Le intereferenze della Chiesa cattolica nelle elezioni regionali

Stilinga ha appena appreso da L'Unità on line di oggi, 23.03.10, che Bagnasco ha affermato:

«Quale solidarietà sociale è possibile se si rifiuta o si sopprime la vita, specialmente la più debole?». Se lo chiede il presidente della Cei, card. Angelo Bagnasco, che invita gli elettori cattolici a tener conto nel voto alle regionali dei temi etici non negoziabili. Questo, spiega, è suggerito anche dall'impiego della RU486 e dalla diffusione di metodiche contraccettive cosidette di emergenza, che preoccupano i vescovi italiani, per i quali in questo modo «l'aborto sarà prolungato e banalizzato», con il risultato di una «invisibilità etica che è disconoscimento che ogni essere è per se stesso, fin dall'inizio della sua avventura umana». «In questo contesto, inevitabilmente denso di significati, sarà bene - scandisce il card. Bagnasco - che la cittadinanza inquadri con molta attenzione ogni singola verifica elettorale, sia nazionale sia locale e quindi regionale». Parole molto chiare, che escludono qualunque sostegno alle candidate del Pd per il Lazio e il Piemonte, che hanno preso posizione pubblicamente a favore dell'impiego della RU486 nelle strutture sanitarie che dipendono - come è noto - proprio dalle Regioni.


Allora, di fronte a tale arroganza e presunzione cattolica, Stilinga afferma che la Chiesa dovrebbe occuparsi dei suoi problemi interni (pare ne abbiano parecchi ultimamente, o no?) e magari si  dovrebbe occupare anche di più della spiritualità dei suoi adepti, non del corpo, soprattutto non del corpo delle donne anche perchè gli eclessiastici che parlano e indicano cosa è secondo loro giusto per le donne, non risulta abbiano un apparato riproduttivo femminile e quindi come possono ragionare in termini teorici di argomenti lontanissimi dal loro corpo e dalla loro condizione totale di essere umani maschili? Vogliamo parlare della loro prostata?

Del resto noi donne, esseri umani degni e cittadine italiane possiamo affermare e chiedere: 
"Quale solidarietà sociale è possibile se si rifiuta di debellare i pedofili, gli strupratori, gli assassini, i mafiosi e i ladri da ogni diocesi, da ogni chiesa del mondo e non ci si rifiuta di sommistrare loro i sacramenti? o si brutalizza la vita di giovani inermi e deboli? "

E' anche da sottolineare che ora il Papa ha ammesso l'esistenza di diversi casi di pedofilia, ma per quando tempo la Chiesa ha saputo ed omertosamente ha taciuto? e quante connessioni ha la Chiesa con la mafia?

Allora se Bagnasco predica, anche Stilinga e ogni singolo essere umano predica! Vediamo se questi arroganti preti colgono l'antifona! E noi votiamo per chi vogliamo senza seguire le indicazioni inopportune di Bagnasco e della Chiesa.

Vedo Escort!

Stilinga, un primo pomeriggio di un lunedì qualsiasi, aspettava per un appuntamento qualcuno con cui fare un colloquio di lavoro (di progettazione creativa, è bene dichiararlo) a Piazza di Spagna e in quel quarto d'ora d'attesa, ha notato con sgomento un via vai inarrestabile di donne taccute (con tacchi vertiginosi), labbrute (con labbra canotto di plastica), minigonnute (con minigonne inguinali) e iper curate che solo a vederle si capisce che appartengano alla legione delle 350 Escort che affollano il centro di Roma nei giorni lavorativi dei parlamentari/faccendieri/ladri/massoni/camorristi/uomini primitivi.

La scoperta e la sensazione di estraniamento dal reale ha gettato Stilinga nello sconforto totale infatti non faceva altro che cercarsi nel vetro specchiante di qualche negozio per vedersi e vedersi vestita, da vera signora, diversa e molto distante da tutte quelle povere figlie (definite da qualcuno donne disinibile ma che in realtà fingono solo per soldi) che per guadagnare molto in questo miserevole Paese la danno ai potenti, sperando di potere un giorno anche loro, eserciare il potere dei loro clienti (senza eufemismi) puttanieri.

Insomma un mondo Escort e Trans si muove, vive ed esiste in pieno centro, tra i turisti e non e le si nota subito non solo per i tacchi e le mini, ma per le firme e gli accessori di marca, di lusso raffinato che esibiscono, trofei e supporto psicologico della loro "professione".

Vorrei lanciare un appello: SI VIVE BENE PURE SENZA MARCHE ADDOSSO, SENZA GRIFFE DI LUSSO E PERO' AVENDO MOLTA DIGNITA', VERO LUSSO CONTEMPORANEO.

Stilinga inoltre sottolinea come quei primitivi maschi parlamentari, faccendieri, mafiosi che vanno con "donne disinibite" (si fa per dire) siano dei beoti idioti e oltremodo RACCHI fino alla radice del capello (se ancora ne hanno) e tra loro emerge il capo degli idioti puttanieri: Mr B.

Ma se tutte queste belle donne avessero avuto accesso possibile ad altre carriere, oneste, dignitose e ben pagate, maschi primitivi davvero sarebbero venute a pagamento con voi?

La risposta è unica: NO.

La Maison de la Plage - Paris

E' con grandissimo onore e orgoglio che Stilinga oggi segnala un interessante collettivo artistico che si è riunito in quel di Paris: http://lamaisondelaplag.canalblog.com/

Come recita il blog: "La "MdP 2" est située au coeur de Belleville, rue Dénoyez. C'est l’atelier de M. Decraene, R. Paquez, M.J Caprasse et Isa Kaos mais c’est aussi celui des habitants du quartier qui ont ponctuellement besoin d’un espace d'exposition et de réunion..."

Gli artisti/artigiani/stilisti/designer M.Decraene, R Paquez, M.J. Caprasse e Isa Kaos hanno ravvivato il quartire di Belleville con la loro inarrestabile e feconda creatività. Sicuramente un posto da visitare per ispirarsi.

Prima noi avevamo la terra e voi la bibbia, poi vi siete presi la terra e ci avete dato la bibbia

Che settimana pazzesca!
così stancante ed intensa, quasi non riesco a scrivere...

Ho intitolato questo post con un detto africano sulla colonizzazione, questo detto mi è rimbalzato in testa appena giunta ad una fiera di materiali per la moda e accessori.

Ero circondata da asiatici, ed erano vestiti con le firme italiane, mentre gli italiani  erano vestiti coi prodotti asiatici.

Loro ricchi e felici, noi poveri e tristi...

Questo è il risultato dell'invasione delle produzioni asiatiche nel nostro mercato e nel mondo...

