'ironia.
Alla fine il pensiero vero del popolo esce sempre a galla e costoro che sono stati definitivi vincitori di Sanremo dovrebbero iniziarsi a preoccupare, in quanto vincere così significa darsi delle zappate sui piedi e rimanerci secchi.
la Scuola di moda frequentata da Stilinga a Roma
Oggi Stilinga ha fatto un salto nel tempo, è tornata nella scuola di moda, in riva al Tevere, che ha frequentato tanti anni fa, ormai e l'impatto è stato strano: aria di debacle, di progetti vetusti, di visioni passate e purtroppo per nulla innovative.
Ad un certo punto, Stilinga ha incontrato la sua ex docente di moda, distante, arroccata nel suo prestigioso posto (?), solo la falsità ipocrita è rimasta intatta.
L'aria dell'ambiente trasudava ancora l'alterigia, l'aristocrazia inutile, la voglia di mettere a disagio le persone umane, tutte sensazioni che Stilinga ha sopportato silentemente e soffrendone, durante il corso accademico, pur di arrivare in fondo.
Poi, una volta uscita, c'era la vita vera che l'aspettava, l'umanità, il lavoro e meno primedonne e infatti tutte le nebbie sono svanite.
Rientrare in quel luogo, anche per poco le ha chiuso lo stomaco.
Stilinga decisamente non rimpiange la competizione e il dolore disumano che lì si respira, invece, pensa "poveri studenti, dovranno imparare a scrollarsi di dosso questa polvere scintillante e corrosiva, la polvere della moda cattivissima e atroce, che ti fa credere di essere un padre eterno e invece sei come tutti gli esseri, la presunzione annebbia le menti...per fortuna esistono tante altre realtà nella moda, per fortuna!"
Ad un certo punto, Stilinga ha incontrato la sua ex docente di moda, distante, arroccata nel suo prestigioso posto (?), solo la falsità ipocrita è rimasta intatta.
L'aria dell'ambiente trasudava ancora l'alterigia, l'aristocrazia inutile, la voglia di mettere a disagio le persone umane, tutte sensazioni che Stilinga ha sopportato silentemente e soffrendone, durante il corso accademico, pur di arrivare in fondo.
Poi, una volta uscita, c'era la vita vera che l'aspettava, l'umanità, il lavoro e meno primedonne e infatti tutte le nebbie sono svanite.
Rientrare in quel luogo, anche per poco le ha chiuso lo stomaco.
Stilinga decisamente non rimpiange la competizione e il dolore disumano che lì si respira, invece, pensa "poveri studenti, dovranno imparare a scrollarsi di dosso questa polvere scintillante e corrosiva, la polvere della moda cattivissima e atroce, che ti fa credere di essere un padre eterno e invece sei come tutti gli esseri, la presunzione annebbia le menti...per fortuna esistono tante altre realtà nella moda, per fortuna!"
FashionMag.com Italia - Il sito con tutte le notizie sui professionisti della moda, del lusso e della bellezza
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I dati negativi sul settore moda sono impressionanti!
Moda '08-'09: - 1.900 imprese, saldo export -30%
Roma, 2 feb. (Apcom) - La crisi economica internazionale ha inciso pesantemente anche sul settore moda italiano. Tra il 2008 e il 2009, si è verificato infatti una riduzione del fatturato del saldo commerciale e degli ordinativi dell'ordine del 30-40%, c'è stato un forte ricorso alla cassa integrazione guadagni e sono state chiuse 1.900 imprese. Questi i dati emersi dal rapporto che fa parte del progetto 'M2 - Meridiano moda', presentato oggi da Italian Textile Fashion, Unioncamere e supporto operativo di The European House-Ambrosetti.
Il settore ha evidenziato un valore aggiunto nel 2008 di 27,4 miliardi di euro pari all'11% della ricchezza prodotta da tutta l'industria manifatturiera italiana. L'export è ammontato a 41,9 miliardi di euro, l'11,5% del totale, con un attivo della bilancia commerciale di 16,5 miliardi.
Il settore occupa un milione di lavoratori, il 61% dei quali è donna. In questo settore, nel quale operano quasi 70mila aziende nel tessile, abbigliamento, concia, pelletteria e calzature, l'Italia ha una posizione di leadership a livello internazionale. Il nostro paese, secondo il rapporto, ha il 44% del valore della produzione nei paesi dell'Europa a 12, il 39% del valore aggiunto e il 37% degli occupati.
Secondo il viceministro dello Sviluppo economico, Adolfo Urso, "nell'epicentro della crisi economica internazionale l'industria dell'eleganza Made in Italy ha continuato a contribuire sensibilmente alla crescita complessiva della ricchezza italiana: la bilancia commerciale del settore ha fatto registrare infatti un attivo di 16,5 miliardi.
Il sistema-moda nel suo complesso - ha aggiunto - seppure con qualche difficoltà ha giocato un ruolo fondamentale all'interno della bilancia commerciale del paese.
Per superare appieno la congiuntura mondiale occorre però uno sforzo comune". Il viceministro ha auspicato quindi che "le imprese della moda si aggreghino ed esaltino le loro strutture dimensionali anche attraverso il modello vincente dei distretti".
Per il vicepresidente di Unioncamere, Carlo Longo, "il potenziale espresso dalle imprese del Made in Italy è ancora molto elevato malgrado il forte impatto della crisi. Tuttavia per consentire alle aziende di intercettare la ripresa sono indispensabili interventi mirati ed urgenti in due direzioni: affermare e realizzare la tracciabilità delle origini e della qualità dei prodotti; rafforzare la capacità di fare rete sul territorio tra imprese, istituzioni, sistema della ricerca pubblica, offerta di manodopera qualificata, dotazione locale di servizi reali e finanziari".
