Aiabuna al "Fuori salone" a Milano, fiera del mobile

AiaBuna:"Ho l'immenso piacere di invitarvi alla mia prima Esposizione durante la settimana del design a Milano. Perteciperò al "Fuori Salone" presentando un progetto in cartone alveolare. L'idea è quella di rendere più ludico il concetto di arredamento e farsì che ognuno scelga liberamente quale uso fare dei diversi moduli che posso infatti diventare: parete divisoria, libreria, seduta come anche piano d'appoggio e creare così paesaggi bidimensionali o tridimensionali.
Il cocktail party è sia martedì 21 aprile che sabato 25.
Qui sotto lascio i miei contatti. Io sarò in Via Volta al numero 15 tutta la settimana, ma per esser certi di trovarmi fatemi uno squillo o mandatemi un messaggio e io arriverò. Un forte abbraccio."

Hi my dear friends, I'm proud to invite you to my first exbition during the design week, I will partecipate to the "Fuori Salone" showing a project in cardboard. Looking forward to see you there next week. Hope you will enjoy with me also from far away! ^^ A huge hug. aiabuna.


Salut mes amis, j'ai le plaisir de vous inviter à ma première exposition pendant le salon de meubles à milan. je parteciparai au "Fuoi Salone" avec un project en carton. Au plaisir de vous voir pendant la prochaine semaine. je v'embrasse et a bientot. ^^ aiabuna

Hola a todos, con inmenso placer los invito a mi primera exposiciónn que tendrá lugar durante la Semana del Design en Milán. Participaré precisamente en el "Fuori Salone" presentando un proyecto en cartón alveolar. Espero de verlos pronto. Un abrazo. ^^ aiabuna

...c'è sempre bisogno di un po' d'aiabuna..

e-mail: aiabuna@aiabuna.it
web-site: http://www.aiabuna.it/

Le tendenze del prossimo inverno 2009-2010

A giudicare dalla primavera "invernale" almeno fino ad adesso, si può davvero prevedere che il filone dell'ecologia sarà dominante nelle prossime stagioni e allora parliamo della stagione Autunno-Inverno 2009-2010:
Angelo Uslenghi, ispirato ricercatore di tendenze, ha decretato" la normalità è la nuova eccentricità" cioè essere normali è eccentrico! (sono anni che lo penso...infatti sono anni che mi sono ritirata verso una vita fatta di semplicità, per nulla sex, drugs and rock 'n' roll, e in più sono stata considerata, dagli altri -evidentemente anormali- come strana ed eccentrica...).

Ma poi sempre l'Uslenghi ammette: "...purché sia una normalità attuale e creativa..." cioè purché si reinventi il concetto di classico, si accentuino i particolari e i dettagli di ogni capo, che solo apparentemente sembri classico, ma di fatto non lo è.

Riprendendo il discorso dell'ecologia, visto che la natura ci sta presentando il conto, ci sarà un'esplosione di materiali naturali, ma non tristi, anzi piuttosto ironici, festosi e fantasiosi. Quindi un filone ecologico non segnato da colori neutri e sobri ma caratterizzato da colori quali verdi e rosa, rosso ciliegia, giallo cromo...una palette forte per un inverno carico di aspettative!

Lo strudel di verdure

Dopo una notte insonne (in seguito ad una strana uscita della serata precedente), dopo una corposa manifestazione in piazza (oggi), con le occhiaie e la cera non proprio perfetta (ma i capelli da parrucco appena fatto), ho pensato bene di darmi da fare in cucina.

Sarà la primavera? Sarà che domani c'è un pic- nic per salvare il quartiere da un nuovo mostro in costruzione? e allora invece dei panini, uno strudel vegetale è più sostanzioso e gustoso?

Sarà che ero ancora troppo eccitata (mentalmente) dalla sera prima? cioè dalla troppa (?) vita, dalle troppe persone, dalle troppe considerazioni che mi ballavano in testa e che io non riuscivo a smaltire?

Comunque, ho messo mano a farina (in realtà di tre tipi: integrale, doppio 0 e di semola), 2 uova, un po' d'acqua e 3 cucchiai d'olio extra vergine d'oliva e ho iniziato ad impastare per una ventina di minuti circa.

