Quando una foto dice tutto: Notare come Bergoglio guarda Bertone tutto "super impupazzato". Si è prima del conclave...quello che sarebbe successo Bertone non se lo sognava nemmeno!
This is the fashion blog of Stilinga, a fashion designer who works from home. She is from Rome, Italy and she writes about trends, things she loves to do in Rome and art. Questo è il fashion blog, e non solo, di stilinga (una stilista che lavora da casa - è una stilista-casalinga) e che spesso tra una creazione di moda e l'altra, tra ricerche e fiere, si occupa anche del suo quotidiano e del contesto in cui vive.
le dieci leggi che hanno cambiato l'Italia e le donne
http://www.alfemminile.com/donne-societa-diritti-della-donna/le-10-leggi-che-hanno-cambiato-la-vita-delle-donne-italiane-s316825.html
Diritto di voto, divorzio, aborto, ma non solo: scopri le dieci leggi che hanno cambiato l'Italia e le donne
Le donne italiane non potevano votare, non potevano abortire né divorziare, e se venivano uccise non era poi così grave, se la loro "colpa" era di aver leso l'onore maschile. La situazione delle donne italiane non era per niente facile, e decenni di lotte civili e femministe sono riusciti piano piano a cambiare le cose.
Un libro uscito da poco, Le leggi delle donne che hanno cambiato l'Italia, ci ricorda quanti progressi sono stati fatti, e quanti ancora sono da fare. È curato dalla Fondazione Nilde Iotti e contiene tutte le norme che hanno contribuito a cambiare la situazione femminile nel nostro paese, per molti versi ancora tradizionale e maschilista.
Abbiamo scelto le dieci leggi più importanti e rappresentative di questo progresso. Scoprile qui:
1. Diritto di voto
2. Divieto di licenziamento per matrimonio o maternità
3. Accesso alle professioni dei Pubblici Uffici
4. Divorzio
5. Riforma del diritto di famiglia
6. Aborto
7. Delitto d'onore e matrimonio riparatore
8. Pari opportunità
9. Quote rosa nelle aziende
10. Violenza contro le donne
Indiani sikh nell'agro pontino costretti a drogarsi per lavorare 15 ore al giorno nei campi
da: http://www.repubblica.it/solidarieta/immigrazione/2014/05/16/news/indiani_dopati-86281766/?ref=HREC1-6
La nuova frontiera della schiavitù invisibile, a due passi da Roma. A denunciare lo sfruttamento è un dossier della onlus In Migrazione, che ha intervistato i braccianti indiani della zona agricola in provincia di Latina
di VLADIMIRO POLCHIROMA - Un esercito di braccianti costretto a doparsi per lavorare. Centinaia di indiani sikh che ingoiano capsule d'oppio, per poter resistere 12 ore sui campi. "Per la raccolta delle zucchine stiamo piegati tutto il giorno in ginocchio - racconta K. Singh - troppo lavoro, troppo dolore alle mani. Prendiamo una piccola sostanza per non sentire dolore". È la nuova frontiera della schiavitù invisibile, a due passi da Roma, nell'Agro pontino. Gli indiani di Latina. A denunciare lo sfruttamento è un dossier della onlusInMigrazione, che ha intervistato i braccianti indiani della zona agricola in provincia di Latina. Quella dell'Agro pontino è infatti la seconda comunità sikh d'Italia. La richiesta di forza-lavoro non qualificata da impiegare come braccianti nella coltivazione delle campagne ha incentivato la migrazione e convinto molti sikh a stabilizzarsi nelle provincia di Latina. Secondo le stime della Cgil, la comunità arriva a contare ufficialmente circa 12mila persone, anche se è immaginabile un numero complessivo di 30mila presenze.
Schiavi e padroni. "Un esercito silenzioso di uomini piegati nei campi a lavorare a volte tutti i giorni senza pause. Raccolta manuale di ortaggi, semina e piantumazione per 12 ore al giorno filate sotto il sole, chiamano "padrone" il datore di lavoro, subiscono vessazioni e violenze di ogni tipo. Quattro euro l'ora nel migliore dei casi, con pagamenti che ritardano mesi, e a volte mai erogati, violenze e percosse, incidenti sul lavoro mai denunciati e "allontanamenti" facili per chi tenta di reagire", denuncia il dossier In Migrazione.