Non c'era una bella aria in fiera, soprattutto tra gli italiani espositori e tra gli addetti ai lavori che erano sul depresso andante, anche colei che ha esposto le tendenze della prossima stagione estiva, necessitava di sostegno psicologico.

Fuori dalla sala delle tendenze, aspettavano il loro turno gli stranieri per l'esposizione in inglese e facevano un tale casino! ridevano, giocavano, si sollazzavano.
Noi italiani, nel buio della sala, mentre le immagini della prossima stagione scorrevano, ascoltavamo mesti ed assorti i seguenti concetti: dobbiamo tornare al fatto al mano, alla slow fashion, dobbiamo trovare i nostri punti di riferimento in un momento di grossa crisi... e fuori gli asiatici ridevano, urlavano, esultavano.

Noi avevamo il made in Italy e loro il prezzo, ora loro hanno il made in Italy e noi non abbiamo nulla, neanche il prezzo!

miglioramento del carattere

E' vero, si cambia, si migliora il proprio carattere, ed è quello che sta accadendo anche a Stilinga che sta migliorando e che

-afferma se stessa senza remore

-è fedele a se stessa sempre e comunque, accada quel che accada

-abbandona coloro che per troppo egoismo, narcisismo e protagonismo si distinguono

-consapevolmente racconta come sono andati i fatti e aderisce al reale

-ha coraggio di mantenere la sua posizione e lotta a lungo e con determinazione anche con i consanguinei

-è divenuta inaffidabile con chi è inaffidabile e ritardataria con chi ritarda, testarda coi testardi, aggressiva con gli aggressivi per il gusto di far specchiare tutta la gente che rompe i c...ni! nei propri comportamenti

-è tornata ad essere quella che era da bimba senza se e senza ma e soprattutto ha iniziato a vedersi l'ombelico!

-è persa nuovamente in se stessa!

-ha mandato all'aria la "buona" educazione e l'essere una brava bambina!

-finalmente è inaffidabile, dice una cosa e ne pensa un'altra e ne fa un'altra ancora

-lotta con chi le manca di rispetto e chi fa promesse e poi non le mantiene

-prende allegramente in giro maschi arroganti e pieni di sè, che invece sono deboli ed insicuri

-sempre a quest'ultimi lancia piccole sfide per vedere se si sveglianno una volta per tutte e se davvero hanno un briciolo di coraggio che li renda degni

Corso di Adobe Illustrator cs4 presso Abacoop a Roma

Stilinga, recentemente, ha pensato bene di completare la propria formazione iscrivendosi ad un corso di Adobe Illustrator cs4 presso Abaco (http://www.abacoop.it/) a Roma, zona Piramide.

40 ore totali di corso (una volta a settimana) ad un prezzo modico e soprattutto 40 ore tenute da un docente, paziente, equilibrato e pronto ad aiutare e ad approfondire le tematiche dei diversi allievi, Renato Zocchi.

Maggiori info su:

http://www.renatozocchi.com/

Quanto sono cari i servizi postali di Poste Italiane

Arrivo or ora dall'ufficio postale di via della Fotografia, a Roma Sud, pare che abbiano assaltato col mitra un altro ufficio delle Poste non troppo lontano e già questa notizia mi sgomenta. Della serie vai all'ufficio ed entri in un incubo.

Ma poi anche se non assaltano l'ufficio in cui sei, nell'incubo ci sei ugualmente.

Aspetto 30 minuti secchi, in piedi, ho solo 4 numeri davanti, per spedire una scatola di scarpe del peso di un kg, in Francia, e mi dicono che da quella sede posso inviarla solo con Pacco Celere Internazionale alla modica cifra di 28 e rotti euro. Ma il pacco arriva in due giorni!

Allora chiedo quanto costerebbe inviarlo in maniera ordinaria anche se non hanno i moduli  dell'invio ordinario (!) e mi rispondono 17 e rotti euro, ma arriva dopo 30 giorni!

Chiedo in quale ufficio postale nelle vicinanze hanno questi benedetti moduli per l'invio ordinario ed esco esclamando: "Vergogna!"

Allora possibile che spendendo 17 e rotti euro un pacchetto ci metta un mese per arrivare in Francia? e poi non deve arrivare al Nord della Francia, ma quasi ai confini con l'Italia!?

E perchè costa questo bellissimo servizio così tanto? se ci mette un mese dico, dovrebbe costare 3/ 4 euro o no?
E perchè dal resto d'Europa con 3/4 euro si può spedire in modo egregio (3 giorni)? e noi no?

Che siamo il solito paese dei casini con la Posta peggio assortita al mondo?

Una VERGOGNA!

Allora siccome sono una capa tosta e comunque dovevo inviare il pacchetto, ho scoperto che alla Montagnola la posta ora è aperta fino alle 19.00 e finalmente lì posso spedire il pacco alla modica cifra (si fa per dire) 9.20 euro! e senza compilare moduli!

Non mi pare vero, ma stamani in che ufficio postale strozzino ero capitata? Possibile che alcuni uffici posti magari in zone residenziali alte abbiano deciso che i clienti lì debbano per forza spendere di più? sarebbe gravissimo e contro il servizio pubblico!

Ulteriori casi mentali

CASO MENTALE 5 (i 4 casi mentali sono nei post precedenti)

Il quinto caso mentale di cui tratto oggi, non è una persona, ma un intero sistema che è un caso mentale grave: parlo del sistema idiota e pazzo della delocalizzazione produttiva che è figlio di un altro sistema altrettanto idiota: la Globalizzazione (ma poi cosa vuol dire? da sempre siamo tutti sullo stesso globo... ).

Allora moltissime aziende in Europa e in Usa (ora a noi interessa però solo casa nostra), hanno pensato bene di abbattere i costi del lavoro e di produzione e di lasciare la maggior parte delle nazioni europee occidentali, smantellando le loro fabbriche e volando in zone più vantaggiose per i loro bilanci,  però mantenendo il mercato di riferimento in Europa.

E qui cascano orde di asini: queste aziende lasciano dietro le loro spalle migliaia di disoccupati e quindi devastano il territorio europeo occidentale, perchè sono proprio quei disoccupati che non potranno avere potere d'acquisto e sono proprio loro che decreteranno il congelamento del mercato europeo se non trovano subito altre opportunità lavorative remunerative.

Inoltre, il vantaggio di ridurre i costi del lavoro e della produzione, vantaggio acquisito trasferendosi in Europa dell'Est o in Asia, nella testolina bacata di molti manager che lavorano in queste ditte dipartite, si abbinerebbe ad un prezzo finale del prodotto non diminuito rispetto a quando lo stesso era fabbricato in Europa.

Quindi queste teste matte pensano: "BINGO! riduco il costo del prodotto, della forza lavoro andando all'estero, ma il prodotto lo vendo allo stesso prezzo di prima come se lo produco in Europa, sai quanti soldi così incasso?".