Alla fine, ho posato la palla di pasta (morbida e liscia) nella terrina, l'ho coperta e l'ho nascosta al caldo nel forno spento, quindi ho pranzato e nel mentre ho cucinato anche le verdure (peperoni, zucchine, cipolle, porri, patate) al micro + forno (i forni sono 2 distinti altrimenti sarebbe impossibile).

Finito il pranzo e terminata la cottura delle verdure (tagliate grosse), ho preso un canovaccio, l'ho cosparso di farina di semola (avevo quella a portata di mano) e ho tirato col mattarello metà della pasta, fino a stenderla sottile, quasi trasparente, ma in modo che non si rompesse (fondamentale risultato! come pure ricordarsi di porre le verdure non troppo liquide altrimenti la pasta si rompe ed è un mezzo disastro).

Successivamente, ho spennellato d'olio la pasta e poi ho iniziato a spargere le verdure, la provola affumicata, il grana a scaglie, il pomodoro fresco e crudo, l'aglio sminuzzato, il peperoncino, un po' di sale e una volta finita la farcia (uniforme su tutta la pasta), ho iniziato ad arrotolare lo strudel, aiutandomi con il canovaccio (la semola non fa attaccare la pasta) e arrivata alla fine, si è materializzato il siluro ripieno di verdure e provola che ho infornato per 30-40 minuti a 180°.

Con il resto della pasta ho realizzato un secondo strudel-siluro simile al primo, che ho poi infornato.

Ora le due armi di distruzione di massa culinarie sono adagiate nei loro rispettivi tegami da forno, si stanno assestando. Contemporaneamente fanno bella mostra di sé in cucina.

L'odore racconta che gli strudel sono ottimi, anche perché (modestamente) sono una veterana dello strudel "veggie", ma dal gusto italianissimo e allora domani saprò che la fatica di oggi non è stata sprecata (il giorno dopo la cottura, lo strudel è anche più buono).

Le tendenze nei pellami della prossima stagione estiva 2010

Mentre faticosamente cerco di organizzarmi per incontrare le amiche di vecchia data e per ordinare il marasma di carte, documenti, progetti in cui annaspo, mi è arrivata via posta ordinaria una letterina da Anteprima in cui mi ricordano sinteticamente le tendenze della prossima stagione estiva per i pellami, allora mi sono detta, a pochi giorni da Lineapelle, vediamo di che si tratta:

-effetti leggermente vintage sia sul suede che sul pieno fiore
-effetti sfumati e profondi su pelli al naturale
-si parla tanto di scamosciato, di nubuk e di rettili (ancora?)
-materiali morbidi e talcati
-ancora intrecci e stampe effetto snake in tutte le forme
e in fine materiali semilucidi.

Allora adesso bisogna incrociare questi dati con quello che si trova in fiera. Per confermare o smentire le indicazioni dobbiamo aspettare metà aprile. Fino a quel momento io continuo ad ordinare gli spazi non solo fisici e mi preparo alla Pasqua.

HEARTH di Anna Paola Pascuzzi su DaWanda



Intervista ad Anna Paola Pascuzzi: le sue primizie calzaturiere prodotte da Calzarium, Roma

Stilinga ha incontrato la stilista di calzature Anna Paola Pascuzzi che ha appena messo a punto le sue "primizie" calzaturiere per la prossima stagione primaverile.

Eccovi l'intervista.


Stilinga: Come hai iniziato la tua carriera nel settore calzaturiero?


Anna Paola Pascuzzi: Ero appassionata di calzature sin dalla scuola media inferiore, mi fermavo sognante davanti ai negozi di scarpe e da allora non ho smesso di coltivare questa passione.

Stilinga: Quindi è da molto tempo che ti interessi di calzature?

A.P.P.: mi sembra da sempre! considera che dopo il liceo linguistico, ho frequentato per quattro anni l'Accademia di Costume e Moda a Roma, dove ho iniziato a disegnare scarpe, ma senza nessuna conoscenza tecnica, in quel periodo un giornale del settore "Il mondo della calzatura" ha anche pubblicato alcuni miei schizzi in copertina, in seguito sono stata selezionata per il final work dell'Accademia durante l'Alta Moda di Roma. La sfilata era un tributo a Boy George e ai Culture Club: un mondo colorato, multiculturale e gioioso, un mondo che mi appartiene e che avrei anche trasferito in alcuni progetti calzaturieri. Insomma quella sfilata è stato il momento in cui si è delineato il mio stile. Ma siccome ero determinata a specializzarmi nel settore calzature, ho partecipato al concorso di Diego Della Valle "Progetta la Scarpa Hogan" e l'ho vinto.

