Istat: il terzo trimestre dell'anno sarà ancora in recessione

da: http://www.repubblica.it/economia/2014/09/30/news/istat_recessione_terzo_trimestre-97013481/?ref=HREA-1

Possibile il sostegno alle esportazioni dall'euro debole sul dollaro. Nuovo allarme sul mercato del lavoro: "La prolungata scarsità di posti disponibili" significa che la disoccupazione sta diventando strutturale. Prevista inflazione vicina a zero ancora a lungo


MILANO - Non lo dice apertamente indicando numeri e variazioni percentuali, ma a leggere la nota mensile dell'Istat si capisce che anche nel terzo periodo dell'anno, quello da luglio a settembre, l'economia italiana ha continuato a perdere colpi. L'andamento del Prodotto interno lordo (Pil), quindi, dovrebbe restare in territorio negativo. "L'indicatore composito anticipatore, aggiornato a luglio e costruito a partire da un insieme di variabili (qualitative e quantitative) selezionate in base alla capacità di anticipare le fasi del ciclo economico, è in rallentamento, suggerendo una nuova flessione del Pil nel terzo trimestre dell'anno", dice l'Istituto di statistica che oggi ha rilasciato altri dati negativi per quanto riguarda la deflazione e la disoccupazione giovanile.

D'altra parte, che l'intero 2014 si avvii ad andare in archivio con il segno "meno" è ormai assodato: lo stesso aggiornamento del Def, il Documento di economia e finanza sul tavolo del Consiglio dei Ministri, dovrebbe recepire una previsione di recessione per lo 0,2 o 0,3% del Pil. Nella sua analisi, l'Istat ricorda che un supporto alla ripresa potrà arrivare dall'indebolimento dell'euro, che riflette l'azione della Bce da un
lato e la forza della ripresa americana, che sostiene il dollaro, dall'altro. "Continua la fase di debolezza ciclica dell'economia italiana che si accompagna al rallentamento dell'area euro", dice infatti l'Istituto sottolineando poi che "il deprezzamento del cambio dell'euro verso il dollaro porterebbe ad una ripresa delle esportazioni". 

Secondo gli economisti, "il deterioramento dei ritmi produttivi riflette la carenza di domanda interna che colpisce soprattutto gli investimenti". Nel rapporto si evidenzia che "negli ultimi due mesi, la fiducia delle imprese italiane è arretrata sui valori di inizio anno, con perdite più marcate nei settori dei servizi".

Un nuovo allarme arriva in merito al mercato del lavoro. Dopo aver certificato un tasso di disoccupazione al 12,3%, ma con il record sopra il 44% per i giovani, l'Istat aggiunge che ormai il "tasso di posti vacanti permane su livelli molto bassi, a sottolineare la prolungata scarsità di posti di lavoro disponibili che sembra divenire una caratteristica strutturale".

Difficile trovare spunti positivi pure sul fronte della dinamica dei prezzi: sarà ancora bassa l'inflazione nei prossimi mesi. Nella nota sull'andamento dell'economia italiana si legge che "nel complesso, dall'inizio del processo l'inflazione è diminuita di 3,3 punti percentuali, di cui 0,8 nel corso di quest'anno" e ancora: "Questi sviluppi rendono possibile il permanere dell'inflazione italiana su livelli vicini allo zero nei prossimi mesi".