E infatti hanno preso per i fondelli i consumatori (parola odiosa) europei per anni, quando la delocalizzazione era ancora in sordina e molti europei ancora lavoravano ed erano ben retribuiti.

Ora che la maggior parte delle aziende ha preso il largo, non ci venissero a dire e non si lamentassero del fatto che il mercato europeo è fermo e che qui non si vendono per esempio le auto (magari prodotte in Polonia), le scarpe di marca (prodotte in Asia), l'abito griffato (che di italiano ha ormai solo il nome), i telefonini del marchio leader di mercato.

Insomma, non si può andare ad ingrassare l'oriente e l'Europa orientale, depauperando l'occidente di lavoro e di produzione, sventrandolo e devastandolo fino al midollo, però sperando che l'occidente rimanga sempre il mercato felice dove vendere tutti i prodotti fatti all'estero, dove produrre tutto costa meno.

Qui c'è una puzza di bruciato da fare paura.

A breve, l'Europa come dice Prodi, diventa un museo e i suoi abitanti dei figuranti.

Quindi, care aziende che avete delocalizzato o che lo farete molto presto, è meglio che iniziate a vendere i vostri prodotti a chi li potrà comprare, cioè i vostri stessi nuovi operai ed impiegati.

E provate a spiegare loro perchè dovrebbero comprare auto a 25.000 euro, scarpe a 250.00 euro, pullover a 400.00 euro e telefonini a 359.00 euro visto che li hanno prodotti loro!

Porto Porto nel cuore

Calem, la cantina a Villa Nueva de Gaia
Porto vista da Villa Nueva de Gaia.

Castello do Quejio e surfisti sull'Atlantico.

Surfista, oceano e cargo all'orizzonte.

Caffè Majestic a Rua Santa Catarina
Lello Y Irmao

O Porto! Oporto

la famosa scala laccata della ancora più famosa libreria storica di Porto: Lello Y Irmao
Oceano Atlantico, vicino Castello do Quejio, di inverno, coi surfisti.

Il ponte Eiffel che unisce Porto a Villa Nueva de Gaia.
 Porto sul Douro con i tifosi dell'Arsenal che alle 10 di mattina già bevono pinte di birra, nella città del porto!

Lisboa, Lisboa

Alcune foto fatte a Lisboa, iniziamo con la torre di Belem, in una giornata di vento e freddo
Lisboa vista dall'Alfama
Lisboa vista dall'interno della funicolare Bica, salendo verso il Chiado
tocca sempre fare una pausa alla Ginjinha!

Invitati ad un matrimonio? mai in abito lungo!

Stilinga davvero non vede di buon occhio le invitate ai matrimoni che si addobbano con abiti lunghi pieni di lustrini, manco fossero alberi di Natale andati a male, per partecipare a matrimoni, che si svolgono, di solito, ma anche no, nel tardo pomeriggio.

E tanto meno considera positivamente tali abiti e il fatto che siccome è inverno, essi siano coperti da paltò che naturalmente sono molto più corti e da cui fanno occhiolino (occhiolone!) intere bande di tessuto degli abiti stessi.

Beh, lo voglio proprio sottolineare: l'abito lungo al matrimonio, se si è ospiti, è proprio da CAFONI! Da matrimonio iper provincialotto, magari di origine paesana e tale scelta (idiota) connota subito malissimo coloro che l'hanno abbracciata.

E proprio coloro che indossano tali scempi, poi si credono (davvero ce se credono!) superiori alla media, elette (sì, dal Signore?!) e massimamente eleganti e di bon ton (assurda pretesa!).

Insomma CAFONAL LOOK che si manifesta anche in scenari semi alti, scenari che si abbassano subito verso le profondità degli abissi quando si proprongono tale schifezze.

Augurandomi che il popolo femminile si tenga alla larga da tale zappa sui piedi e che scelga abiti maggiormente eleganti e consoni per partecipare al rito del matrimonio altrui, concludo dicendo che sacche di tale poltiglia sono ancora, ahimè, presenti tra noi e dure a morire anche tra le donne sotto i trenta!

Davvero non è ammissibile!

sanremo, sanscemo, sanremo, sanvero

Due concetti mi turbano, a proposito del festival: che la Clerici sia stata pagata la metà di Bonolis, avendo lavorato il doppio e che il televoto, che dovrebbe rappresentare il voto del popolo è tutta una manfrina pilotata dai soliti noti (Costanzo/De Filippi?).



Il primo concetto ha sottolineato la disparità di trattamento tra uomini e donne e l'ha conclamata.


Allora perchè non lo si ammette?

In Italia le donne sono pagate meno dei maschi, ma lo si scrivesse nero su bianco, in modo che le donne non siano prese pure in giro.
Non è un paese in cui noi siamo alla pari, ma semmai siamo costrette a lavorare 2, 3 volte di più per avere il minimo dei diritti, dato in vece "a gratis" ai maschi (ma pure loro avranno madri, sorelle, fidanzate e mogli che soffrono o no?).

Paese iniquo, che considera la metà della popolazione da sfruttare ad uso e consumo dell'altra metà, felice, servita e riverita e che non ha mura da scalare, almeno non quante ne hanno le donne. E siamo nel 2010!
Il secondo concetto, del televoto, ha messo in luce tutte le criticità del Paese.

Ci dicono che è il voto del popolo e poi si ha la netta sensazione che non sia così, che tutto sia pilotato dall'alto e fa poi piacere sentire le versioni delle canzoni di Pupo/Emanule e di Scanu rifatte e ridicolizzate.
Ed il fenomeno della presa in giro è dilagante.
Insomma si può pure truccare il voto e far vincere i peggio assortiti, senza talento e senza canzone, ma gli Italiani mica sono completamente fessi, anzi la moltitudine copiosa di presa in giro delle stesse canzoni ne è la prova. Evviva l'ironia.
Alla fine il pensiero vero del popolo esce sempre a galla e costoro che sono stati definitivi vincitori di Sanremo dovrebbero iniziarsi a preoccupare, in quanto vincere così significa darsi delle zappate sui piedi e rimanerci secchi.

la Scuola di moda frequentata da Stilinga a Roma

Oggi Stilinga ha fatto un salto nel tempo, è tornata nella scuola di moda, in riva al Tevere, che ha frequentato tanti anni fa, ormai e l'impatto è stato strano: aria di debacle, di progetti vetusti, di visioni passate e purtroppo per nulla innovative.

Ad un certo punto, Stilinga ha incontrato la sua ex docente di moda, distante, arroccata nel suo prestigioso posto (?), solo la falsità ipocrita è rimasta intatta.

