miglioramento del carattere

E' vero, si cambia, si migliora il proprio carattere, ed è quello che sta accadendo anche a Stilinga che sta migliorando e che

-afferma se stessa senza remore

-è fedele a se stessa sempre e comunque, accada quel che accada

-abbandona coloro che per troppo egoismo, narcisismo e protagonismo si distinguono

-consapevolmente racconta come sono andati i fatti e aderisce al reale

-ha coraggio di mantenere la sua posizione e lotta a lungo e con determinazione anche con i consanguinei

-è divenuta inaffidabile con chi è inaffidabile e ritardataria con chi ritarda, testarda coi testardi, aggressiva con gli aggressivi per il gusto di far specchiare tutta la gente che rompe i c...ni! nei propri comportamenti

-è tornata ad essere quella che era da bimba senza se e senza ma e soprattutto ha iniziato a vedersi l'ombelico!

-è persa nuovamente in se stessa!

-ha mandato all'aria la "buona" educazione e l'essere una brava bambina!

-finalmente è inaffidabile, dice una cosa e ne pensa un'altra e ne fa un'altra ancora

-lotta con chi le manca di rispetto e chi fa promesse e poi non le mantiene

-prende allegramente in giro maschi arroganti e pieni di sè, che invece sono deboli ed insicuri

-sempre a quest'ultimi lancia piccole sfide per vedere se si sveglianno una volta per tutte e se davvero hanno un briciolo di coraggio che li renda degni

Corso di Adobe Illustrator cs4 presso Abacoop a Roma

Stilinga, recentemente, ha pensato bene di completare la propria formazione iscrivendosi ad un corso di Adobe Illustrator cs4 presso Abaco (http://www.abacoop.it/) a Roma, zona Piramide.

40 ore totali di corso (una volta a settimana) ad un prezzo modico e soprattutto 40 ore tenute da un docente, paziente, equilibrato e pronto ad aiutare e ad approfondire le tematiche dei diversi allievi, Renato Zocchi.

Maggiori info su:

http://www.renatozocchi.com/

Quanto sono cari i servizi postali di Poste Italiane

Arrivo or ora dall'ufficio postale di via della Fotografia, a Roma Sud, pare che abbiano assaltato col mitra un altro ufficio delle Poste non troppo lontano e già questa notizia mi sgomenta. Della serie vai all'ufficio ed entri in un incubo.

Ma poi anche se non assaltano l'ufficio in cui sei, nell'incubo ci sei ugualmente.

Aspetto 30 minuti secchi, in piedi, ho solo 4 numeri davanti, per spedire una scatola di scarpe del peso di un kg, in Francia, e mi dicono che da quella sede posso inviarla solo con Pacco Celere Internazionale alla modica cifra di 28 e rotti euro. Ma il pacco arriva in due giorni!

Allora chiedo quanto costerebbe inviarlo in maniera ordinaria anche se non hanno i moduli  dell'invio ordinario (!) e mi rispondono 17 e rotti euro, ma arriva dopo 30 giorni!

Chiedo in quale ufficio postale nelle vicinanze hanno questi benedetti moduli per l'invio ordinario ed esco esclamando: "Vergogna!"

Allora possibile che spendendo 17 e rotti euro un pacchetto ci metta un mese per arrivare in Francia? e poi non deve arrivare al Nord della Francia, ma quasi ai confini con l'Italia!?

E perchè costa questo bellissimo servizio così tanto? se ci mette un mese dico, dovrebbe costare 3/ 4 euro o no?
E perchè dal resto d'Europa con 3/4 euro si può spedire in modo egregio (3 giorni)? e noi no?

Che siamo il solito paese dei casini con la Posta peggio assortita al mondo?

Una VERGOGNA!

Allora siccome sono una capa tosta e comunque dovevo inviare il pacchetto, ho scoperto che alla Montagnola la posta ora è aperta fino alle 19.00 e finalmente lì posso spedire il pacco alla modica cifra (si fa per dire) 9.20 euro! e senza compilare moduli!

Non mi pare vero, ma stamani in che ufficio postale strozzino ero capitata? Possibile che alcuni uffici posti magari in zone residenziali alte abbiano deciso che i clienti lì debbano per forza spendere di più? sarebbe gravissimo e contro il servizio pubblico!