"Con il progetto 'M2 - Meridiano moda' - ha affermato il presidente di Italian Textile Fashion, Luca Mantellassi - il sistema delle Camere di commercio ha voluto creare una piattaforma indipendente, apartitica e professionale di approfondimento dove gli operatori e le associazioni del settore, le istituzioni, il sistema bancario e finanziario, i sindacati e i consumatori possano interagire al fine di identificare le scelte strategiche e le azioni concrete più opportune per il futuro del settore. Al centro del progetto - ha aggiunto - un obiettivo comune: tutelare e valorizzare la filiera moda, vero e fondamentale driver del futuro competitivo del sistema-moda italiano".
I dati negativi sul settore moda sono impressionanti!
Moda '08-'09: - 1.900 imprese, saldo export -30%
Roma, 2 feb. (Apcom) - La crisi economica internazionale ha inciso pesantemente anche sul settore moda italiano. Tra il 2008 e il 2009, si è verificato infatti una riduzione del fatturato del saldo commerciale e degli ordinativi dell'ordine del 30-40%, c'è stato un forte ricorso alla cassa integrazione guadagni e sono state chiuse 1.900 imprese. Questi i dati emersi dal rapporto che fa parte del progetto 'M2 - Meridiano moda', presentato oggi da Italian Textile Fashion, Unioncamere e supporto operativo di The European House-Ambrosetti.
Il settore ha evidenziato un valore aggiunto nel 2008 di 27,4 miliardi di euro pari all'11% della ricchezza prodotta da tutta l'industria manifatturiera italiana. L'export è ammontato a 41,9 miliardi di euro, l'11,5% del totale, con un attivo della bilancia commerciale di 16,5 miliardi.
Il settore occupa un milione di lavoratori, il 61% dei quali è donna. In questo settore, nel quale operano quasi 70mila aziende nel tessile, abbigliamento, concia, pelletteria e calzature, l'Italia ha una posizione di leadership a livello internazionale. Il nostro paese, secondo il rapporto, ha il 44% del valore della produzione nei paesi dell'Europa a 12, il 39% del valore aggiunto e il 37% degli occupati.
Secondo il viceministro dello Sviluppo economico, Adolfo Urso, "nell'epicentro della crisi economica internazionale l'industria dell'eleganza Made in Italy ha continuato a contribuire sensibilmente alla crescita complessiva della ricchezza italiana: la bilancia commerciale del settore ha fatto registrare infatti un attivo di 16,5 miliardi.
Il sistema-moda nel suo complesso - ha aggiunto - seppure con qualche difficoltà ha giocato un ruolo fondamentale all'interno della bilancia commerciale del paese.
Per superare appieno la congiuntura mondiale occorre però uno sforzo comune". Il viceministro ha auspicato quindi che "le imprese della moda si aggreghino ed esaltino le loro strutture dimensionali anche attraverso il modello vincente dei distretti".
Per il vicepresidente di Unioncamere, Carlo Longo, "il potenziale espresso dalle imprese del Made in Italy è ancora molto elevato malgrado il forte impatto della crisi. Tuttavia per consentire alle aziende di intercettare la ripresa sono indispensabili interventi mirati ed urgenti in due direzioni: affermare e realizzare la tracciabilità delle origini e della qualità dei prodotti; rafforzare la capacità di fare rete sul territorio tra imprese, istituzioni, sistema della ricerca pubblica, offerta di manodopera qualificata, dotazione locale di servizi reali e finanziari".
"Con il progetto 'M2 - Meridiano moda' - ha affermato il presidente di Italian Textile Fashion, Luca Mantellassi - il sistema delle Camere di commercio ha voluto creare una piattaforma indipendente, apartitica e professionale di approfondimento dove gli operatori e le associazioni del settore, le istituzioni, il sistema bancario e finanziario, i sindacati e i consumatori possano interagire al fine di identificare le scelte strategiche e le azioni concrete più opportune per il futuro del settore. Al centro del progetto - ha aggiunto - un obiettivo comune: tutelare e valorizzare la filiera moda, vero e fondamentale driver del futuro competitivo del sistema-moda italiano".
Gli Italiani sono stati lasciati indietro e soli
Sono giorni brutti quelli che stanno vivendo gli Italiani, l'aria che si respira è densa di dolore, rammarico, rabbia, tensione, paura e soprattutto solitudine.
I governanti attuali, nonostante le affermazioni vane e vuote ("Noi non lasciamo in dietro nessuno!"), hanno davvero lasciato il popolo e il Paese in totale e triste solitudine.
Stilinga non sa quanto questa situazione potrà reggere: cassa integrazione, licenziamenti, chiusure di grandi, medie e piccole imprese, nessun piano industriale e nessuna idea di rilancio economico del Paese è stato non solo ipotizzato ma manco minimamente giudicato necessario!
Tutto il governo di questo momento lascia che le cose vadano da sole.
La crisi, ci hanno detto, è solo psicologica, passerà, tipo la febbre, ma almeno la visita del dottore e le aspirine si spera di averle, quando si ha la febbre, o no?
Qui, in Italia e in questo momento storico, non solo si è presi in giro, ma si ha la sensazione di essere stati del tutto isolati, dimenticati, abbandonati a noi stessi, come quando il Re abbandonò il Paese alla fine della seconda guerra mondiale.
L'aggravante è che non solo gli italiani sono soli ed indietro, ma il Presidente S. Berlusconi è presissimo (come pare pure tutti gli altri ministri e parlamentari e senatori) da fatti ben più importanti (per lui) ed incalzanti (per loro: tipo elezioni) e siccome vive nelle sue gabbie iper dorate e separate dalla realtà, manco gli passa per il cranio che il resto del Paese arranca malamente e forse stramazza definitivamente.
Questa sua totale distanza, lontananza e mancanza di attenzione verso i suoi concittadini (che invoca sempre a scudo e difesa della sua carica, quando gli serve) è assordante, angosciante e ridicola.