L'aria dell'ambiente trasudava ancora l'alterigia, l'aristocrazia inutile, la voglia di mettere a disagio le persone umane, tutte sensazioni che Stilinga ha sopportato silentemente e soffrendone, durante il corso accademico, pur di arrivare in fondo.
Poi, una volta uscita, c'era la vita vera che l'aspettava, l'umanità, il lavoro e meno primedonne e infatti tutte le nebbie sono svanite.
Rientrare in quel luogo, anche per poco le ha chiuso lo stomaco.
Stilinga decisamente non rimpiange la competizione e il dolore disumano che lì si respira, invece, pensa "poveri studenti, dovranno imparare a scrollarsi di dosso questa polvere scintillante e corrosiva, la polvere della moda cattivissima e atroce, che ti fa credere di essere un padre eterno e invece sei come tutti gli esseri, la presunzione annebbia le menti...per fortuna esistono tante altre realtà nella moda, per fortuna!"

FashionMag.com Italia - Il sito con tutte le notizie sui professionisti della moda, del lusso e della bellezza

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I dati negativi sul settore moda sono impressionanti!

Moda '08-'09: - 1.900 imprese, saldo export -30%




Roma, 2 feb. (Apcom) - La crisi economica internazionale ha inciso pesantemente anche sul settore moda italiano. Tra il 2008 e il 2009, si è verificato infatti una riduzione del fatturato del saldo commerciale e degli ordinativi dell'ordine del 30-40%, c'è stato un forte ricorso alla cassa integrazione guadagni e sono state chiuse 1.900 imprese. Questi i dati emersi dal rapporto che fa parte del progetto 'M2 - Meridiano moda', presentato oggi da Italian Textile Fashion, Unioncamere e supporto operativo di The European House-Ambrosetti.



Il settore ha evidenziato un valore aggiunto nel 2008 di 27,4 miliardi di euro pari all'11% della ricchezza prodotta da tutta l'industria manifatturiera italiana. L'export è ammontato a 41,9 miliardi di euro, l'11,5% del totale, con un attivo della bilancia commerciale di 16,5 miliardi.



Il settore occupa un milione di lavoratori, il 61% dei quali è donna. In questo settore, nel quale operano quasi 70mila aziende nel tessile, abbigliamento, concia, pelletteria e calzature, l'Italia ha una posizione di leadership a livello internazionale. Il nostro paese, secondo il rapporto, ha il 44% del valore della produzione nei paesi dell'Europa a 12, il 39% del valore aggiunto e il 37% degli occupati.



Secondo il viceministro dello Sviluppo economico, Adolfo Urso, "nell'epicentro della crisi economica internazionale l'industria dell'eleganza Made in Italy ha continuato a contribuire sensibilmente alla crescita complessiva della ricchezza italiana: la bilancia commerciale del settore ha fatto registrare infatti un attivo di 16,5 miliardi.



Il sistema-moda nel suo complesso - ha aggiunto - seppure con qualche difficoltà ha giocato un ruolo fondamentale all'interno della bilancia commerciale del paese.

Per superare appieno la congiuntura mondiale occorre però uno sforzo comune". Il viceministro ha auspicato quindi che "le imprese della moda si aggreghino ed esaltino le loro strutture dimensionali anche attraverso il modello vincente dei distretti".



Per il vicepresidente di Unioncamere, Carlo Longo, "il potenziale espresso dalle imprese del Made in Italy è ancora molto elevato malgrado il forte impatto della crisi. Tuttavia per consentire alle aziende di intercettare la ripresa sono indispensabili interventi mirati ed urgenti in due direzioni: affermare e realizzare la tracciabilità delle origini e della qualità dei prodotti; rafforzare la capacità di fare rete sul territorio tra imprese, istituzioni, sistema della ricerca pubblica, offerta di manodopera qualificata, dotazione locale di servizi reali e finanziari".



"Con il progetto 'M2 - Meridiano moda' - ha affermato il presidente di Italian Textile Fashion, Luca Mantellassi - il sistema delle Camere di commercio ha voluto creare una piattaforma indipendente, apartitica e professionale di approfondimento dove gli operatori e le associazioni del settore, le istituzioni, il sistema bancario e finanziario, i sindacati e i consumatori possano interagire al fine di identificare le scelte strategiche e le azioni concrete più opportune per il futuro del settore. Al centro del progetto - ha aggiunto - un obiettivo comune: tutelare e valorizzare la filiera moda, vero e fondamentale driver del futuro competitivo del sistema-moda italiano".

Gli Italiani sono stati lasciati indietro e soli

Sono giorni brutti quelli che stanno vivendo gli Italiani, l'aria che si respira è densa di dolore, rammarico, rabbia, tensione, paura e soprattutto solitudine.

I governanti attuali, nonostante le affermazioni vane e vuote ("Noi non lasciamo in dietro nessuno!"), hanno davvero lasciato il popolo e il Paese in totale e triste solitudine.

Stilinga non sa quanto questa situazione potrà reggere: cassa integrazione, licenziamenti, chiusure di grandi, medie e piccole imprese, nessun piano industriale e nessuna idea di rilancio economico del Paese è stato non solo ipotizzato ma manco minimamente giudicato necessario!

Tutto il governo di questo momento lascia che le cose vadano da sole.

La crisi, ci hanno detto, è solo psicologica, passerà, tipo la febbre, ma almeno la visita del dottore e le aspirine si spera di averle, quando si ha la febbre, o no?

Qui, in Italia e in questo momento storico, non solo si è presi in giro, ma si ha la sensazione di essere stati del tutto isolati, dimenticati, abbandonati a noi stessi, come quando il Re abbandonò il Paese alla fine della seconda guerra mondiale.

L'aggravante è che non solo gli italiani sono soli ed indietro, ma il Presidente S. Berlusconi è presissimo (come pare pure tutti gli altri ministri e parlamentari e senatori) da fatti ben più importanti (per lui) ed incalzanti (per loro: tipo elezioni) e siccome vive nelle sue gabbie iper dorate e separate dalla realtà, manco gli passa per il cranio che il resto del Paese arranca malamente e forse stramazza definitivamente.

Questa sua totale distanza, lontananza e mancanza di attenzione verso i suoi concittadini (che invoca sempre a scudo e difesa della sua carica, quando gli serve) è assordante, angosciante e ridicola.

Stilinga inoltre si chiede se i suoi connazionali, soli e abbattuti alle prossime elezioni daranno o meno un segnale forte, preciso, di punizione verso chi, votato, non ha mosso un dito in loro aiuto.

I partiti sono sempre più chiusi nei loro giardinetti, e non capendo quanto accade al di fuori della loro bella aiuola, hanno perso terreno e molto altro ne perderanno. Essere nella realtà è condizione unica per servire un Paese.