Stilinga: Complimenti! Quindi sei entrata a pieno titolo nel mondo delle scarpe!


A.P.P.: in effetti...ho iniziato in un brand in cui si dava moltissima importanza al marketing, e ho apprezzato le qualità di Mr Tod's, ma non mi sono fermata lì, anche perchè era un periodo in cui i modelli Tod's cambiavano di pochi millimetri e io volevo esprimermi sulle strutture, sui tacchi, sulle tomaie, ero assetata di conoscenza tecnica e poi avevo l'obiettivo (già in Accademia) di frequentare il C.e.r.c.a.l. di San Mauro Pascoli.

Stilinga: scommetto che anche questo obiettivo l'hai perseguito...


A.P.P.: sì, con molta fatica e tanta tenacia! fui selezionata per frequentare il corso, dopo un periodo piuttosto particolare della mia vita, e sono rimasta in Emilia Romagna per un bel pezzo, affinchè la mia conoscenza venisse soddisfatta. Volevo davvero sapere tutto del settore, dai fornitori al prodotto finale. Il C.e.r.c.a.l. ha cambiato la mia attitudine al lavoro e sono maturata come designer.

Stilinga: da come parli sembra che tu abbia affrontato diversi sacrifici... cioè stelle e qualche stalla...


A.P.P.: esattamente, qualche stella e molte stalle...il mondo della calzatura è un settore irto di difficoltà (anche se la gente non lo sospetta) soprattutto se non si proviene da una famiglia calzaturiera, come è il mio caso, e non si hanno agganci, insomma mi sono buttata senza rete e però ho lottato per la mia preparazione, la mia esperienza e la mia carriera. E le soddisfazioni poi sono arrivate, perchè ho messo a frutto la mia conoscenza lavorando per aziende italiane ed estere e ho capito moltissimo su come funziona il sistema industriale calzaturiero.

Stilinga: quindi hai lavorato per aziende come stilista esterna?

A.P.P.: esattamente! un lavoro tosto e impegnativo, fisicamente e mentalmente, ma per chi ama le scarpe è proprio l'amore che ti fa andare avanti, perchè le montagne da scalare sono sempre lì e sempre nuove, oltre tutto.

Stilinga: parlaci del tuo progetto che presentiamo in questo blog.


A.P.P.: volentieri! il progetto si intitola "Las Bailarinas Locas" e sono nate su tre forme diverse, con materiali a volta di risulta come gli accessori e addirittura fatti a mano da me come le coccarde, i tessuti sono d'abbigliamento e doppiati, ma la componentistica interna è tutta in pelle naturale come il soletto di pulizia e la fodera sono in pelle anallergica e che non stinge. Il progetto è nato in stretta collaborazione con un laboratorio calzaturiero di Roma: Calzarium che si trova a Viale Ippocrate, 94-d. E' da diverso tempo che collaboro con Orazio e Mario e ho imparato tantissimo sulla storia anche calzaturiera di Roma che ormai è considerata finita sul lato scarpe ma che invece era un vulcano di idee negli anni '70. Orazio, Mario, Paolo, Teresa hanno realizzato queste tre paia interamente a mano.


Stilinga: le ballerine sono davvero belle, qual'è il tuo obiettivo con questo progetto?


L'obiettivo? Ma... rilanciare il vero Made in Italy naturalmente, il fatto a mano da esperti artigiani e dimostrare che ingegnandosi si può trasformare la crisi in positivo. E poi vorrei che le persone capissero il valore di scarpe fatte su misura e tutto il lavoro che c'è dietro un paio di calzature.


Stilinga: a cosa ti sei ispirata per questo progetto?