Stilinga inoltre si chiede se i suoi connazionali, soli e abbattuti alle prossime elezioni daranno o meno un segnale forte, preciso, di punizione verso chi, votato, non ha mosso un dito in loro aiuto.
I partiti sono sempre più chiusi nei loro giardinetti, e non capendo quanto accade al di fuori della loro bella aiuola, hanno perso terreno e molto altro ne perderanno. Essere nella realtà è condizione unica per servire un Paese.
L'errore maggiore è la cattiveria egoistica di questi figuri, impaccati dei soldi degli Italiani e concentrati solo su se stessi.
I governanti attuali, nonostante le affermazioni vane e vuote ("Noi non lasciamo in dietro nessuno!"), hanno davvero lasciato il popolo e il Paese in totale e triste solitudine.
Stilinga non sa quanto questa situazione potrà reggere: cassa integrazione, licenziamenti, chiusure di grandi, medie e piccole imprese, nessun piano industriale e nessuna idea di rilancio economico del Paese è stato non solo ipotizzato ma manco minimamente giudicato necessario!
Tutto il governo di questo momento lascia che le cose vadano da sole.
La crisi, ci hanno detto, è solo psicologica, passerà, tipo la febbre, ma almeno la visita del dottore e le aspirine si spera di averle, quando si ha la febbre, o no?
Qui, in Italia e in questo momento storico, non solo si è presi in giro, ma si ha la sensazione di essere stati del tutto isolati, dimenticati, abbandonati a noi stessi, come quando il Re abbandonò il Paese alla fine della seconda guerra mondiale.
L'aggravante è che non solo gli italiani sono soli ed indietro, ma il Presidente S. Berlusconi è presissimo (come pare pure tutti gli altri ministri e parlamentari e senatori) da fatti ben più importanti (per lui) ed incalzanti (per loro: tipo elezioni) e siccome vive nelle sue gabbie iper dorate e separate dalla realtà, manco gli passa per il cranio che il resto del Paese arranca malamente e forse stramazza definitivamente.
Questa sua totale distanza, lontananza e mancanza di attenzione verso i suoi concittadini (che invoca sempre a scudo e difesa della sua carica, quando gli serve) è assordante, angosciante e ridicola.
Stilinga inoltre si chiede se i suoi connazionali, soli e abbattuti alle prossime elezioni daranno o meno un segnale forte, preciso, di punizione verso chi, votato, non ha mosso un dito in loro aiuto.
I partiti sono sempre più chiusi nei loro giardinetti, e non capendo quanto accade al di fuori della loro bella aiuola, hanno perso terreno e molto altro ne perderanno. Essere nella realtà è condizione unica per servire un Paese.
L'errore maggiore è la cattiveria egoistica di questi figuri, impaccati dei soldi degli Italiani e concentrati solo su se stessi.
Comunicato Stampa: Prima puntata di Presadiretta: Case da pazzi
“PRESADIRETTA” di Riccardo Iacona e di Francesca Barzini
Domenico Iannacone
PRIMA PUNTATA
“CASEDAPAZZI”
Domenica 31 gennaio 2010
Ore 21.30
In Italia affitti e mutui rappresentano una voce di spesa che e’ più della metà del reddito medio delle famiglie italiane, un mercato letteralmente impazzito. Le case popolari sono da noi troppo poche, meno del tre per cento del patrimonio immobiliare nazionale, e non riescono quindi a calmierare il mercato privato. Questo ha creato un’emergenza abitativa sempre più grande e i numeri di quelli che hanno bisogno di un canone sociale aumentano ogni anno di più: a Roma, per esempio, sono 42.000 le persone che attendono, invano, un alloggio popolare. E non a caso, Roma e’ anche la città dove ci sono più occupazioni da parte dei senza casa.
In CASE DA PAZZI abbiamo raccontato il dramma delle migliaia di famiglie romane che si trovano da un giorno all’altro davanti alla cartolarizzazione e alla messa in vendita delle case dove vivevano da decine di anni; abbiamo seguito da vicino quelli che occupano vecchi stabili e palazzi abbandonati, famiglie intere, giovani coppie che non possono permettersi i costi del mercato; abbiamo scoperto che il Comune di Roma spende 30 milioni euro all’anno per sistemare nei residence gli sfrattati e i senza casa pagando una media di 1.200 euro al mese per famiglia e siamo andati a vedere le tante aree dismesse e i palazzi abbandonati che con quei soldi potrebbero essere acquistati dal Comune per sistemare definitivamente i senza casa.
E alla fine ci siamo domandati: possiamo accettare che in un momento di crisi così grave i prezzi delle case li debba decidere solo il mercato? In Francia abbiamo trovato una risposta: a Parigi il Comune non fa altro che comprare palazzi e aree dismesse ed e’ diventato così il più grande proprietario immobiliare della città.
CASEDAPAZZI e' un racconto di Cinzia Torriglia, Sabrina Carreras, Manolo Luppicchini, Vincenzo Guerrizio, Fabio Caramaschi e Riccardo Iacona.
Domenico Iannacone
PRIMA PUNTATA
“CASEDAPAZZI”
Domenica 31 gennaio 2010
Ore 21.30
In Italia affitti e mutui rappresentano una voce di spesa che e’ più della metà del reddito medio delle famiglie italiane, un mercato letteralmente impazzito. Le case popolari sono da noi troppo poche, meno del tre per cento del patrimonio immobiliare nazionale, e non riescono quindi a calmierare il mercato privato. Questo ha creato un’emergenza abitativa sempre più grande e i numeri di quelli che hanno bisogno di un canone sociale aumentano ogni anno di più: a Roma, per esempio, sono 42.000 le persone che attendono, invano, un alloggio popolare. E non a caso, Roma e’ anche la città dove ci sono più occupazioni da parte dei senza casa.
