Stilinga ormai tre anni fa, decise di registrare il suo marchio in due categorie merceologiche.
Alla camera di commercio della sua città le assicurarono che entro due anni dal deposito del marchio avrebbe ricevuto a casa una lettera per ritirare la documentazione presso l'Ufficio Marchi e Brevetti (portando marca da bollo, mica gratis e tanto meno tramite invio di mail, e hanno fatto anche la mail certificata! capperi!).
Di fatto questa lettera non è mai arrivata.
Allora un giorno e per caso Stilinga si trovava on line sul sito della registrazione dei marchi italiani e con grande sorpresa, scopre che il marchio che aveva depositato era stato registrato! Evviva!
E subito sotto al suo marchio registrato, Stilinga trova lo stesso marchio (identico) registrato anche da un'altra persona in data posteriore, e proprio in una delle due categorie di Stilinga!
"Assurdo!" pensa Stilinga: "ma come è stato possibile? non hanno un data base? e non si controlla il data base prima di registrare ufficialmente un marchio? non si controllano le categorie? e poi parlano di falsi! e a che serve 'sto data base? a che serve registrare un marchio? e a che serve l'Ufficio Marchi e Brevetti in Italia?".
Allora in preda ad una rabbia non facilmente dissipabile, Stilinga chiama l'ufficio relazioni col pubblico dell'Ufficio Marchi e Brevetti, dove le danno pure ragione!
Pare che a causa della mancanza del ministro dello Sviluppo (ma quale sviluppo?) Economico, il decreto di opposizione non sia stato attivato e quindi una persona che viene a conoscenza della registrazione del suo stesso marchio può difendersi bonariamente, inviando una raccomandata con ricevuta di ritorno alla persona che ha registrato lo stesso marchio e in caso andare in giudizio!
Cioè si devono spendere altri soldi in avvocati perché nessuno al ministero ha controllato il data base?
Follia pura!
E Stilinga non ha più fiducia nella registrazione dei marchi, non in Italia!