L'errore maggiore è la cattiveria egoistica di questi figuri, impaccati dei soldi degli Italiani e concentrati solo su se stessi.

Comunicato Stampa: Prima puntata di Presadiretta: Case da pazzi

“PRESADIRETTA” di Riccardo Iacona e di Francesca Barzini
Domenico Iannacone

PRIMA PUNTATA
“CASEDAPAZZI”
Domenica 31 gennaio 2010
Ore 21.30
In Italia affitti e mutui rappresentano una voce di spesa che e’ più della metà del reddito medio delle famiglie italiane, un mercato letteralmente impazzito. Le case popolari sono da noi troppo poche, meno del tre per cento del patrimonio immobiliare nazionale, e non riescono quindi a calmierare il mercato privato. Questo ha creato un’emergenza abitativa sempre più grande e i numeri di quelli che hanno bisogno di un canone sociale aumentano ogni anno di più: a Roma, per esempio, sono 42.000 le persone che attendono, invano, un alloggio popolare. E non a caso, Roma e’ anche la città dove ci sono più occupazioni da parte dei senza casa.



In CASE DA PAZZI abbiamo raccontato il dramma delle migliaia di famiglie romane che si trovano da un giorno all’altro davanti alla cartolarizzazione e alla messa in vendita delle case dove vivevano da decine di anni; abbiamo seguito da vicino quelli che occupano vecchi stabili e palazzi abbandonati, famiglie intere, giovani coppie che non possono permettersi i costi del mercato; abbiamo scoperto che il Comune di Roma spende 30 milioni euro all’anno per sistemare nei residence gli sfrattati e i senza casa pagando una media di 1.200 euro al mese per famiglia e siamo andati a vedere le tante aree dismesse e i palazzi abbandonati che con quei soldi potrebbero essere acquistati dal Comune per sistemare definitivamente i senza casa.



E alla fine ci siamo domandati: possiamo accettare che in un momento di crisi così grave i prezzi delle case li debba decidere solo il mercato? In Francia abbiamo trovato una risposta: a Parigi il Comune non fa altro che comprare palazzi e aree dismesse ed e’ diventato così il più grande proprietario immobiliare della città.



CASEDAPAZZI e' un racconto di Cinzia Torriglia, Sabrina Carreras, Manolo Luppicchini, Vincenzo Guerrizio, Fabio Caramaschi e Riccardo Iacona.

La Piccola Kreativa al Macef di Milano dal 15 al 18 gennaio!

SAVE THE DATE:




dal 15 al 18 gennaio 2010

LPK la piccola kreativa vi aspetta al Macef di Milano (quartiere fieristico Rho - Pero) presso il padiglione 11 area Designer Club.



"I gioielli non devono suscitare invidia. Devono divertire" Coco Chanel



Per qualsiasi informazione o chiarimento non esitare a contattarmi!



Valentina Gaia Gambetta

www.lapiccolakreativa.com

info@lapiccolakreativa.com

A Photo book on shoes "Shoe Shop Windows: Milan, September 2004"

Shoe pictures taken...
By Stilinga
This book is a cheap set of pictures of shoes, very useful to create new shoes looking at the past.

A Photo Book on Shoes: many pictures taken in Milan in the year 2003

The Second book by Stilinga is always on Shoes, this time the pictures were taken in Milan in the year 2003.



Female shoes from t...
By Stilinga
even this book is a cheap and pocket set of pictures to be used for creating new shoe designs getting inspiration from the past.

Shoe Photo Book: Shoe Shop Windows: Florence, July 2003

 Stilinga is very proud of launching her first Shoe Photo Books on http://www.blurb.com/

This cheap and pocket book is called "Shoe Shop Windows: Florence, July 2003" and it is a set of shoe pictures taken in Florence, Italy at the most important shop windows.

The shoes are female ones and this book is very useful for making new shoe collection, for understanding the fashion trends and the many different shoe productions and models.
Shoe Pictures taken...
By Stilinga

A/W 2010-11 Shoe Ttrend Forecasts by ItalianDesigners: AnnieNoir and Stilinga

Stilinga is very happy and excited about the upcoming book of Shoe Trend Forecasts, very soon available on Blurb.com, made with the precious collaboration of AnnieNoir.

This very beautiful and useful book of trend forecasts, especially made for the shoe producers, shoe designers and shoe lovers is all about new ideas for female footwear.

The project focuses on 4 themes or 4 great areas of trend and each theme is completed by a color palette, many different shoe sketches with very different lasts and heels, soles and accessories and most of all the moltitude of new concepts and ideas to be translated in best sellers shoes.

Roma, la pittura di un impero

Stilinga, il giorno dell'antivigilia natalizia, si è concessa un po' di tregua dalla retorica e dal vortice degli impegni, per visitare la mostra sulla pittura dell'impero romano alle scuderie del Quirinale.

Molto belli e quasi sconvolgenti per l'attualità i ritratti (encausto su legno) ritrovati ad Hawara, oasi del Fayyum.

Nell'ordine, Stilinga ha visto ritratti il capo cantiere della ristrutturazione palazzo, il panettiere, il suo insegnante di modellistica, una famosa attrice italiana... insomma i volti degli antichi romani erano identici ai nostri contemporanei!

La mostra merita una visita attenta ai minimi particolari di ogni pittura parietale e soprattutto merita visitare anche la libreria delle scuderie dove Stilinga, con somma soddisfazione ha trovato e si è fiondata sul libro di Eva Cantarella "Dammi mille Baci. Veri uomini e vere donne nell'antica Roma", lettura che riempie giorni e notti festive con grande diletto interiore.

Lunedì 21/12/09: Stilinga, a zonzo per Roma, scopre nuove realtà commerciali

Stilinga, nonostante il freddo e la pioggia, oggi ha scoperto nuove realtà commerciali a Roma.
Per cominciare, a pranzo, invitata da un vecchio amico, ha mangiato al Queenenergy il nuovo Healty Food bar di un volto conosciuto in Italia e figlio di cotanto padre: Danny Quinn che amorevolmente si aggira tra gli avventori e la cucina per controllare che tutto funzioni.

Il QueenEnergy (You are what you eat) è un posto nuovo per Roma: piatti pronti per pranzo, ma molto naturali e sfiziosi (tipo burrito, riso fusion con legumi, centrifugati di verdura, etc.) in un ambiente di tipo americano, ma dalla filosofia salutistica al 100%: Eat healthy, Live longer, Less quantity, More quality.

Il QueenEnergy si trova a Via di San Basilio, 64 (metro Barberini).

Nel primo pomeriggio, poi Stilinga si è spesa, accompagnando un gruppo allegro di studenti dell'Accademia del Lusso, in un tour di ricerca moda presso il Rione Monti: Via del Boschetto, Via Urbana, Via Leonina, Via dei Serpenti e via degli Zingari.