In CASE DA PAZZI abbiamo raccontato il dramma delle migliaia di famiglie romane che si trovano da un giorno all’altro davanti alla cartolarizzazione e alla messa in vendita delle case dove vivevano da decine di anni; abbiamo seguito da vicino quelli che occupano vecchi stabili e palazzi abbandonati, famiglie intere, giovani coppie che non possono permettersi i costi del mercato; abbiamo scoperto che il Comune di Roma spende 30 milioni euro all’anno per sistemare nei residence gli sfrattati e i senza casa pagando una media di 1.200 euro al mese per famiglia e siamo andati a vedere le tante aree dismesse e i palazzi abbandonati che con quei soldi potrebbero essere acquistati dal Comune per sistemare definitivamente i senza casa.
E alla fine ci siamo domandati: possiamo accettare che in un momento di crisi così grave i prezzi delle case li debba decidere solo il mercato? In Francia abbiamo trovato una risposta: a Parigi il Comune non fa altro che comprare palazzi e aree dismesse ed e’ diventato così il più grande proprietario immobiliare della città.
CASEDAPAZZI e' un racconto di Cinzia Torriglia, Sabrina Carreras, Manolo Luppicchini, Vincenzo Guerrizio, Fabio Caramaschi e Riccardo Iacona.
La Piccola Kreativa al Macef di Milano dal 15 al 18 gennaio!
SAVE THE DATE:
dal 15 al 18 gennaio 2010
LPK la piccola kreativa vi aspetta al Macef di Milano (quartiere fieristico Rho - Pero) presso il padiglione 11 area Designer Club.
"I gioielli non devono suscitare invidia. Devono divertire" Coco Chanel
Per qualsiasi informazione o chiarimento non esitare a contattarmi!
Valentina Gaia Gambetta
www.lapiccolakreativa.com
info@lapiccolakreativa.com
dal 15 al 18 gennaio 2010
LPK la piccola kreativa vi aspetta al Macef di Milano (quartiere fieristico Rho - Pero) presso il padiglione 11 area Designer Club.
"I gioielli non devono suscitare invidia. Devono divertire" Coco Chanel
Per qualsiasi informazione o chiarimento non esitare a contattarmi!
Valentina Gaia Gambetta
www.lapiccolakreativa.com
info@lapiccolakreativa.com
A Photo book on shoes "Shoe Shop Windows: Milan, September 2004"
This book is a cheap set of pictures of shoes, very useful to create new shoes looking at the past.
A Photo Book on Shoes: many pictures taken in Milan in the year 2003
The Second book by Stilinga is always on Shoes, this time the pictures were taken in Milan in the year 2003.
even this book is a cheap and pocket set of pictures to be used for creating new shoe designs getting inspiration from the past.
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Shoe Photo Book: Shoe Shop Windows: Florence, July 2003
Stilinga is very proud of launching her first Shoe Photo Books on http://www.blurb.com/
This cheap and pocket book is called "Shoe Shop Windows: Florence, July 2003" and it is a set of shoe pictures taken in Florence, Italy at the most important shop windows.
This cheap and pocket book is called "Shoe Shop Windows: Florence, July 2003" and it is a set of shoe pictures taken in Florence, Italy at the most important shop windows.
The shoes are female ones and this book is very useful for making new shoe collection, for understanding the fashion trends and the many different shoe productions and models.
A/W 2010-11 Shoe Ttrend Forecasts by ItalianDesigners: AnnieNoir and Stilinga
Stilinga is very happy and excited about the upcoming book of Shoe Trend Forecasts, very soon available on Blurb.com, made with the precious collaboration of AnnieNoir.
This very beautiful and useful book of trend forecasts, especially made for the shoe producers, shoe designers and shoe lovers is all about new ideas for female footwear.
The project focuses on 4 themes or 4 great areas of trend and each theme is completed by a color palette, many different shoe sketches with very different lasts and heels, soles and accessories and most of all the moltitude of new concepts and ideas to be translated in best sellers shoes.
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The project focuses on 4 themes or 4 great areas of trend and each theme is completed by a color palette, many different shoe sketches with very different lasts and heels, soles and accessories and most of all the moltitude of new concepts and ideas to be translated in best sellers shoes.
Roma, la pittura di un impero
Stilinga, il giorno dell'antivigilia natalizia, si è concessa un po' di tregua dalla retorica e dal vortice degli impegni, per visitare la mostra sulla pittura dell'impero romano alle scuderie del Quirinale.
Molto belli e quasi sconvolgenti per l'attualità i ritratti (encausto su legno) ritrovati ad Hawara, oasi del Fayyum.
Nell'ordine, Stilinga ha visto ritratti il capo cantiere della ristrutturazione palazzo, il panettiere, il suo insegnante di modellistica, una famosa attrice italiana... insomma i volti degli antichi romani erano identici ai nostri contemporanei!
La mostra merita una visita attenta ai minimi particolari di ogni pittura parietale e soprattutto merita visitare anche la libreria delle scuderie dove Stilinga, con somma soddisfazione ha trovato e si è fiondata sul libro di Eva Cantarella "Dammi mille Baci. Veri uomini e vere donne nell'antica Roma", lettura che riempie giorni e notti festive con grande diletto interiore.
Molto belli e quasi sconvolgenti per l'attualità i ritratti (encausto su legno) ritrovati ad Hawara, oasi del Fayyum.
Nell'ordine, Stilinga ha visto ritratti il capo cantiere della ristrutturazione palazzo, il panettiere, il suo insegnante di modellistica, una famosa attrice italiana... insomma i volti degli antichi romani erano identici ai nostri contemporanei!
