7-This is Italy: Lampedusa


Da: http://www.corriere.it/esteri/13_ottobre_06/lampedusa-riprende-ricerca-dispersi-63297850-2e56-11e3-9d21-b46496cc2a61.shtml

Riprendono le ricerche dei dispersi del naufragio davanti all’isola dei Conigli: i sommozzatori della Guardia Costiera, della Guardia di Finanza e dei Vigili del Fuoco, assieme ai palombari della Marina,hanno ricominciato a immergersi nei pressi del relitto. Sono infatti migliorate le condizioni meteo-marine. Due giorni di scirocco e mare mosso avevano permesso finora solo una perlustrazione aerea della zona. Secondo le testimonianze dei migranti sopravvissuti, sulla barca c’erano 518 persone: se il numero è vero, significa che in fondo al mare ci sono ancora oltre 250 persone.
IL GIORNO DEL LUTTO - Sabato era stato il giorno del lutto. Le bare dei 111 migranti scomparsi giovedì tra le onde al largo di Lampedusa sono state allineate nell’hangar dell’aeroporto per una cerimonia di commemorazione a cui ha preso parte il presidente della Camera Laura Boldrini e molti dei superstiti al naufragio. Nel frattempo ha infiammato la polemica. Da un lato sui soccorsi, che per alcuni testimoni, sono stati ritardati da burocrazia e dall’eccessiva cautela della Capitaneria di Porto. Dall’altro per le indagini, condotte dalla Procura di Agrigento. È infatti stato confermato che saranno presto iscritti sul registro degli indagati i 152 immigrati sopravvissuti al naufragio. Un atto dovuto secondo i magistrati, per via della modifica alla legge Bossi-Fini del 2009 che impone certi provvedimenti. Ma non di meno suscita clamore e proteste nel mondo politico di fronte una simile strage. Per il presidente del Senato, Piero Grasso, si tratta di «conseguenze inumane». Secondo il leader di Sel, Nichi Vendola è invece «una vergogna»
Le bare dei migranti annegati allineate nell’hangar dell’aeroporyo

POLITICHE ECONOMICO-FISCALI: COSA CHIEDONO LE IMPRESE CALZATURIERE

Da www.assocalzaturifici.it
POLITICHE ECONOMICO-FISCALI: COSA CHIEDONO LE IMPRESE CALZATURIERE
Nell’ambito dell’indagine congiunturale condotta nelle scorse settimane tra i propri Associati, Assocalzaturifici ha chiesto il parere degli imprenditori su alcuni temi economico-fiscali, con particolare riferimento all’aumento dell’IVA, alle politiche occupazionali, alle misure più opportune per far ripartire l’economia italiana nonché supportare il settore calzaturiero.
Sull’aumento dell’IVA – divenuto drammaticamente attuale negli ultimi giorni e di cui fino all’ultimo si era auspicata una cancellazione – abbiamo chiesto agli imprenditori quali sarebbero le conseguenze sugli acquisti di calzature.
Ritiene che la CANCELLAZIONE dell'aumento dell'IVA dal 21 al 22% avrebbe un impatto sui consumi di calzature?
Per 9 imprenditori su 10 l’aumento dell’IVA avrà un impatto depressivo sui consumi di calzature, aggravando ulteriormente le dinamiche negative degli acquisti delle famiglie, che dopo il -4,5% in valore a consuntivo 2012, nella prima metà del 2013 hanno registrato un’ulteriore frenata del -6,1%, con cali a doppia cifra per il dettaglio tradizionale.

Su quali misure di sostegno all'occupazione giovanile si dovrebbero impiegare i fondi europei decisi a fine giugno dall'Unione (all'Italia circa 1,5 miliardi di euro)?
Tutelare il lavoro con un adeguato sostegno all’occupazione giovanile, defiscalizzando le assunzioni di giovani per un certo periodo in tutti i settori industriali. Così 2 rispondenti su 3 suggeriscono di impiegare i fondi europei che la UE ha destinato all’Italia all’inizio dell’estate, spendibili a partire dal 2014.
A suo giudizio cosa manca maggiormente al nostro Paese per dare un nuovo slancio all'economia?

