Dopo la Venere, il Museo di Aidone (Enna) ospiterà la splendida testa policroma "riconosciuta" grazie al lavoro degli archeologi siciliani
di ALESSANDRA ZINITIDopo quasi tre anni di tira e molla da quando il Paul Getty Museum di Malibù aveva ammesso di avere comprato sul mercato nero una delle opere d'arte trafugate nel sito archeologico di Morgantina, in provincia di Enna, sta per rientrare in Italia un altro importantissimo reperto dopo la Venere. E' la testa di Ade, un meraviglioso marmo con i ricci della barba colorati che è stato trafugato alla fine degli anni Settanta e venduto al Getty dal collezionista newyorchese Maurice Tempelsman per 500 mila dollari. La Testa di Ade farà rientro in Sicilia venerdi e sarà ospitata nel museo ennese di Aidone, che già ospita la Venere. Il reperto, detto anche Barbablu, è stato consegnato questa mattina dal museo californiano alla presenza del console generale d'Italia a Los Angeles Antonio Verde e dei rappresentanti della Procura della Repubblica di Enna e dei carabinieri del nucleo tutela Patrimonio artistico di Palermo diretto dal maggiore Luigi Mancuso."Dobbiamo soprattutto all'impegno e alla competenza degli archeologi italiani - ha precisato con fierezza il Console Generale Antonio Verde - se da un ricciolo di ceramica blu ritrovato tra i resti degli scavi di frodo a San Francesco Bisconti si è potuta accertare la provenienza della testa dello stesso caratteristico colore custodita al Getty". A capire che la testa di Ade proveniva da Morgantina è stata l'archeologa Serena Raffiotta, figlia dell'ex procuratore di Enna Silvio Raffiotta, da sempre in prima linea nella lotta per il recupero dei beni archeologici trafugati. Ed è stata proprio la Procura di Enna, con una rogatoria internazionale avviata nel 2014, a rendere possibile la restituzione che si era impantanata in una trattativa con il Paul Getty Museum per le spese di "importazione" del reperto.Raro e pregiato, un unicum nel suo genere, sia per il tipo di materiale utilizzato, assai fragile, sia per le consistenti tracce di policromia, rosso mattone nei capelli e blu nella barba - che valsero alla testa il soprannome Barbablù - il reperto è una testa in terracotta policroma, di epoca ellenistica, raffigurante molto probabilmente il dio greco Ade. Pare che la collocazione originaria della Testa di Ade fosse il santuario di Demetra, sito all'interno del parco archeologico di Morgantina. This is the fashion blog of Stilinga, a fashion designer who works from home. She is from Rome, Italy and she writes about trends, things she loves to do in Rome and art. Questo è il fashion blog, e non solo, di stilinga (una stilista che lavora da casa - è una stilista-casalinga) e che spesso tra una creazione di moda e l'altra, tra ricerche e fiere, si occupa anche del suo quotidiano e del contesto in cui vive.
W l'Italia! Torna in Sicilia anche la Testa di Ade. Il Paul Getty Museum restituisce il reperto trafugato a Morgantina
Dopo la Venere, il Museo di Aidone (Enna) ospiterà la splendida testa policroma "riconosciuta" grazie al lavoro degli archeologi siciliani
Statue nude coperte in Campidoglio: è polemica „Statue nude coperte in Campidoglio: "Scelta che offende la cultura occidentale"“ Potrebbe interessarti: http://www.romatoday.it/politica/statue-nude-coperte-campidoglio-polemiche.html Seguici su Facebook: http://www.facebook.com/pages/RomaToday/41916963809
Da ieri dei pannelli bianchi circondano da tutti i lati alcune statue nude conservate nei Musei Capitolini. Un espediente tecnico messo in campo per la visita del presidente iraniano Hassan Rohani in Campidoglio, una forma di rispetto per la cultura e la sensibilità del capo di Stato, confermata dall'assenza del vino dalla tavola della cena di gala servita in suo onore sulla terrazza Caffarelli.
Contro la misura insorgono le destre: "La scelta di oscurare le nudità di alcune statue ai musei Capitolini - dichiara in una nota il capogruppo di Fratelli d'Italia -Alleanza nazionale Fabio Rampelli è degna del peggiore terrorista islamico. E' stata una decisione che offende la cultura occidentale, la supremazia dell'arte come veicolo di cultura e di libertà. È una vergogna sulla quale il ministro Franceschini dovrà dare chiarimenti. Chi deve sparire sono i dirigenti che hanno deciso di coprire le nostre opere d'arte che vanno immediatamente liberate di ogni ingombro".
"Una scena già vista a Firenze, quando una statua di nudo esposta a Palazzo Vecchio è stata coperta per non infastidire lo sceicco principe ereditario degli Emirati Arabi" scrive indignata su Facebook la presidente di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni. "Il livello di sudditanza culturale di Renzi e della sinistra ha superato ogni limite di decenza. A questo punto ci chiediamo che cosa avrà in mente Renzi per l’arrivo in Italia dell’emiro del Qatar previsto in settimana: coprire la Basilica di San Pietro con un enorme scatolone?".