La mostra merita una visita attenta ai minimi particolari di ogni pittura parietale e soprattutto merita visitare anche la libreria delle scuderie dove Stilinga, con somma soddisfazione ha trovato e si è fiondata sul libro di Eva Cantarella "Dammi mille Baci. Veri uomini e vere donne nell'antica Roma", lettura che riempie giorni e notti festive con grande diletto interiore.
Lunedì 21/12/09: Stilinga, a zonzo per Roma, scopre nuove realtà commerciali
Stilinga, nonostante il freddo e la pioggia, oggi ha scoperto nuove realtà commerciali a Roma.
Per cominciare, a pranzo, invitata da un vecchio amico, ha mangiato al Queenenergy il nuovo Healty Food bar di un volto conosciuto in Italia e figlio di cotanto padre: Danny Quinn che amorevolmente si aggira tra gli avventori e la cucina per controllare che tutto funzioni.
Il QueenEnergy (You are what you eat) è un posto nuovo per Roma: piatti pronti per pranzo, ma molto naturali e sfiziosi (tipo burrito, riso fusion con legumi, centrifugati di verdura, etc.) in un ambiente di tipo americano, ma dalla filosofia salutistica al 100%: Eat healthy, Live longer, Less quantity, More quality.
Il QueenEnergy si trova a Via di San Basilio, 64 (metro Barberini).
Nel primo pomeriggio, poi Stilinga si è spesa, accompagnando un gruppo allegro di studenti dell'Accademia del Lusso, in un tour di ricerca moda presso il Rione Monti: Via del Boschetto, Via Urbana, Via Leonina, Via dei Serpenti e via degli Zingari.
Stilinga, con sua somma soddisfazione, ha mostrato loro molti "luoghi" di ricerca.
Gli studenti hanno apprezzato molto, ed entusiasti per le scoperte appena realizzate, hanno assimilato una visione nuova sulla città di Roma dal punto di vista commerciale.
Negozi come Tina Sondergaard in Via del Boschetto 1/d, Creje, sempre nella stessa via al civico 5A, e Kokoro al numero 75 sono state belle novità da conoscere e visitare e sicuramente appunti di stile da consultare nuovamente.
L'apice dello stupore è comunque stato raggiunto visitando NORA P in Via Panisperna, 220-221.
Solo la vetrina merita sempre e comunque il viaggio!
E' il negozio per ricaricare l'anima, anzi le anime!
Per cominciare, a pranzo, invitata da un vecchio amico, ha mangiato al Queenenergy il nuovo Healty Food bar di un volto conosciuto in Italia e figlio di cotanto padre: Danny Quinn che amorevolmente si aggira tra gli avventori e la cucina per controllare che tutto funzioni.
Il QueenEnergy (You are what you eat) è un posto nuovo per Roma: piatti pronti per pranzo, ma molto naturali e sfiziosi (tipo burrito, riso fusion con legumi, centrifugati di verdura, etc.) in un ambiente di tipo americano, ma dalla filosofia salutistica al 100%: Eat healthy, Live longer, Less quantity, More quality.
Il QueenEnergy si trova a Via di San Basilio, 64 (metro Barberini).
Nel primo pomeriggio, poi Stilinga si è spesa, accompagnando un gruppo allegro di studenti dell'Accademia del Lusso, in un tour di ricerca moda presso il Rione Monti: Via del Boschetto, Via Urbana, Via Leonina, Via dei Serpenti e via degli Zingari.
Stilinga, con sua somma soddisfazione, ha mostrato loro molti "luoghi" di ricerca.
Gli studenti hanno apprezzato molto, ed entusiasti per le scoperte appena realizzate, hanno assimilato una visione nuova sulla città di Roma dal punto di vista commerciale.
Negozi come Tina Sondergaard in Via del Boschetto 1/d, Creje, sempre nella stessa via al civico 5A, e Kokoro al numero 75 sono state belle novità da conoscere e visitare e sicuramente appunti di stile da consultare nuovamente.
L'apice dello stupore è comunque stato raggiunto visitando NORA P in Via Panisperna, 220-221.
Solo la vetrina merita sempre e comunque il viaggio!
E' il negozio per ricaricare l'anima, anzi le anime!
Archigianato alla Casa dell'Architettura di Roma
Stilinga ha chiuso la presente settimana in bellezza, partecipando al workshop Archigianato, che si è svolto alla Casa dell'Architettura di Roma in Via M. Fanti, 47 nella, davvero, splendida sede dell'Acquario Romano.
Sono intervenute la stilista-decoratrice Francesca de Nardi e l'architetto Maria Grazia Tata (mgtata@iol.it) che hanno presentato le loro opere in tessuto che fungono da arredo casa (per la verità molto originale e innovativo).
Le due professioniste hanno illustrato nei dettagli i diversi metodi produttivi, rigorosamente a mano (artigianato puro) e le basi della loro personale visione artistica.
Il tutto si è svolto mentre noi invitati eravamo coccolati piacevolmente dal seguente menù: Mont-blanc con meringa e castagne glassate, Prosecco di Valdobbiadene, Quadrotti di polenta con farina di castagne e cream di formaggio, Plum-cake di zucca e guanciale croccante e in fine Vin Brulè con Torta paradiso accompagnata da purea di cachi!
Stilinga ha già iniziato i festeggiamenti natalizi, con stile, discrezione e creatività!
Sono intervenute la stilista-decoratrice Francesca de Nardi e l'architetto Maria Grazia Tata (mgtata@iol.it) che hanno presentato le loro opere in tessuto che fungono da arredo casa (per la verità molto originale e innovativo).
Le due professioniste hanno illustrato nei dettagli i diversi metodi produttivi, rigorosamente a mano (artigianato puro) e le basi della loro personale visione artistica.
Il tutto si è svolto mentre noi invitati eravamo coccolati piacevolmente dal seguente menù: Mont-blanc con meringa e castagne glassate, Prosecco di Valdobbiadene, Quadrotti di polenta con farina di castagne e cream di formaggio, Plum-cake di zucca e guanciale croccante e in fine Vin Brulè con Torta paradiso accompagnata da purea di cachi!