Secondo il giudizio dei rispondenti l’Italia necessita, affinché il motore dell’economia possa ripartire a pieni giri, di una politica fiscale che non debba fare i conti con l’enorme debito pubblico: il taglio della spesa improduttiva e il contrasto dell’evasione fiscale dovrebbero costituire priorità assolute per il risanamento dei conti nazionali. Il tutto non può prescindere però da una sistema di governance meno corrotto e corruttibile, che aumenti la fiducia degli investitori esteri.
Allo stesso tempo occorrerebbe agevolare il credito alle imprese, investendo finalmente nella imprenditorialità. L’erogazione del credito non ha registrato evoluzioni significative: solo il 5% dei rispondenti ha percepito un miglioramento del credito bancario rispetto ad un anno addietro. La carenza di credito ostacola l’operatività di molte aziende, anche finanziariamente solide.
Dovendo scegliere solo DUE tra le seguenti politiche fiscali per dare uno shock all'economia, quali sarebbero più d'aiuto al settore?
Riconsegnare maggiori risorse ad aziende e lavoratori. L’84% degli imprenditori ritiene prioritario l’abbattimento del cuneo fiscale, per aumentare il reddito disponibile dei lavoratori e riequilibrare la tassazione sui fattori produttivi, rilanciando i consumi

6-This is Italy: immigrants



Migranti, sette fermati dopo i 13 morti di Scicli: sono i presunti scafisti - Il Fatto Quotidiano

Migranti, sette fermati dopo i 13 morti di Scicli: sono i presunti scafisti - Il Fatto Quotidiano

5- This is Italy: immigrants

Dopo quanto accaduto a Scicli, Stilinga pensa sia estremamente necessario informare il mondo di cosa accade agli immigrati che prendono a caro prezzo barconi fatiscenti per assicurarsi un passaggio verso l'Europa.
In proposito c'è il seguente sito: http://www.repubblica.it/argomenti/immigrati

Mentre in merito a Scicli:
http://palermo.repubblica.it/cronaca/2013/10/01/news/naufragio_di_scicli_arrestati_sette_siriani-67638284/

Siamo desolati.


"Noi nullatenenti siamo carne da macello" di Antonello Caporale

Da Il Fatto Quotidiano di oggi, 28.09.2013
di Antonello Caporale
È il milite ignoto di Forza Italia. Deputato di penultima fila, ultracinquantenne e prossimo esodato della politica. Il suo destino è segnato, è un esubero di Forza Italia e non ha cuore di dirlo a casa, alla moglie. Ha vergato e sottoscritto le maledettissime dimissioni. “Me le hanno fatte firmare durante la seduta alla Camera. Nemmeno la cortesia di una spiegazione. Scrivi e firma. Vedesse le donne, le amazzoni, come hanno subito conquistato la prima fila. Guerriere dell’esercito di Silvio. Sanno che i voti ce li ha ancora e si impegnano per conquistarsi la rielezione. Io invece, e con me altre decine di nullatenenti, siamo carne da mandare prima in guerra e poi al macello. Non siamo dei loro, non siamo i fidatissimi, abbiamo amicizie oblique. Verdini ha già fatto la croce e deliberato. Neanche ti calcolano, ti salutano.
Anche l’assemblea faceva paura. Altro che Forza Italia, sembra il partito comunista. Il presidente non è lucido, e quelli se ne approfittano. Gli fanno credere che lo arrestano e lo spingono a essere sempre più duro. O rompi o finisci dentro. O rompi o ci asfaltano. Finisce male questa storia, lo sento”. Provi a resistere, dichiari la sua opposizione. Tiene alto il suo profilo, dimostra coraggio, i giornali parleranno di lei. “Se pubblica il mio nome sono finito. Meglio essere vile”. La paura è un sentimento umanissimo. Si dice che anche Annibale avesse terrore in battaglia. “Non sono mai stato bravo in storia. Il mio incubo ricorrente è questo: mentre attraverso piazza Montecitorio mi si para un microfono davanti e la ragazza vestita di nero mi chiede: in che anno c’è stata l’unità d’Italia? E io che ne so, figlia mia. Sa quante volte sono andato su Google a cercare la data? La dimentico sempre”. 1861. “Adesso che lo dice io ricordo. Poi passa e fugge via. Mi confondo con le Olimpiadi”. Non tutti sono talenti. “Ho fatto il massimo possibile, sono intraprendente e avevo un lavoro che mi dava soddisfazioni. La politica mi ha rovinato. Se ci dimettiamo adesso io non ritorno più a Roma. E a casa cosa trovo? Ho trascurato lo studio, e dirottato i clienti ad altri colleghi. Non vorrei imitare Razzi ma uno si fa due conti. Al mio secondo mandato mi sono detto: posso farmi il mutuo. È alto, era un passo necessario. Ma se esco di qui prima del previsto i conti si sballano. È la vita di un uomo che ha famiglia e nessuno ha rispetto”.

