Questo post è intitolato: "Nuova tendenza moda: MADE IN ITALY" e sembra un'ovvietà, ma purtroppo oggigiorno non lo è davvero.
Oramai, in seguito alla massiccia produzione cinese di abiti, calze, scarpe, pelletteria, etc. la vera novità che dovrebbe avere vita lunga, anzi lunghissima è il MADE IN ITALY.
E si badi bene, non il DESIGNED IN ITALY, ma il vero MADE: realizzato interamente in Italia.
I consumatori, soprattutto italiani, sono stanchi di comprare prodotti moda/abbigliamento che sono realizzati altrove, e non si è orgogliosi di comprare capi esteri, ma perchè noi italiani non siamo capaci a produrli? Non eravamo noi degnissimi produttori maestri nella moda?
E tutti i soggetti italiani che partecipavano alla nascita dei capi erano i primi ad essere orgogliosi e ad acquistarli!
E quindi nasce un vero bisogno: sapere con certezza che il capo di abbigliamento che compriamo è prodotto interamente in Italia e cioè prodotto in fabbriche italiane e che hanno dipendenti italiani, messi in regola e tutelati dalla legge (vero lavoro EQUO e SOLIDALE), e che ogni singolo dettaglio del prodotto è realizzato sulla penisola, includendo bottoni, zip, filo di cotone 100%, fodera, rinforzi interni, tessuto, etichetta, e pure il packaging.
Insomma, vera autarchia di moda per fare l'unica cosa che molti imprenditori non hanno fatto:
tutelare con orgoglio il nostro saper fare e questo significa anche produrre più lentamente e con materiali di sicura qualità, affinchè il capo di abbigliamento trasudi italianità e qualità italiana che non è solo nel progetto, ma nella scelta dei materiali, nella realizzazione e anche nell'aria che respirano coloro che lo hanno confezionato.
E' come se mangiassimo spaghetti al pomodoro con il parmigiano, ma gli spaghetti sono made in Usa (con quale grano? duro? tenero?), il pomodoro è olandese (!) ed il parmiggiano è parmesan, l'olio è messicano e l'aglio egiziano, il cuoco è cinese e però gli spaghetti li mangiamo in una città italiana, e li paghiamo pure cari! Saremmo soddisfatti a fine pasto? il gusto sarà stato identico al piatto interamente made in Italy? torneremo in quel ristorante a mangiare? Sarà stata vera dieta mediterranea?
Inoltre, in passato, l'asso nella manica di molti brand italiani erano proprio la forza lavoro, altamente specializzata e che insegnava davvero il mestiere anche agli stilisti, categoria che necessita notevole assistenza, soprattutto in fase realizzatrice, da parte di chi sa tramutare l'idea in prodotto e non solo, ma sa anche vedere oltre il capo finito e sa indirizzare l'ideatore verso il vero successo.
Da questo sodalizio è nata la moda italiana e invece siccome tale sodalizio si è via via sfilacciato, fino a scomparire, dando importanza solo al progetto - e però i nostri tecnici e le nostre macchine produttirici sono state inviate in Asia, per esempio, dove sono maestri nel copiare- e quindi si è perso, per primo il saper fare, poi i vari distretti regionali sono stati svuotati e il mercato interno si è impallato, in parte perchè disoccupazione significa commercio interno fermo e in parte perchè gli italiani sono inibiti dal compare brand realizzati altrove, in quanto c'è il sentore di non aver dato fiducia ai nostri lavoratori e di aver preferito la via furba: costo basso del lavoro, prezzo del prodotto alto come se fosse fatto in Italia.
Personalmente non ho piacere di favorire i cinesi e tanto meno qualsiasi altra produzione estera, perchè non è tutelata come la nostra, non lo sono gli operai e fa malissimo alla mia dignità di italiana.
Io ero orgogliosa di vestire bene ed italiano, era il mio vanto all'estero, mi distingueva dagli altri, inolte i miei abiti Made in Italy erano il frutto della nostra storia, cultura e arte e invece ora non sono orgogliosa di indossare capi delocalizzati, mi tolgono dignità, salute e benessere e non c'è marchio di moda che possa ridarmi la dignità, la salute e il benessere, soprattutto se la filiera non è certificata e se non è vero MADE IN ITALY.
Inoltre, quando viaggio all'estero non ho piacere a sapere e constatare che i capi di moda sono made in China, il 70% del gusto di viaggiare per scoprire moda nuova è perso, non voglio andare a Londra, a New York o ad Oslo e trovare prodotti made in China, non li compro, me ne sto alla larga, cerco autenticità del luogo e dei suoi manufatti, che dovrebbero esprimere la cultura particolare di quel luogo e questa espressione dovrebbe continuare ad affascianrmi una volta tornata a casa.
Il made in China è tutto tranne che autentico e non mi parla del posto che sto visitando, ma mi parla di fabbrica del mondo, di omogeneità, di costo basso del lavoro, di sfruttamento furbo, di container, di navi, di fretta produttiva, di roba usa e getta, di capitalismo sfrenato e senza limiti, di vecchio modo di fare, di una visione del mondo che non interpreta più la contemporaneità ma ancora non lo sa e fa finta che tutto sia come sempre...