Stilinga ha già iniziato i festeggiamenti natalizi, con stile, discrezione e creatività!
Roma Fashion White 2009
Anche quest'anno, Stilinga è stata invitata alla sfilata del Roma Fashion White, evento dedicato al mondo dell'Alta Moda Sposa e che si è svolto, il 14/12/2009, nella Chiesa Episcopale della Comunione Anglicana di San Paolo Entro le Mura.
L'ideatore e produttore dell'evento è Antonio Falanga che ha coordinato e organizzato le sfilate di atelier sposa quali Brutta Spose, Francesca Paternò, Gemelle Donato di Catania, Peppe Volturale, Sartoria Rosalba di Sondrio, Pinù Couture e Fefì di Gianni Avino, questi ultimi entrambi di Napoli.
La serata è stata condotta dalla bravissima speaker Rosaria Renna e tra i vari vip invitati erano presenti Katia Noventa, Tiziana Luxardo, Luca Calvani e Sofia Gnoli.
La sfilata delle spose di Roma Fashion White è sempre interessante per capire come stia cambiando il prodotto abito da sposa e magari intravedere qualche significativa novità.
Rispetto all'edizione 2008, quest'anno è stato il tripudio dei fiori: fiori in tessuto, fiori ricamati, fiori colorati, fiori bianchi applicati ovunque e a volte parte integrante di alcuni modelli, le cui gonne creavano fiori.
Un secondo concetto forte che si collega alla scorsa stagione è la linea che si è assottigliata (non più abiti meringa) e quindi anche abiti con lo strascico sono comunque meno invasivi e maggiormente sobri, il che non guasta. Uno stilista si è ispirato a Coco Chanel, Pinù Couture, e ha presentato tailleur di lana con gonna allungata e decorata con piume.
A Stilinga l'idea non è dispiaciuta affatto, anche se forse l'avrebbe resa ancora più sobria e più aderente alla realtà dei matrimoni di oggi, seconde nozze, matrimoni tra partner non proprio giovanissimi.
Certamente la maggior parte degli atelier ha espresso l'idea del "sogno", cioè del giorno del matrimonio come il sogno perfetto da realizzare e soprattutto da ricordare e immortalare nei filmini, nelle foto e nei ricordi indelebili che dovrebbero accompagnare i futuri coniugi lungo la loro vita in comune.
Stilinga pensa che forse questo concetto del matrimonio-sogno sia in realtà un po' datato e forse addirittura un po' anacronistico, nonostante la indubbia bravura delle maestranze dei diversi atelier e la sapiente arte sartoriale, ben espressa con ricami e applicazioni anche molto ardite, dal punto di vista produttivo.
Insomma, si continuano a produrre abiti-sogno per spose giovani da sogno e per il giorno più bello che c'è e che dovrebbe essere un sogno.
Ma è davvero così?
Stilinga per quanto abbia potuto osservare, da ospite a diverse cerimonie nuziali, ha sempre notato che il giorno-sogno è diventato un giorno-incubo per gli sposi, stressati dal trucco, dal fotografo, dal sarto, dagli inviti, dagli invitati, dal ristoratore, dai tempi, dalla fretta e dal volere fare bella figura e magari pure essere una volta tanto invidiati da tutti (senza sapere che anche i parenti, gli amici, i conoscenti invitati si sentono adottati e in trappola, costretti in abiti non usuali, costretti a sorridere in modo ipocrita ad estranei e costretti a ritmi non proprio rilassanti e che non ci pensano proprio ad invidiare la neo coppia di sposi che non sanno cosa succederà dopo: la quotidianità).
L'ideatore e produttore dell'evento è Antonio Falanga che ha coordinato e organizzato le sfilate di atelier sposa quali Brutta Spose, Francesca Paternò, Gemelle Donato di Catania, Peppe Volturale, Sartoria Rosalba di Sondrio, Pinù Couture e Fefì di Gianni Avino, questi ultimi entrambi di Napoli.
La serata è stata condotta dalla bravissima speaker Rosaria Renna e tra i vari vip invitati erano presenti Katia Noventa, Tiziana Luxardo, Luca Calvani e Sofia Gnoli.
La sfilata delle spose di Roma Fashion White è sempre interessante per capire come stia cambiando il prodotto abito da sposa e magari intravedere qualche significativa novità.
Rispetto all'edizione 2008, quest'anno è stato il tripudio dei fiori: fiori in tessuto, fiori ricamati, fiori colorati, fiori bianchi applicati ovunque e a volte parte integrante di alcuni modelli, le cui gonne creavano fiori.
Un secondo concetto forte che si collega alla scorsa stagione è la linea che si è assottigliata (non più abiti meringa) e quindi anche abiti con lo strascico sono comunque meno invasivi e maggiormente sobri, il che non guasta. Uno stilista si è ispirato a Coco Chanel, Pinù Couture, e ha presentato tailleur di lana con gonna allungata e decorata con piume.
A Stilinga l'idea non è dispiaciuta affatto, anche se forse l'avrebbe resa ancora più sobria e più aderente alla realtà dei matrimoni di oggi, seconde nozze, matrimoni tra partner non proprio giovanissimi.
Certamente la maggior parte degli atelier ha espresso l'idea del "sogno", cioè del giorno del matrimonio come il sogno perfetto da realizzare e soprattutto da ricordare e immortalare nei filmini, nelle foto e nei ricordi indelebili che dovrebbero accompagnare i futuri coniugi lungo la loro vita in comune.
Stilinga pensa che forse questo concetto del matrimonio-sogno sia in realtà un po' datato e forse addirittura un po' anacronistico, nonostante la indubbia bravura delle maestranze dei diversi atelier e la sapiente arte sartoriale, ben espressa con ricami e applicazioni anche molto ardite, dal punto di vista produttivo.