Berlusconi le ha dato tanto. “Devo tutto a lui. E se avessi idea di un uomo lucido lo seguirei ovunque. Lei non l’ha visto: è terrorizzato, incupito. Gli danno una dose quotidiana di incubo. I Verdini, le Santanchè, gli avvocati lo stanno trascinando alla guerra, gli fanno vedere manette ovunque. Un Politburo che comanda e silenzia ogni dissenso. Se non sei con loro sei fuori. Mettere Brunetta capogruppo, poi…”. Brunetta la fucilerà. “Se scrive il mio nome mi fucilerà”. Chi non sottoscrive quel che dice ambisce a falsificare la realtà. “Facciamo così allora: mi dia altre due settimane, fino al 4 ottobre io sto con loro. Vado in piazza con loro. Se la situazione precipita, come credo, il 5 ci vediamo di nuovo qui, al tavolino di questo bar. E proseguiamo il colloquio interrotto”. Da qui al 5 ottobre cosa cambierebbe per lei? “Ho come la sensazione che se le dimissioni saranno poste ai voti, il Pd giocherà come il gatto col topo. Accetterà quelle degli Schifani e terrà di conto invece chi ha idee come le mie più ragionevoli”. Farà il topo. “Farò il topo. L’unica possibilità che ho per salvarmi è che non si vada alle elezioni. Farmi almeno questa legislatura per intero. Credo che il presidente Napolitano non voglia crisi cruente e che Enrico Letta, da buon democristiano, sappia scegliere tra noi”. Sta annunciando la diserzione. “Mi dica se ho un’altra chance, una diversa via di fuga. Dieci giorni ancora di inabissamento e poi mi dichiaro”. È politicamente e moralmente riprovevole ciò che sta per fare. “Io voglio bene a Berlusconi, ma non mi dà una sola possibilità di spiegargli il mio stato d’animo. E’ circondato da pazzi furiosi”. Chieda udienza. “Neanche mi fanno entrare. Conto meno di Dudù”.
Stilinga ringrazia sentitamente Antonello Caporale per aver portato alla luce la unica vera natura dei parlamentari italiani che nominati col Porcellum tutto devono al capo bastone e che se ora il governo dovesse cadere, starebbero sull'orlo del baratro (ma cascano comunque in piedi, non come i comuni mortali che pagano i loro stipendi) in quanto hanno un mutuo da pagare (SIGH!).
La rabbia monta. La voglia di andare a nuove elezioni si trasforma in necessità: ITALIANI ANDIAMO A NUOVE ELEZIONI PER FARE CADERE NEL PANICO QUESTI IDIOTI NOMINATI! 
Noi che nel panico ormai ci viviamo, diamo loro l'esperienza che tanto li sgomenta: facciamo in modo che si sporchino con la realtà! 
Regaliamo loro notti da incubo e ansia protratta! 
E che tutti i loro piani, fatti su misura della nomina parlamentale, vadano in fumo, ora e ci vadano ogni volta che il popolo  sovrano diventa consapevole di avere dei FESSI e degli IDIOTI  al parlamento e al senato, le case degli italiani, non dei nominati!