da: http://it.fashionmag.com/news/Le-sneakers-si-fermano-colossi-in-crisi,399673.html#.U051z_l_tYI
Le sneakers si fermano, colossi in crisi
Migliaia di lavoratori di una delle più grande fabbriche di scarpe della Cina sono dal 14 aprile in sciopero a Dongguan, nel sud del paese, contro condizioni di lavoro precarie. I lavoratori della Yue Yuen (gruppo che produce scarpe per Nike, Crocs, Adidas, Reebok, Asics, New Balance, Puma, Timberland), erano già scesi in piazza lo scorso 5 aprile e dal 14, poiché sono stati bloccati i negoziati con i vertici dell'azienda che impiega oltre 60.000 dipendenti nella città del Guangdong, hanno ripreso con più vigore le proteste.
Allarmate le grandi aziende clienti, che temono di non poter sopperire alle richieste dei compratori finali. Una delle richieste disattese, oltre alle condizioni di lavoro migliori, è il pagamento delle assicurazioni e previdenza sociale, oltre che degli aiuti sull'immobiliare.
I lavoratori, infatti, sono per la maggior parte immigrati da altre province e in base alla legge cinese non possono portare nell'altra provincia la loro assicurazione sociale statale co-pagata dai lavoratori e dall'azienda, a meno che non sia pagata una supplementare. Ma l'azienda non ne vuole sapere di aiutare i lavoratori in questo e da qui le proteste delle migliaia di dipendenti di questi giorni, che vanno a sommarsi a quelle di tanti altri operai sparsi nel paese per questioni legate alle condizioni di lavoro e ai contratti.
Allarmate le grandi aziende clienti, che temono di non poter sopperire alle richieste dei compratori finali. Una delle richieste disattese, oltre alle condizioni di lavoro migliori, è il pagamento delle assicurazioni e previdenza sociale, oltre che degli aiuti sull'immobiliare.
I lavoratori, infatti, sono per la maggior parte immigrati da altre province e in base alla legge cinese non possono portare nell'altra provincia la loro assicurazione sociale statale co-pagata dai lavoratori e dall'azienda, a meno che non sia pagata una supplementare. Ma l'azienda non ne vuole sapere di aiutare i lavoratori in questo e da qui le proteste delle migliaia di dipendenti di questi giorni, che vanno a sommarsi a quelle di tanti altri operai sparsi nel paese per questioni legate alle condizioni di lavoro e ai contratti.
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