Insomma, si continuano a produrre abiti-sogno per spose giovani da sogno e per il giorno più bello che c'è e che dovrebbe essere un sogno.
Ma è davvero così?
Stilinga per quanto abbia potuto osservare, da ospite a diverse cerimonie nuziali, ha sempre notato che il giorno-sogno è diventato un giorno-incubo per gli sposi, stressati dal trucco, dal fotografo, dal sarto, dagli inviti, dagli invitati, dal ristoratore, dai tempi, dalla fretta e dal volere fare bella figura e magari pure essere una volta tanto invidiati da tutti (senza sapere che anche i parenti, gli amici, i conoscenti invitati si sentono adottati e in trappola, costretti in abiti non usuali, costretti a sorridere in modo ipocrita ad estranei e costretti a ritmi non proprio rilassanti e che non ci pensano proprio ad invidiare la neo coppia di sposi che non sanno cosa succederà dopo: la quotidianità).
Mercato parallelo o semplicemente contraffazione?
A Roma, precisamente nel mercato di Via Sannio, capita di gironzolare, anche in questo periodo e di trovare in vendita capi di marchi quali Moncler, Fred Perry, Desigual (ormai lo vendono pure dal macellaio sotto casa...), Blauer, etc. contraffatti e a iosa e nessuno (dico nessuno) che se ne sia accorto, cioè fanno finta.
Non le forze dell'ordine, non le marche vittime della contraffazione, non i benpensanti che le comprano ( e allora la maggior parte indossa roba falsa?).
I vigili urbani proprio non si vedono in quelle zone e lì i bancarellari (pure in crisi, non battono chiodo) tranquillamente vendono tutta questa mercanzia contraffatta, senza scrupoli e senza ansie.
Via l'Italia!
Non le forze dell'ordine, non le marche vittime della contraffazione, non i benpensanti che le comprano ( e allora la maggior parte indossa roba falsa?).
I vigili urbani proprio non si vedono in quelle zone e lì i bancarellari (pure in crisi, non battono chiodo) tranquillamente vendono tutta questa mercanzia contraffatta, senza scrupoli e senza ansie.
Via l'Italia!
I prezzi assurdi di Poste Italiane!
Stilinga è stupefatta dal costo esosissimo di una busta ( 28X34 cm che pesa 1/2 kg) spedita con pacco celere internazionale (ordinario) da Roma a Londra: ebbene il costo è stato di 28,30 euro per l'andata, mentre sempre la stessa (identiche dimensioni e identico peso) rispedita da Londra a Roma con Priority Handling and Registered Delivery, è costata appena 7.57 pound, cioè 10,82 euro.
Allora, è mai possibile che le Poste Italiane per lo stesso identico servizio fornito da Royal Mail si facciano pagare 17,48 euro in più?
E poi per quale motivo?
E ancora per quale ragione la spedizione postale non è armonizzata in termini di tempi e costi, a livello europeo?
Come si può pensare che con questi prezzi esorbitanti possa mai decollare l'e-commerce italiana?
Una spiegazione l'ha fornita quel genio intuitivo della madre di Stilinga:
"... semplicemente... sono tasse! Versate in modo diverso ma sono tasse!".
E continuiamo a farci del male, anche nel pieno della crisi economica!
CMQ BUONE NUOVE: PARE CHE NEL 2011 IL MERCATO ITALIANO DELLE POSTE SARA' APERTO ALLA LIBERA CONCORRENZA! W L'EUROPA!
Allora, è mai possibile che le Poste Italiane per lo stesso identico servizio fornito da Royal Mail si facciano pagare 17,48 euro in più?
E poi per quale motivo?
E ancora per quale ragione la spedizione postale non è armonizzata in termini di tempi e costi, a livello europeo?
Come si può pensare che con questi prezzi esorbitanti possa mai decollare l'e-commerce italiana?
Una spiegazione l'ha fornita quel genio intuitivo della madre di Stilinga:
"... semplicemente... sono tasse! Versate in modo diverso ma sono tasse!".
E continuiamo a farci del male, anche nel pieno della crisi economica!
CMQ BUONE NUOVE: PARE CHE NEL 2011 IL MERCATO ITALIANO DELLE POSTE SARA' APERTO ALLA LIBERA CONCORRENZA! W L'EUROPA!
Talenti creativi italiani in quel di Bruxelles
Stilinga è rimasta molto colpita dal lavoro di due giovani creativi italiani che ora vivono a Bruxelles, dove hanno unito le loro forze in un sodalizio piuttosto riuscito, come vediamo nelle foto sopra. I due giovani, veri, talenti sono Anna Bassano (Annienoir) e Claudio Capanna.
Maggiori info sul lavoro della designer/stylist/fashion marketing researcher anche su: http://www.annienoir.com/
Ultime fashion news dalla Capitale: apre il White Gallery all'Eur
Stilinga dopo un breve periodo di riflessione ha deciso di continuare le sue ricerche sul mondo del fashion nella capitale.
Vediamo cosa ha scoperto.
"Da poche settimane, ha aperto in Piazza Marconi, 18-19 (Eur) una nuova galleria della moda : il White gallery.
Gli spazi sono immensi, i soffitti altissimi, le pareti bianche e i prodotti sono esposti a non finire lungo i corridoi sconfinati del White.
Alexander Mc Queen, Burberry, Chloè, Jacob Cohen e tantissimi altri sono esposti in questo monumentale negozio-boutique, in cui sorridenti e cordiali assistenti alla vendita accolgono gli avventori in modo sospettosamente troppo zelante (soprattutto per Roma e per chi è abituato alle famose commesse romane, vere docenti di cattiveria, indifferenza e di scortesia)."