Ancora dal Parlamento gli fa eco il deputato di Forza Italia Luca Squeri: "La copertura delle statue dei musei capitolini per la visita di Rohani è una prova di zelo eccessivo e, per questo, non condivisibile. Il rispetto per le altre culture non può e non deve equivalere alla negazione della nostra. Questo non è rispetto, è annullamento delle differenze o addirittura sottomissione. Ed è la conferma che quando Renzi parla di identità e di integrazione lo fa a vanvera. Perché l'identità non si nasconde, e senza valorizzazione della nostra identità non ci può essere vera integrazione", conclude Squeri.
E non ci si indigna solo a destra. "Chiediamo al Presidente del Consiglio Matteo Renzi spiegazioni immediate e ufficiali su una scelta che consideriamo una vergogna e una mortificazione per l'arte e la cultura intese come concetti universali - dichiara l'ex capogruppo capitolino di Sel, Gianluca Peciola - inoltre riteniamo che siano stati gravemente violati e compromessi i principi di laicità dello Stato e di sovranità nazionale".
Rouhani, la visita al Colle e quelle statue “non gradite” alla delegazione
da: http://www.corriere.it/esteri/16_gennaio_26/rohuani-visita-colle-quelle-statue-non-gradite-delegazione-f213e32c-c40c-11e5-8e0c-7baf441d5d56.shtml
Alcuni capolavori dei Musei Capitolini come la Venere coperte in occasione della visita del presidente iraniano. Problemi anche per la statua equestre di Marco Aurelio
di Viviana Mazza
ROMA - Le Veneri capitoline “velate”, o meglio racchiuse dentro pannelli bianchi sui quattro lati. Apparivano così ieri pomeriggio i corridoi che in Campidoglio conducono alla Sala Esedra, dove si è tenuta la conferenza stampa tra il presidente iraniano Hassan Rouhani e il premier italiano Matteo Renzi. Fonti della delegazione iraniana confermano che, durante un sopralluogo, i nudi femminili erano stati considerati inappropriati per la visita del leader e religioso iraniano. Una giusta forma di rispetto per la sensibilità dell’ospite? Sui social media i commenti sono divisi.
Di certo la linea italiana è diversa da quella francese: da noi si è evitato anche il vino durante la cena tra i due leader, i francesi invece hanno preferito piuttosto rinunciare ad ospitare all’Eliseo un banchetto.
Coperte le forme femminili, a parte qualche testa senza busto, l’indiscusso protagonista è stato il monumento equestre di Marco Aurelio - quello vero, nella sala Esedra dei Musei Capitolini - che appare in decine di selfie scattati dalla delegazione iraniana nelle lunghe ore di attesa prima della conferenza stampa. Anche questa scultura comunque aveva sollevato qualche perplessità durante il sopralluogo degli ospiti.
Il quotidiano “Il Messaggero” non ha dubbio che il problema fossero gli attributi del cavallo, gli iraniani si limitano a dire che non volevano che premier e presidente parlassero immediatamente davanti alla statua, come inizialmente previsto. “Meglio accanto”. Differenze di gusto di questo genere non sono certo inedite. A Doha un paio d’anni fa alcune sculture della mostra “Olimpia” sulla storia dei Giochi Olimpici erano state coperte da chador neri. Non erano stati i nudi femminili a imbarazzare di più bensì i genitali di due atleti greci. Di fronte alla “mancanza di rispetto per le statue” il viceministro della Cultura greco decise di riportarseli ad Atene. D’altra parte anche il David di Michelangelo che, nell’Inghilterra vittoriana fu reso presentabile da una foglia di fico di mezzo metro, non smette di turbare alcuni ai giorni nostri: in una puntata dei Simpson viene vestito con i jeans dagli abitanti più impressionabili e conservatori di Springfield, mentre nel paesino giapponese di Okuizumo c’è una copia alla quale si è discusso se mettere le mutande.
E Stilinga pensa che Matteo Renzi e i suoi sodali si potevano pure presentare con il cappello in mano e magari potevano pure portare a cavacecio la delegazione iraniana! Noi, se andiamo là, ci copriamo e seguiamo l'etichetta del luogo che ci ospita, giustamente,loro vengono da noi e però noi ci adeguiamo ai loro usi, per piaggeria. Follia! Follia ! Follia! Ma quanti soldi giravano sotto questo meeting? quanti miliardi erano in ballo? E Matteo li voleva proprio tutti questi soldi e affari, così tanto che poteva pure trasformarsi in scendiletto di Rouhani, magari indossando un Rolex regalato dall'Arabia Saudita... Che servo!
E Stilinga pensa che Matteo Renzi e i suoi sodali si potevano pure presentare con il cappello in mano e magari potevano pure portare a cavacecio la delegazione iraniana! Noi, se andiamo là, ci copriamo e seguiamo l'etichetta del luogo che ci ospita, giustamente,loro vengono da noi e però noi ci adeguiamo ai loro usi, per piaggeria. Follia! Follia ! Follia! Ma quanti soldi giravano sotto questo meeting? quanti miliardi erano in ballo? E Matteo li voleva proprio tutti questi soldi e affari, così tanto che poteva pure trasformarsi in scendiletto di Rouhani, magari indossando un Rolex regalato dall'Arabia Saudita... Che servo!
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