Centomila pensionati italiani costano 13 miliardi!

Andare in pensione con 90 mila euro mensili? In Italia si poteva

08/08/2013 10.29.02

(Teleborsa) - Roma, 8 ago - E' un ex top manager di Telecom il pensionato più ricco d'Italia. Forte di compensi che arrivavano fino a 8 milioni di euro, di leggi che permettevano di andare in pensione con l'80% dello stipendio medio degli ultimi 10 anni e di moltiplicare il trattamento con benefit e stock option percepiti durante la carriera, ma anche del vantaggioso fondo dei dipendenti telefonici, Mauro Sentinelli porta a casa ogni giorno qualcosa come 3 mila euro. Lordi, certamente, ma comunque imparagonabili alle milioni di pensioni "normali" di "normali" e lavoratori.

A riportare in auge questa annosa questione delle pensioni d'oro una interrogazione parlamentare della deputata Pdl Deborah Bergamini, alla quale ha risposto il Ministro del Lavoro Enrico Giovannini.

Non che Sentinelli sia un parassita della società: ingegnere con una lista di master e lauree da far rabbrividire, ideò tra le altre cose la scheda ricaricabile TimCard che fece guadagnare all'azienda miliardi a palate.

Non sia detto nemmeno che Sentinelli e  i centomila pensionati d'oro (che costano allo Stato 13 miliardi di euro l'anno) stiano "rubando": il loro trattamento è infatti perfettamente legale, frutto delle allora allegre leggi che permettevano di accumulare trattamenti da nababbo.

Scopo dell'interrogazione che, ovviamente, ha avuto una notevole risonanza mediatica, era quello di porre l'accento su una tematica troppo importante per essere lasciata nel cassetto.

Infatti la Bergamini ha commentato: "questi numeri dimostrano tutta la portata distorsiva di quel criterio retributivo dal quale ci stiamo fortunatamente allontanando grazie alle riforme pensionistiche degli ultimi anni. Benché gli interventi in materia siano particolarmente delicati, anche sul fronte della costituzionalità, e avendo cura di evitare qualsiasi colpevolizzazione verso i beneficiari di questi trattamenti, che li hanno maturati secondo le regole vigenti, è evidente che il tema coinvolge una questione di equità e di coesione sociale non più trascurabile dalle istituzioni, specialmente in un momento di grave crisi economica e di pesanti sacrifici per tutti".

Tornando ai pensionati di lusso, il secondo trattamento più alto è pari a 66 mila euro mensili.

 Ignoto il nome del fortunato beneficiario, mentre al terzo posto, con 51 mila euro, dovrebbe esserci l'ex direttore generale di Interbanca e dell'Inter Football Club, Mauro Gambaro. 

Un po' di confusione sull'ex di Infostrada e Telecom, Alberto De Petris. Per qualche testata porta a casa 41 mila euro, per altre è il misterioso secondo pensionato più ricco.

Al di là dei nomi, bisogna riflettere sulle cifre e sull'opportunità o meno di andarle a tassare più severamente di quelle dei comuni mortali.

Un tema quanto mai spinoso che, forse, cadrà come sempre nel vuoto.