Droghe e antidolorifici. "Queste persone, per sopravvivere ai ritmi massacranti e aumentare la produzione dei "padroni" italiani, sono costrette a doparsi con sostanze stupefacenti e antidolorifici che inibiscono la sensazione di fatica e stanchezza. Una forma di doping vissuto con vergogna e praticato di nascosto perché contrario alla loro religione e cultura, oltre a essere severamente contrastato dalla propria comunità. Eppure per alcuni lavoratori sikh si tratta dell'unico modo per sopravvivere ai ritmi di lavoro imposti, insostenibili senza quelle sostanze".
La vergogna di Singh. "Io mi vergogno troppo perché la mia religione dice di no a questo - racconta L. Singh - No buono per sikh. È vietato da nostra bibbia. Ma padrone dice sempre lavora e io senza sostanze non posso lavorare da 6 di mattino alle 18 con una pausa sola. Io so che no giusto ma io ho bisogno di soldi. Senza soldi io no vivo in Italia. Tu riusciresti? Padrone dice lavora e io prendo poco per lavorare, meglio non sentire dolore e fatica perché io devo lavorare. Tu mai lavorato in campagna per 15 ore al giorno?".
Lo spaccio parla italiano. Le sostanze dopanti sono vendute al dettaglio anche dagli indiani e alcuni di loro sono stati recentemente arrestati dalle forze dell'ordine. Dalle storie che In Migrazione ha raccolto emerge, però, come il traffico sia saldamente in mano a italiani variamente organizzati con collegamenti anche con l'estero. "Viene un italiano che porta tanta droga a gruppo di indiani che prendono per lavoro - conferma Singh - No buono così. Italiano prende soldi e indiano sta male. Già indiano non viene pagato dal padrone, poi dà anche soldi a italiano per droga".
Dignità, valore che dovrebbe essere rafforzato nel popolo italiano
da: http://www.treccani.it/enciclopedia/dignita/
Dignità
La condizione di nobiltà ontologica e morale in cui l’uomo è posto dalla sua natura umana, e insieme il rispetto che per tale condizione gli è dovuto e che egli deve a sé stesso. La d. piena e non graduabile di ogni essere umano (il suum di ciascuno), ossia il valore che ogni uomo possiede per il semplice fatto di essere uomo e di esistere è ciò che qualifica la persona, individuo unico e irripetibile. Il valore dell’esistenza individuale è dunque l’autentico fondamento della d. umana.
Secondo Tommaso d’Aquino e la concezione cristiana, la d. dell’uomo sta nel suo essere creato a immagine e somiglianza di Dio e nella sua capacità di orientare le proprie scelte in una continua tensione etica verso Dio. Per I. Kant, la d. dell’uomo sta nel suo essere razionale e capace di vita morale, ed è ciò che gli impone di agire sempre «in modo da trattare l’uomo, così in te come negli altri, sempre anche come fine e mai solo come mezzo».
Sotto il profilo giuridico-ordinamentale, emerge un riferimento alla d. della persona come titolarità organica di interessi intrinsecamente legati alla natura umana, ossia come riconoscimento di un diritto costitutivo e inviolabile corrispondente alla qualità di uomo in quanto tale, dal concepimento alla morte naturale. Nella Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo del 1948 si legge che «l’unico e sufficiente titolo necessario per il riconoscimento della d. di un individuo è la sua partecipazione alla comune umanità». Il principio di uguaglianza e non discriminazione, fondato sul riconoscimento della pari d. ontologica di ciascun uomo, costituisce, infatti, il cardine della moderna civiltà giuridica e dello stato di diritto. Ogni persona, pertanto, è tutelata dal diritto in maniera diretta e immediata in virtù del valore autonomo e intrinseco della sua dignità. Per questo una società giusta può essere realizzata solo nel rispetto e nella promozione della d. di ogni persona, fine e valore in sé.
altri apporti: http://dizionari.corriere.it/dizionario_italiano/D/dignita.shtml
Questo valore è da rinvigorire sia nei vertici dello Stato (vedi trattativa Stato-mafia, vedi Alfano ed il Kazakistan, vedi Alfano e Genny 'a carogna, vedi Berlusconi e i giudici, vedi Renzi e Obama, etc. etc.) che in tutto il popolo italiano, troppo pronto a farsi servo e paurosamente voglioso di essere suddito e schiavo del tiranno o despota o personaggio carismatico del momento.