Stilinga si è avventurata alla ricerca prima, e all'esplorazione poi, di cotanta boutique, durante un sabato mattina assolato e anche desolato.
Infatti, la location di White è sicuramente splendida e avrà modo di essere sostenuta dalla futura vicinanza alla Nuvola (in costruzione) di Fuksas, ma appunto futura, perché per ora l'operazione commerciale rischia di essere una enorme cattedrale nel deserto.
Ma vediamo come la pensa Stilinga:
"Per arrivare a Piazza Marconi si può andare in auto e si punta verso l'obelisco dell'Eur e si parcheggia sulla piazza, ai piedi della scalinata, sul lato destro per chi va in direzione Ostia. Mentre, altrimenti, si può usufruire della metro e poi si percorre a piedi Viale Beethoven (è una bella passeggiata), dove si scopre che un paio di negozi d'abbigliamento hanno chiuso, e ci si lascia alle spalle il laghetto e Viale Europa, dove ancora ora si concentra il grosso dello shopping della zona. Successivamente, si gira in Via Liszt e in fondo a destra ci si inoltra verso il White, accolti da enormi finestre trasformate in vetrine, ma solo per chi è davvero alto, perché i finestroni-vetrina corredati dei prezzi sono talmente elevati per persone dalla statura media come la mia, che non si vede nulla, a meno che non si decida salire sulle panchine di marmo poste sotto ogni vetrina, e allora, una volta saliti sul marmo, da lì si può godere una interessante panoramica dettagliata sul valore commerciale di ogni singolo prodotto esposto. E assicuro i lettori che i prezzi fanno girare la testa, sono alti come le alte vetrine."
Sicuramente, il gruppo di lavoro che si cela dietro il White avrà catalizzato l'attenzione del suo target di clientela e lo avrà fatto in modo strategico, anche perché altrimenti isolato com'è nel vuoto del week end che si respira all'Eur, quartiere che vive solo durante la settimana grazie ai tanti uffici presenti in zona, il negozio-boutique rischia di essere una bellissima creatura (e occasione) sprecata.
Per maggiori info sul web: http://www.myluxury.it/articolo/white-gallery-a-roma-il-primo-lifestyle-store/10905/
e http://www.lussuosissimo.com/white-gallery-a-roma/
Vediamo cosa ha scoperto.
"Da poche settimane, ha aperto in Piazza Marconi, 18-19 (Eur) una nuova galleria della moda : il White gallery.
Gli spazi sono immensi, i soffitti altissimi, le pareti bianche e i prodotti sono esposti a non finire lungo i corridoi sconfinati del White.
Alexander Mc Queen, Burberry, Chloè, Jacob Cohen e tantissimi altri sono esposti in questo monumentale negozio-boutique, in cui sorridenti e cordiali assistenti alla vendita accolgono gli avventori in modo sospettosamente troppo zelante (soprattutto per Roma e per chi è abituato alle famose commesse romane, vere docenti di cattiveria, indifferenza e di scortesia)."
Stilinga si è avventurata alla ricerca prima, e all'esplorazione poi, di cotanta boutique, durante un sabato mattina assolato e anche desolato.
Infatti, la location di White è sicuramente splendida e avrà modo di essere sostenuta dalla futura vicinanza alla Nuvola (in costruzione) di Fuksas, ma appunto futura, perché per ora l'operazione commerciale rischia di essere una enorme cattedrale nel deserto.
Ma vediamo come la pensa Stilinga:
"Per arrivare a Piazza Marconi si può andare in auto e si punta verso l'obelisco dell'Eur e si parcheggia sulla piazza, ai piedi della scalinata, sul lato destro per chi va in direzione Ostia. Mentre, altrimenti, si può usufruire della metro e poi si percorre a piedi Viale Beethoven (è una bella passeggiata), dove si scopre che un paio di negozi d'abbigliamento hanno chiuso, e ci si lascia alle spalle il laghetto e Viale Europa, dove ancora ora si concentra il grosso dello shopping della zona. Successivamente, si gira in Via Liszt e in fondo a destra ci si inoltra verso il White, accolti da enormi finestre trasformate in vetrine, ma solo per chi è davvero alto, perché i finestroni-vetrina corredati dei prezzi sono talmente elevati per persone dalla statura media come la mia, che non si vede nulla, a meno che non si decida salire sulle panchine di marmo poste sotto ogni vetrina, e allora, una volta saliti sul marmo, da lì si può godere una interessante panoramica dettagliata sul valore commerciale di ogni singolo prodotto esposto. E assicuro i lettori che i prezzi fanno girare la testa, sono alti come le alte vetrine."
Sicuramente, il gruppo di lavoro che si cela dietro il White avrà catalizzato l'attenzione del suo target di clientela e lo avrà fatto in modo strategico, anche perché altrimenti isolato com'è nel vuoto del week end che si respira all'Eur, quartiere che vive solo durante la settimana grazie ai tanti uffici presenti in zona, il negozio-boutique rischia di essere una bellissima creatura (e occasione) sprecata.
Per maggiori info sul web: http://www.myluxury.it/articolo/white-gallery-a-roma-il-primo-lifestyle-store/10905/
e http://www.lussuosissimo.com/white-gallery-a-roma/
FashionMag.com Italia - Iran: bandite le griffe occidentali e gli uomini dai negozi femminili
FashionMag.com Italia - Iran: bandite le griffe occidentali e gli uomini dai negozi femminili
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Questa notizia ha dell'incredibile! non solo va contro la persona, che già in Iran non è libera di scegliere cosa indossare, ma va anche contro la società , composta per lo più da giovani e questa è una pura provocazione con ricadute certe e negative.
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Questa notizia ha dell'incredibile! non solo va contro la persona, che già in Iran non è libera di scegliere cosa indossare, ma va anche contro la società , composta per lo più da giovani e questa è una pura provocazione con ricadute certe e negative.
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