Stilinga, con sua somma soddisfazione, ha mostrato loro molti "luoghi" di ricerca.

Gli studenti hanno apprezzato molto, ed entusiasti per le scoperte appena realizzate, hanno assimilato una visione nuova sulla città di Roma dal punto di vista commerciale.

Negozi come Tina Sondergaard in Via del Boschetto 1/d, Creje, sempre nella stessa via al civico 5A, e Kokoro al numero 75 sono state belle novità da conoscere e visitare e sicuramente appunti di stile da consultare nuovamente.

L'apice dello stupore è comunque stato raggiunto visitando NORA P in Via Panisperna, 220-221.

Solo la vetrina merita sempre e comunque il viaggio!

E' il negozio per ricaricare l'anima, anzi le anime!


Archigianato alla Casa dell'Architettura di Roma

Stilinga ha chiuso la presente settimana in bellezza, partecipando al workshop Archigianato, che si è svolto alla Casa dell'Architettura di Roma in Via M. Fanti, 47 nella, davvero, splendida sede dell'Acquario Romano.

Sono intervenute la stilista-decoratrice Francesca de Nardi e l'architetto Maria Grazia Tata (mgtata@iol.it) che hanno presentato le loro opere in tessuto che fungono da arredo casa (per la verità molto originale e innovativo).

Le due professioniste hanno illustrato nei dettagli i diversi metodi produttivi, rigorosamente a mano (artigianato puro) e le basi della loro personale visione artistica.

Il tutto si è svolto mentre noi invitati eravamo coccolati piacevolmente dal seguente menù: Mont-blanc con meringa e castagne glassate, Prosecco di Valdobbiadene, Quadrotti di polenta con farina di castagne e cream di formaggio, Plum-cake di zucca e guanciale croccante e in fine Vin Brulè con Torta paradiso accompagnata da purea di cachi!

Stilinga ha già iniziato i festeggiamenti natalizi, con stile, discrezione e creatività!

Roma Fashion White 2009

Anche quest'anno, Stilinga è stata invitata alla sfilata del Roma Fashion White, evento dedicato al mondo dell'Alta Moda Sposa e che si è svolto, il 14/12/2009, nella Chiesa Episcopale della Comunione Anglicana di San Paolo Entro le Mura.
L'ideatore e produttore dell'evento è Antonio Falanga che ha coordinato e organizzato le sfilate di atelier sposa quali Brutta Spose, Francesca Paternò, Gemelle Donato di Catania, Peppe Volturale, Sartoria Rosalba di Sondrio, Pinù Couture e Fefì di Gianni Avino, questi ultimi entrambi di Napoli.

La serata è stata condotta dalla bravissima speaker Rosaria Renna e tra i vari vip invitati erano presenti Katia Noventa, Tiziana Luxardo, Luca Calvani e Sofia Gnoli.

La sfilata delle spose di Roma Fashion White è sempre interessante per capire come stia cambiando il prodotto abito da sposa e magari intravedere qualche significativa novità.

Rispetto all'edizione 2008, quest'anno è stato il tripudio dei fiori: fiori in tessuto, fiori ricamati, fiori colorati, fiori bianchi applicati ovunque e a volte parte integrante di alcuni modelli, le cui gonne creavano fiori.

Un secondo concetto forte che si collega alla scorsa stagione è la linea che si è assottigliata (non più abiti meringa) e quindi anche abiti con lo strascico sono comunque meno invasivi e maggiormente sobri, il che non guasta. Uno stilista si è ispirato a Coco Chanel, Pinù Couture, e ha presentato tailleur di lana con gonna allungata e decorata con piume.

A Stilinga l'idea non è dispiaciuta affatto, anche se forse l'avrebbe resa ancora più sobria e più aderente alla realtà dei matrimoni di oggi, seconde nozze, matrimoni tra partner non proprio giovanissimi.

Certamente la maggior parte degli atelier ha espresso l'idea del "sogno", cioè del giorno del matrimonio come il sogno perfetto da realizzare e soprattutto da ricordare e immortalare nei filmini, nelle foto e nei ricordi indelebili che dovrebbero accompagnare i futuri coniugi lungo la loro vita in comune.

Stilinga pensa che forse questo concetto del matrimonio-sogno sia in realtà un po' datato e forse addirittura un po' anacronistico, nonostante la indubbia bravura delle maestranze dei diversi atelier e la sapiente arte sartoriale, ben espressa con ricami e applicazioni anche molto ardite, dal punto di vista produttivo.

Insomma, si continuano a produrre abiti-sogno per spose giovani da sogno e per il giorno più bello che c'è e che dovrebbe essere un sogno.

Ma è davvero così?

Stilinga per quanto abbia potuto osservare, da ospite a diverse cerimonie nuziali, ha sempre notato che il giorno-sogno è diventato un giorno-incubo per gli sposi, stressati dal trucco, dal fotografo, dal sarto, dagli inviti, dagli invitati, dal ristoratore, dai tempi, dalla fretta e dal volere fare bella figura e magari pure essere una volta tanto invidiati da tutti (senza sapere che anche i parenti, gli amici, i conoscenti invitati si sentono adottati e in trappola, costretti in abiti non usuali, costretti a sorridere in modo ipocrita ad estranei e costretti a ritmi non proprio rilassanti e che non ci pensano proprio ad invidiare la neo coppia di sposi che non sanno cosa succederà dopo: la quotidianità).

Mercato parallelo o semplicemente contraffazione?

A Roma, precisamente nel mercato di Via Sannio, capita di gironzolare, anche in questo periodo e di trovare in vendita capi di marchi quali Moncler, Fred Perry, Desigual (ormai lo vendono pure dal macellaio sotto casa...), Blauer, etc. contraffatti e a iosa e nessuno (dico nessuno) che se ne sia accorto, cioè fanno finta.

Non le forze dell'ordine, non le marche vittime della contraffazione, non i benpensanti che le comprano ( e allora la maggior parte indossa roba falsa?).

I vigili urbani proprio non si vedono in quelle zone e lì i bancarellari (pure in crisi, non battono chiodo) tranquillamente vendono tutta questa mercanzia contraffatta, senza scrupoli e senza ansie.

Via l'Italia!

I prezzi assurdi di Poste Italiane!

Stilinga è stupefatta dal costo esosissimo di una busta ( 28X34 cm che pesa 1/2 kg) spedita con pacco celere internazionale (ordinario) da Roma a Londra: ebbene il costo è stato di 28,30 euro per l'andata, mentre sempre la stessa (identiche dimensioni e identico peso) rispedita da Londra a Roma con Priority Handling and Registered Delivery, è costata appena 7.57 pound, cioè 10,82 euro.