Prevenire le malattie: il cibo come cura! Cura, cura!
Alimentazione, tumori e altre malattie:
approfondimento utile per prevenire e curare (!) molte malattie da le Iene
approfondimento utile per prevenire e curare (!) molte malattie da le Iene
Hey Boko Haram, pick up a Quran and BRING BACK OUR GIRLS!
from: http://religion.blogs.cnn.com/2014/05/06/hey-boko-haram-pick-up-a-quran/
Hey Boko Haram, pick up a Quran and bring back our girls
Opinion by Arsalan Iftikhar, special to CNN
(CNN) - Hey Boko Haram, have you read the Quran lately?
Most of the 1.6 billion Muslims in the world have, and we're utterly certain that it condemns kidnapping young girls and selling them into slavery - no matter what you say "Allah" tells you.chibo
According to Amnesty International, several hundred schoolgirls - both Christian and Muslim - between the ages of 16 and 18 were abducted at gunpoint on April 14 from their rooms at the Government Girls Secondary School in Chibok, Nigeria, where they had been sleeping.
The armed extremist group Boko Haram, which roughly translates to “Western Education is Sin,” claimed responsibility for these mass kidnappings and threatened to sell these young girls for as little as $12 into sex slavery or forced “marriages” to members of their group.
"I abducted your girls. I will sell them in the market, by Allah," a man claiming to be Boko Haram leader Abubakar Shekau said in a video first obtained by Agence France-Presse.
"There is a market for selling humans. Allah says I should sell. He commands me to sell. I will sell women. I sell women," he continued, according to a CNN translationfrom the local Hausa language.
As a Muslim human rights lawyer, it is obscene and absolutely un-Islamic for these lunatic human traffickers to invoke the name of God while kidnapping young girls and threatening to sell them into sexual slavery.
The leaders of Boko Haram have clearly never read the Holy Quran, which states quite clearly that “oppression is worse than murder” (2:191) and that nobody “shall force girls to commit prostitution” (24:33).
They must have also missed the numerous times that the Prophet Muhammad categorically stated during his life that women or children were never to be harmed under any situation.
“These abducted schoolgirls are my sisters,” said 2013 Nobel Peace Prize nominee Malala Yousafzai recently in a New York Times interview on the Boko Haram kidnappings.
“The international community and the government of Nigeria (must) take action and save my sisters. … It should be our duty to speak up for our brothers and sisters in Nigeria who are in a very difficult situation.”
The real heroes are young Muslim women like Malala Yousafzai and these latest Nigerian schoolgirls who continue to assert their basic human rights to education in the face of danger every day.
These amazing young women will help to empower and motivate our young Muslim girls to become their countries’ next generations of scientists, technologists, engineers and doctors.
In the meantime, the rest of the world’s Muslim population will continue to denounce extremists like Boko Haram.
And we will proudly stand in solidarity with these missing young schoolgirls in Nigeria, and every other woman around the world who continues to fight for her basic human rights.
Gli F35 e la costituzione italiana fanno a cazzotti!
Gli F35 a che guerra servono? e poi per quale ragione l'Italia
dovrebbe acquistare gli aerei più sola del mondo? per evitare che gli USA
spendino soldi? visto che li dovrebbe comprare lo stato italiano!
E basta essere gli scendiletto americani! Davvero! siamo nel 2014
qualcuno se ne è accorto?
Maggiori info:
http://video.repubblica.it/dossier/fischia-il-vento/fischia-il-vento-la-guerra-miliardaria-degli-f35/164104/162594
ARTICOLO 11
L'Italia
ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e
come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in
condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità
necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le
Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale
scopo.
Iscriviti a:
Post (Atom)