Ulteriori casi mentali

CASO MENTALE 5 (i 4 casi mentali sono nei post precedenti)

Il quinto caso mentale di cui tratto oggi, non è una persona, ma un intero sistema che è un caso mentale grave: parlo del sistema idiota e pazzo della delocalizzazione produttiva che è figlio di un altro sistema altrettanto idiota: la Globalizzazione (ma poi cosa vuol dire? da sempre siamo tutti sullo stesso globo... ).

Allora moltissime aziende in Europa e in Usa (ora a noi interessa però solo casa nostra), hanno pensato bene di abbattere i costi del lavoro e di produzione e di lasciare la maggior parte delle nazioni europee occidentali, smantellando le loro fabbriche e volando in zone più vantaggiose per i loro bilanci,  però mantenendo il mercato di riferimento in Europa.

E qui cascano orde di asini: queste aziende lasciano dietro le loro spalle migliaia di disoccupati e quindi devastano il territorio europeo occidentale, perchè sono proprio quei disoccupati che non potranno avere potere d'acquisto e sono proprio loro che decreteranno il congelamento del mercato europeo se non trovano subito altre opportunità lavorative remunerative.

Inoltre, il vantaggio di ridurre i costi del lavoro e della produzione, vantaggio acquisito trasferendosi in Europa dell'Est o in Asia, nella testolina bacata di molti manager che lavorano in queste ditte dipartite, si abbinerebbe ad un prezzo finale del prodotto non diminuito rispetto a quando lo stesso era fabbricato in Europa.

Quindi queste teste matte pensano: "BINGO! riduco il costo del prodotto, della forza lavoro andando all'estero, ma il prodotto lo vendo allo stesso prezzo di prima come se lo produco in Europa, sai quanti soldi così incasso?".

E infatti hanno preso per i fondelli i consumatori (parola odiosa) europei per anni, quando la delocalizzazione era ancora in sordina e molti europei ancora lavoravano ed erano ben retribuiti.

Ora che la maggior parte delle aziende ha preso il largo, non ci venissero a dire e non si lamentassero del fatto che il mercato europeo è fermo e che qui non si vendono per esempio le auto (magari prodotte in Polonia), le scarpe di marca (prodotte in Asia), l'abito griffato (che di italiano ha ormai solo il nome), i telefonini del marchio leader di mercato.

Insomma, non si può andare ad ingrassare l'oriente e l'Europa orientale, depauperando l'occidente di lavoro e di produzione, sventrandolo e devastandolo fino al midollo, però sperando che l'occidente rimanga sempre il mercato felice dove vendere tutti i prodotti fatti all'estero, dove produrre tutto costa meno.

Qui c'è una puzza di bruciato da fare paura.

A breve, l'Europa come dice Prodi, diventa un museo e i suoi abitanti dei figuranti.

Quindi, care aziende che avete delocalizzato o che lo farete molto presto, è meglio che iniziate a vendere i vostri prodotti a chi li potrà comprare, cioè i vostri stessi nuovi operai ed impiegati.

E provate a spiegare loro perchè dovrebbero comprare auto a 25.000 euro, scarpe a 250.00 euro, pullover a 400.00 euro e telefonini a 359.00 euro visto che li hanno prodotti loro!

Porto Porto nel cuore

Calem, la cantina a Villa Nueva de Gaia
Porto vista da Villa Nueva de Gaia.

Castello do Quejio e surfisti sull'Atlantico.

Surfista, oceano e cargo all'orizzonte.

Caffè Majestic a Rua Santa Catarina
Lello Y Irmao

O Porto! Oporto

la famosa scala laccata della ancora più famosa libreria storica di Porto: Lello Y Irmao
Oceano Atlantico, vicino Castello do Quejio, di inverno, coi surfisti.

Il ponte Eiffel che unisce Porto a Villa Nueva de Gaia.
 Porto sul Douro con i tifosi dell'Arsenal che alle 10 di mattina già bevono pinte di birra, nella città del porto!

Lisboa, Lisboa

Alcune foto fatte a Lisboa, iniziamo con la torre di Belem, in una giornata di vento e freddo
Lisboa vista dall'Alfama
Lisboa vista dall'interno della funicolare Bica, salendo verso il Chiado
tocca sempre fare una pausa alla Ginjinha!