A.P.P.: come dicevo prima, il mio stile idealmente si è concretizzato nella sfilata all' Acquario Romano durante l'Alta Moda di Roma e da allora, mentre lavoravo come free lance, è rimasto in letargo dentro di me. Poi è esploso quando mi fu commissionato un paio di calzature dal Consorzio Pelle Conciata al Vegetale, per una fiera calzaturiera di Tokio. In quel momento ho attinto alla mia indole per unire materiali vegetali marroni con accessori e forme totalmente diversi, perchè volevo dimostrare che un materiale ecologico e considerato fino a quel momento come classico fosse in realtà molto compatibile con un'interpretazione giovanile e moderna. Ancora ora ricevo complimenti per quel paio, soprattutto da ragazze giapponesi che lo trovano bellissimo. Ecco, la mia idea era di riprendere quel mondo lì e riportarlo in Italia sulle ballerine, visto che la struttura avrà ancora una vita lunga.

Stilinga: cosa significa essere una stilista di calzature a Roma?

A.P.P.: bella domanda! un paria sicuramente per chi è dei distretti calzaturieri, soffro di pregiudizi perchè è strano che io risieda a Roma, ma io credo che vivere a Roma, invece, significhi essere più ispirati, più immersa nelle tendenze italiane ed estere, visto il numero di turisti (è il mondo che viene qui) e più "bombardati" dalla creatività che per forza di cose ti circonda. E poi si pensa "out of the box" rispetto a chi vive e respira lo stesso ambiente, vedo le cose da un punto di vista diverso e forse più fresco proprio perchè non sono imbevuta di cosa si produce e per quale mercato. Infatti, questa apertura mentale mi ha permesso di lavorare per aziende molto diverse tra loro anche se la versatilità non è considerata come una forza dai calzaturieri...




Stilinga: prossimi obiettivi?


A.P.P.: continuare a sperimentare forme e colori e rilanciare il Made in Italy! Inoltre, ho registrato un marchio e voglio creare un collettivo per avviare un'attività nuova nel mondo della moda, che finalmente premi e dia valore al Made in Italy, a valori quali la collaborazione, la solidarietà e il fatto a mano, l'ecologia, il riciclo...









Stilinga: sembra proprio un bel progetto! In bocca al lupo e viva il Made in Italy e la creatività!

Maggiori info su Anna Paola Pascuzzi:



Le calzature sono in vendita presso Calzarium a via Morichini, 30 Roma (tel. 06.44.24.1808) e su

Stilinga ha incontrato La Piccola Kreativa e AiaBuna a Milano

Stilinga, che la scorsa settimana era in visita alla fiera del Micam a Milano, ha trovato il tempo di incontrare - tra una ricerca e una serie di foto alle vetrine - due designers del gioiello che partecipano fino al 15 di Marzo al Temporary Shop di Corso Garibaldi, 44.


La Piccola Kreativa e AiaBuna (le due giovani designers sono molto creative e indie nella filosofia e nell'anima) gentilmente si sono prestate ad una serie di foto accanto alle loro "creature": i loro pezzi d'arte unici, fatti a mano e assolutamente innovativi nella concezione e nella realizzazione.
Ma procediamo con ordine: qui di lato La Piccola Kreativa indossa una sua creazione e mostra orgogliosa il resto della sua preziosa collezione (vedi anche foto in alto).

AiaBuna, che Stilinga ha avuto l'onore di incontrare per la prima volta proprio a Corso Garibaldi, 44, illustra le sue geniali opere d'arte, realizzate rigorosamente solo in legno, per avere un pezzo di natura sempre a contatto con la pelle in modo da ricevere energie positive e quasi "curative" dallo stress contemporaneo.
Il marchio in ligure significa Aria Buona e infatti Stilinga ne ha respirata a pieni polmoni quando ha incontrato le due creatrici che nella foto in basso sono ritratte assieme.
E lo spazio del Temporary Shop emanava davvero aria buona, fresca, cortese, una concezione piuttosto diversa e molto positiva rispetto ai soliti circuiti del main stream dello shopping a cui ogni individuo si espone quando si trova a Milano.
Bella l'idea dell'esposizione che rimanda alla natura e bella l'energia delle due giovani e iper professionali designers.



Per maggiori info: http://www.aiabuna.it/ e info@aiabuna.it

e http://www.lapiccolakreativa.com/