Allora, è mai possibile che le Poste Italiane per lo stesso identico servizio fornito da Royal Mail si facciano pagare 17,48 euro in più?

E poi per quale motivo?

E ancora per quale ragione la spedizione postale non è armonizzata in termini di tempi e costi, a livello europeo?

Come si può pensare che con questi prezzi esorbitanti possa mai decollare l'e-commerce italiana?

Una spiegazione l'ha fornita quel genio intuitivo della madre di Stilinga:
"... semplicemente... sono tasse! Versate in modo diverso ma sono tasse!".

E continuiamo a farci del male, anche nel pieno della crisi economica!

CMQ BUONE NUOVE: PARE CHE NEL 2011 IL MERCATO ITALIANO DELLE POSTE SARA' APERTO ALLA LIBERA CONCORRENZA! W L'EUROPA!

Talenti creativi italiani in quel di Bruxelles






Stilinga è rimasta molto colpita dal lavoro di due giovani creativi italiani che ora vivono a Bruxelles, dove hanno unito le loro forze in un sodalizio piuttosto riuscito, come vediamo nelle foto sopra. I due giovani, veri, talenti sono Anna Bassano (Annienoir) e Claudio Capanna.
Maggiori info sul lavoro della designer/stylist/fashion marketing researcher anche su: http://www.annienoir.com/

Ultime fashion news dalla Capitale: apre il White Gallery all'Eur

Stilinga dopo un breve periodo di riflessione ha deciso di continuare le sue ricerche sul mondo del fashion nella capitale.

Vediamo cosa ha scoperto.

"Da poche settimane, ha aperto in Piazza Marconi, 18-19 (Eur) una nuova galleria della moda : il White gallery.

Gli spazi sono immensi, i soffitti altissimi, le pareti bianche e i prodotti sono esposti a non finire lungo i corridoi sconfinati del White.

Alexander Mc Queen, Burberry, Chloè, Jacob Cohen e tantissimi altri sono esposti in questo monumentale negozio-boutique, in cui sorridenti e cordiali assistenti alla vendita accolgono gli avventori in modo sospettosamente troppo zelante (soprattutto per Roma e per chi è abituato alle famose commesse romane, vere docenti di cattiveria, indifferenza e di scortesia)."

Stilinga si è avventurata alla ricerca prima, e all'esplorazione poi, di cotanta boutique, durante un sabato mattina assolato e anche desolato.

Infatti, la location di White è sicuramente splendida e avrà modo di essere sostenuta dalla futura vicinanza alla Nuvola (in costruzione) di Fuksas, ma appunto futura, perché per ora l'operazione commerciale rischia di essere una enorme cattedrale nel deserto.

Ma vediamo come la pensa Stilinga:

"Per arrivare a Piazza Marconi si può andare in auto e si punta verso l'obelisco dell'Eur e si parcheggia sulla piazza, ai piedi della scalinata, sul lato destro per chi va in direzione Ostia. Mentre, altrimenti, si può usufruire della metro e poi si percorre a piedi Viale Beethoven (è una bella passeggiata), dove si scopre che un paio di negozi d'abbigliamento hanno chiuso, e ci si lascia alle spalle il laghetto e Viale Europa, dove ancora ora si concentra il grosso dello shopping della zona. Successivamente, si gira in Via Liszt e in fondo a destra ci si inoltra verso il White, accolti da enormi finestre trasformate in vetrine, ma solo per chi è davvero alto, perché i finestroni-vetrina corredati dei prezzi sono talmente elevati per persone dalla statura media come la mia, che non si vede nulla, a meno che non si decida salire sulle panchine di marmo poste sotto ogni vetrina, e allora, una volta saliti sul marmo, da lì si può godere una interessante panoramica dettagliata sul valore commerciale di ogni singolo prodotto esposto. E assicuro i lettori che i prezzi fanno girare la testa, sono alti come le alte vetrine."

Sicuramente, il gruppo di lavoro che si cela dietro il White avrà catalizzato l'attenzione del suo target di clientela e lo avrà fatto in modo strategico, anche perché altrimenti isolato com'è nel vuoto del week end che si respira all'Eur, quartiere che vive solo durante la settimana grazie ai tanti uffici presenti in zona, il negozio-boutique rischia di essere una bellissima creatura (e occasione) sprecata.

Per maggiori info sul web: http://www.myluxury.it/articolo/white-gallery-a-roma-il-primo-lifestyle-store/10905/
e http://www.lussuosissimo.com/white-gallery-a-roma/

FashionMag.com Italia - Iran: bandite le griffe occidentali e gli uomini dai negozi femminili

FashionMag.com Italia - Iran: bandite le griffe occidentali e gli uomini dai negozi femminili

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Questa notizia ha dell'incredibile! non solo va contro la persona, che già in Iran non è libera di scegliere cosa indossare, ma va anche contro la società , composta per lo più da giovani e questa è una pura provocazione con ricadute certe e negative.

Prenotiamo un posto in alto che presto saranno finiti!

Stilinga commenta, straniata e incuriosita, la nuova inusuale tendenza sicura figlia della crisi, tendenza dell'ultima ora e che timidamente si affaccia sempre di più in Italia e cioè l'occupazione dei terrazzi (?), dei posti in alto, di luoghi ben visibili come il Colosseo, da cui le persone in preda alla crisi economica ed ormai esistenziale, piazzandosi, minacciano di buttarsi di sotto, per rendere visibile e conosciuta la loro disperazione lavorativa e di vita.

Il Paese soffre e siamo solo all'inizio, ma non si potranno occupare tutte le vette cittadine, altrimenti bisognerà prendere il numeretto per mettersi in fila e salire ad occupare per un po' gli spazi alti e declamare tutto lo sconforto, la mancanza di prospettive, la disperazione che albergano le nostre anime.

Meglio sarebbe manifestare uniti per (diciamo una settimana?) bloccare il Paese e fare muovere il cervello a coloro che dovrebbero creare e metter in atto strategie vere e risolutive dei problemi di tutti (tranne i ricchi che si stanno incastando-incasellandosi nelle caste dorate- sempre più isolati e cattivi).

Insomma direi che se gli Italiani non fanno ripartire i neuroni dei governanti a suon di manifestazioni qui davvero dobbiamo correre ai piani alti... ma sarebbe meglio che fossero quelli della politica, anche se ora per fare un pertugio nell'opinione pubblica ci si deve armare di coraggio e ci si deve inerpicare singolarmente per rivendicare i propri diritti particolari.

Meglio sarebbe rivendicare i diritti al lavoro e alla vita dignitosa per tutti!

E meglio sarebbe farlo tutti assieme, perché gli Italiani non siano più una massa di individui, ma diventino finalmente un popolo unito e fiero d'esserlo.

