CASTA Tutte le scuse usate dei politici per non votare la legge taglia stipendi del M5S

da: http://espresso.repubblica.it/palazzo/2016/10/25/news/tutte-le-scuse-usate-dei-politici-per-non-votare-la-legge-taglia-stipendi-del-m5s-1.286570?ref=HRBZ-1

Il ddl Lombardi, che propone una riduzione dell'indennità per i parlamentari, è stato rispedito in Commissione. Nel farlo gli onorevoli hanno rispolverato lo Statuto Albertino e i deputati socialisti di inizio '900. O messo in mezzo Virginia Raggi e il comune di Roma.

Per qualcuno è pura demagogia, per altri una battaglia fondamentale. Poco importa: la riduzione dei costi della politica è da anni al centro del dibattito e può segnare i destini di partiti e movimenti. Lo sa bene il Movimento 5 Stelle, che sulla guerra alla “Casta” ci ha costruito parte delle sue fortune elettorali. Lo sa bene anche Matteo Renzi, che per convincere gli italiani a votare “Sì” al prossimo referendum istituzionale ha deciso di puntare molto sui risparmi che la riforma promette eliminando due terzi dei senatori.

La contesa per lo scettro di forza politica che vuole abbattere le spese del Palazzo si è così disputata negli ultimi giorni intorno al disegno di legge Lombardi , proposto dalla deputata 5 Stelle Roberta Lombardi, che prevede un forte taglio all'indennità e ai rimborsi degli onorevoli. Il ddl, arrivato a Montecitorio, ci ha messo poco più di 24 ore per essere rispedito in Commissione con i voti di Pd e alleati di maggioranza e nonostante l'opposizione di M5S, Forza Italia, Fratelli d'Italia e Sinistra
Italiana.


Due giorni passati a discutere di rendiconti e risparmi possibili con non pochi imbarazzi per il Partito Democratico, costretto a trovare una via d'uscita ma senza votare contro la legge per non essere tacciato di ipocrisia sul tema del risparmio con cui sta invece promuovendo il prossimo referendum. Per rispedire il ddl in Commissione e riparlarne, forse, dopo il 4 dicembre, i deputati hanno utilizzato le motivazioni più varie, non facendo mancare una certa creatività.

L'alfaniano Dore Misuraca ad esempio ha ripescato il caso di Pietro Abbo, deputato di inizio Novecento perché: “Non vorrei si ritornasse - ma non lo vorrei neanche per voi che avanzate questa proposta - ai primi anni del Novecento, quando un socialista di Oneglia, non disponendo del denaro sufficiente per pernottare a Roma, usufruiva del cosiddetto permanente, rilasciato dalle Ferrovie dello Stato per dormire sul treno Roma-Firenze”. Un esempio che sembra piuttosto esagerato di fronte all'ipotesi di un taglio di 2.500 euro che lascerebbe oltre 10mila euro a disposizione degli eletti

Ma la suggestione era talmente forte che poco dopo anche Renato Brunetta per Forza Italia ha voluto ricordare il caso di Abbo, salvo poi proporre come sua soluzione un concetto del tutto opposto:un'indennità legata al reddito precedente del deputato. In questo modo chi prima faceva l'operaio o era disoccupato continuerebbe a percepire i relativi emolumenti, vedendo ex magistrati o industriali che fanno il suo stesso lavoro percepire il decuplo.

E in tema di discorsi poco attinenti, meritano una citazione gli interventi sulla gestione del comune di Roma da parte della 5 Stelle Virginia Raggi, protagonista del discorso di tutti i deputati del Pd, tra cui Alessia Morani che ha voluto ribadire che: “Fare politica costa [...], perché sapete, l'impreparazione e l'improvvisazione sono un costo sociale, e la loro conseguenza è l'immobilismo: immobilismo che vediamo ogni giorno nel governo di questa città, la città di Roma, dove l'unica cosa che si muove sono i soldi che vanno ad ingrossare le tasche dei collaboratori della sindaca Raggi, tutti ricompensati con lauti stipendi a fronte di risultati purtroppo pessimi. Ed è davvero incredibile che delle prime 39 delibere fatte dalla Raggi, 23 riguardino le poltrone: come dire la quasi totalità dell'attività iniziale della sindaca”. Battute sulla Raggi non sono state risparmiate neanche da Alan Ferrari, sempre del Pd: “Diamo la possibilità ai cittadini romani, dopo sei mesi dall'insediamento della nuova giunta, di valutare esattamente se la nuova giunta ha portato un beneficio o meno alla città di Roma. Diamo la possibilità di dire se i 10.000 euro lordi dell'indennità del sindaco Raggi sono meritati” e dal già citatoMisuraca dell'Ncd: “Pensare che il dimezzamento dell'indennità dei parlamentari sia la panacea di tutti i mali è come avere creduto che la sindaca Raggi da sola avrebbe potuto risollevare le sorti di Roma”.

E Stilinga pensa che si DEVE  mettere un tetto unico per tutti gli eletti (indipendentemente se alla camera, al senato, in regione o al comune) uno stipendio base senza frills, senza diarie, secco.
Il minimo che permetta a loro signori e signore di avvicinarsi il più possibile alla condizione dei cittadini italiani con obbligo di usufruire dei soli mezzi pubblici e servizi statali. Stop. 

E' ora che costoro assaporino l'aria della fatica, della frustrazione, dell'umiliazione di essere cittadini italiani! 

Basta essere nelle torri d'avorio, costoro scendano e si respirino un po' di aria (tossica e inquinata come nelle maggiori città italiane) normale! 

Tutto quello che noi cittadini risparmieremmo con la decurtazione sostanziale del loro stipendio torni a noi che meritiamo servizi degni di questo nome! 

Ma che politici (epiteto che in effetti è comparabile ad un insulto) ci avete preso per fessi? 

E' l'Europa anzi laTroika, che ve lo chiede: tagliatevi lo stipendio altrimenti sarà molto peggio in futuro, molto!