L'albero di Natale della Stazione Termini a Roma


Eccovi l'albero di Natale più ricco di desideri degli italiani: è all'interno della stazione Termini di Roma e chi ha voluto, ha posto il suo messaggio su carta...

La tendenza di questi giorni è fotografare l'albero e i messaggi più interessanti, ma prima si devono leggere e ci si può passare un po' di tempo in allegria.



L'abete è enorme e gli avventori che passano da Termini l'hanno decorato con miriadi di fogli di ogni provenienza (alcuni messaggi erano scritti su fazzolettini per il naso) e in ogni lingua.


Un albero multietnico e multi richiesta, credo che Babbo Natale abbia da lavorare parecchio.














L'Italia si racconta, c'è chi auspica, pregando Babbo Natale, di scrivere atti notarili decenti, chi desidera posti di lavoro stabili e chi semplicemente avrebbe bisogno di più soldi, credo che ormai siano la maggioranza degli italiani.





Calzature da Uomo: sport-chic




Per allietare i nostri palati raffinati, analizziamo anche qualche modello di calzatura da uomo.

Oggi iniziamo con questo: un modello classico, una Derby su base decisamente sportiva, ma con forature sulla mascherina e sul tallone che richiamano la più classica delle calzature da uomo, la Brogue (da Brogueings, fori), a coda di rondine sulla punta.

Il tutto è montato su un fondo sportivo, che con l’imbottitura nella parte alta della tomaia, rendono il modello perfetto per andare a lavorare: sono scarpe comode, molto eleganti, ma anche sportive.

Pare che il modello Brogue fu inventato dai contadini irlandesi che per far asciugare le loro calzature pregne di acqua dei terreni che lavoravano, iniziarono a forare le scarpe davanti e dietro, visto che erano prodotte con pellami molto robusti e che quindi si asciugavano molto lentamente.

In seguito, il modello prese (è proprio il caso di dirlo) piede e si diffuse in Inghilterra dove fu perfezionato e le forature divennero punzonature con trasparente sotto, molto ricercate come decorazioni.

Stivali per tutti i gusti

Anche questa stagione invernale è dominata da una quantità enorme di proposte di stivali: alti al ginocchio, a volte anche oltre il ginocchio come negli anni '70, sobri, in vernice, col tacco robusto, con lo stiletto, etc. etc.



Il primo della serie proposto è decisamente portabile e per diverse stagioni: tacco non troppo voluminoso, ma alto, forma arrotondata con un po' di muretto, tomaia dal taglio e gusto classico nella modelleria e nel materiale. Insomma un paio di questi stivali li portate oggi, domani e pure il prossimo anno, non stancano mai, affusolano la figura e resistono alle mode.

Questo secondo stivale è più adatto ad una donna/starlette/soubrette televisiva/una "voglioandareall'isoladeifamosi" perchè il tacco e la punta sfilata (ancora in voga) urlano seduzione di maschi nei paraggi e voglia di protagonismo.


La consolazione di questo modello è che essendo in vitello nero, senza alcuna decorazione, la donna che l'indossa, potrebbe mantenere in qualche modo la sua dignità - sempre che l'abito con cui si acconci la stessa sia decoroso- e potrebbe passare in mezzo alla folla con una struttura (tacco e forma) aggressiva e sexy, ma non troppo volgare, quindi facendosi notare dai più ma senza stonare troppo.


Decisamente più vip, questo stivale in vernice prugna, con forma sfilata evoluta (non la semplice forma trita- dita, questa ha un carattere e una linea a becco) e tacco leggermente a schiena d'asino. La bellezza di questo prodotto è però la vernice che complice la foto col flash, risulta luminosa, forse è una vernice pull up, sicuramente è sfumata, nuvolata e morbida, crea contrasti di chiaro scuro ed esalta la linea della gamba.



nuove idee ai piedi?


Ecco una bellissima proposta, qui di lato in un colore più sobrio, che però accentua la natura del modello che è un tipico ibrido calzaturiero, due concetti uniti su un tacco: la scarpa da donna sofisticata, (tacco alto e slanciato) e la voglia di libertà del motociclista a cui la tomaia rimanda.

Allacciature in velcro, sovrapposizioni, geometrie e imbottiture che coprono la deco a proteggere il collo del piede e sottolineatura di cuciture che qui davvero diventano un decoro tecnologico, tutto questo mondo di stile calzaturiero è racchiuso in un solo progetto.





Il sandalo gioiello

Si definisce sandalo gioiello, quel particolare prodotto calzaturiero che si indossa in occasioni speciali, come un gioiello, e che di fatto è un gioiello, in virtù dell'essenzialità della tomaia, che ospita delle pietre più o meno preziose e del design del tacco e/o plateau che lo differenziano da qualsiasi altra tipologia di sandalo.

Questo specifico genere di prodotto risulta molto versatile nel guardaroba, perchè il sandalo gioiello è un "must have" di ogni stagione e valido per ogni latitudine: lo si indossa d'inverno con o senza calze coprenti, lo si porta d'estate e lo si conserva gelosamente, come una reliquia che protegge le donne dall'ansia del non-so-che-mettermi-stasera!

Lo statement del sandalo gioiello è : "se mi indossi, sarai alta come un divina e bella come una dea".

In effetti, nulla come un gioiello di sandalo esalta il piede e le grazie femminili.


Altro un must di questa stagione è il sandalo plateau (qui ben più alto del precedente), tendenza ancora lunga, almeno ancora per il prossimo anno.

In questo specifico caso, il plateau è la base per una tomaia assai innovativa: pelle e rouches in seta.

La vetrina di Aspesi - Milano

Questa foto risale sempre allo stesso periodo (settembre 2008) di "sbattimento" psico-fisico, in cui oltre al bailamme del viaggio di ricerca per aggiornamento alle fiere (3 in quei giorni!) e oltre ad essere in compagnia di colleghi, ero anche accompagnata da mio zio, che lavorava a Milano e allora ho "ottimizzato" (si fa per dire, perchè lo stress era tanto) anche l'incontro con lui e proprio lui mi ha chiesto di fotografare la vetrina di Aspesi ed in effetti il soggetto meritava davvero di considerazione.

due modelli di calzature


Questa foto è stata scattata a Milano lo scorso settembre, quando oltre al Micam, ad Anteprima ed a un colloquio fatto tra una fiera e l'altra, sono riuscita pure a campionare tessuti a Milano Unica e a scattare le foto che mi servono d'archivio per capire quali scarpe i negozi di Milano hanno comprato e per studiare le tendenze.
Inutile dire che essendo in compagnia di colleghi, la mia testa era divisa in due: la mano destra fotografava mentre io colloquiavo coi colleghi, insomma un syn non indifferente, soprattutto se si considera che nei giorni del Micam, si devono prendere i numeretti per fare le foto ai negozi di scarpe: tutto il mondo è lì, davanti ad ogni singolo negozio, in fila a fare le foto... un incubo!