Saldi a Copenhagen

Durante la stagione dei saldi, quando è bel tempo e il tutto coincide con la settimana della moda, a Copenhagen i negozianti, per invogliare all'acquisto, usano piazzare dei banchetti proprio fuori dal negozio e qui espongono alcune mercanzie scontate che dovrebbero stuzzicare i passanti e farli possibilmente entrare negli stessi store. Questo è il banchetto della Diesel (il negozio era semivuoto).
Sempre Diesel.







L'usanza è talmente diffusa che anche i grandi magazini come Magasin du Nord e le catene come Part Two "praticano" il concetto di selling col banchetto!





trends da Copenhagen

Il trend assoluto e di massa per questa stagione a Copenhagen è il sandalo Gladiatore e i leggings, portati sotto maxi t-shirt, maxi camicie, vestitini a fiori.
Il concetto Gladiatore non è una novità: a settembre 2008 il Micam ne era pieno. Gladiatore e ballerine la fanno da padrona assolutamente, ovunque e in tutte le salse. Un concetto piuttosto sorprendente per chi vive in Italia è trovare la diffusione del colore rosa per gli uomini. Da noi, è peculiarità della moda meridionale e quindi vedere che in Danimarca tanti uomini, tanti giovani padri e non, sono abbigliati di rosa (t-shirt e camicie) fa specie.
Del resto, un'altra tendenza forte, presso i giovani padri danesi, è la camicia a fiori, dalla stampa piccola e dai colori tenui, da indossare su pantaloni corti, sopra il ginocchio, stile barca e con i mocassini ai piedi.
Mocassini che subito distinguono l'uomo di classe e danaroso da tutti gli altri. Pare un must: hai soldi? allora indossi mocassini testa di moro, sfoderati e della pelle più pregiata. Davvero le scarpe dicono tutto di un uomo!

Qui il rosa è il colore che determina l'appartenenza familiare: il padre, la madre e poi la bimba nel carrozzino e pure la borsa per la bimba, tutto è rosa!

Altra città (Malmo, Svezia) e il rosa è il leit motiv della signora: espadrillas rosa scuro, borsa in tessuto Marimekko, cardigan rosa portato su maxi camicia a stampa rosa e bianca. Naturalmente orecchini e smalto seguono.
A nord Europa ancora molti individui si vestono tutti della tinta che prediligono (a volte in modo imbarazzante), mentre da noi questo vezzo per fortuna è ben superato.


Intervista alla talentosa truccatrice Elisabetta Notte

Stilinga ha intervistato l'emergente e talentosa truccatrice Elisabetta Notte. Di seguito alcuni esempi del suo lavoro.

Stilinga: Elisabetta, come hai iniziato la tua carriera da truccatrice?
Frequentando un corso da estetista di due anni in cui davano delle nozioni sul trucco e da quel corso ho capito che la mia vera passione era diventare truccatrice, così dopo alcuni anni mi iscrivo all’accademia di trucco professionale di Roma dove vengo preparata da degli insegnanti veramente qualificati. L’accademia mi ha dato i primi lavori, cioè i primi servizi fotografici e da lì sono andata avanti da sola collaborando con alcuni fotografi.

Stilinga: Quale è, se c'è, il truccatore che ti ha ispirato maggiormente e che consideri un tuo punto di riferimento, sia nell'ambito della moda che in quello dello spettacolo in generale?
Stefano Anselmo senza dubbio, che è anche il truccatore di Mina, Anna Oxa e tanti altri.

Stilinga: Vuoi descrivere la tua idea di trucco?
Il trucco è un’arte antichissima, è l’arte di rendere perfetta e affascinante l’immagine di una donna. Il trucco è armonia, è luce, è armonia delle forme, è il gioco dei chiaro-scuri che danno forma e tridimensionalità.

Stilinga: Che obiettivi ti poni quando trucchi qualcuno?
Innanzitutto cerco di soddisfare le esigenze del set, quindi del fotografo e della stylist. Quando invece non ci sono richieste particolari di trucco, il mio obiettivo è enfatizzare il volto della modella, nascondendo eventuali difetti.

Stilinga: Qual'è la cifra stilistica che ti distingue da qualsiasi altro truccatore?
Non so quale sia la mia cifra stilistica, comunque ciò che mi contraddistingue è la realizzazione di un trucco pulito.

Stilinga: Sei una truccatrice con interessi molteplici, qual'è l'ambito che prediligi e in cui in futuro vorresti esprimerti maggiormente?
Sicuramente vorrei esprimermi maggiormente nell’ambito della moda, quindi nel backstage delle sfilate di alta moda e nei set dei servizi fotografici. Ma comunque non mi tiro indietro se vengo chiamata per il cinema o per il teatro. Quello del make up è un mondo bellissimo in qualsiasi ambito ci troviamo.

Stilinga: Come hai costruito la tua carriera?
Per costruire una carriera bisogna prima studiare, impegnarsi veramente. Non bisogna lasciarsi abbattere dalle delusioni,dalle sconfitte che ci si presentano davanti. Bisogna sempre credere in quello che si fa, perché prima o poi le soddisfazioni arrivano; prima o poi il successo arriva.

Stilinga: Che consigli daresti alle donne per truccarsi e migliorare il loro aspetto?
Il mio consiglio è quello di non eccedere con i colori perché un make up pesante involgarisce e invecchia.

Stilinga: Quali sono i prodotti base a cui una donna non dovrebbe mai rinunciare per essere a posto?
Una donna non dovrebbe mai rinunciare alla matita per gli occhi, al mascara che apre lo sguardo e al rossetto che dà quel tocco di luce in più.

Stilinga: Che indicazioni ti senti di dare ad un giovane truccatore in erba che volesse emergere?
Di imparare anche guardando gli altri professionisti truccare. Di non pensare mai di essere arrivati, c’è sempre da imparare.

Stilinga: Quali piani/obiettivi hai per il futuro?
Diventare una bravissima make up artist! Il mio obiettivo è quello di essere sempre preparata tenendomi sempre aggiornata sulle nuove tendenze e sui nuovi prodotti. Non mi dispiacerebbe essere una delle più richieste!
Maggiori info: elisabettamakeup@libero.it
http://www.elisabettamakeup.com/

Apriamo un nuovo dibattito su Who Is on next?

Cari lettori,
Stilinga, dopo l'annuncio dei vincitori del concorso Who is on Next? ha deciso di aprire, or ora, un nuovo dibattito proprio sullo stesso e vi chiede di partecipare, se volete, con commenti sul concorso, sui prodotti presentati e sui vincitori.

Rimaniamo in attesa di vostri post.
Il nostro fine è dare voce agli internauti!