This is the fashion blog of Stilinga, a fashion designer who works from home. She is from Rome, Italy and she writes about trends, things she loves to do in Rome and art. Questo è il fashion blog, e non solo, di stilinga (una stilista che lavora da casa - è una stilista-casalinga) e che spesso tra una creazione di moda e l'altra, tra ricerche e fiere, si occupa anche del suo quotidiano e del contesto in cui vive.
La Gestione Separata INPS e l’iniquità intergenerazionale
La Gestione Separata INPS e l’iniquità intergenerazionale
a cura di Silvestro De Falco
a cura di Silvestro De Falco
EXECUTIVE SUMMARY
Un sistema a contributi definiti è equo perché l’importo della pensione è una funzione dei contributi previdenziali versati, che sono a loro volta proporzionali ai redditi conseguiti, nel corso della vita lavorativa.
La Gestione Separata INPS è un sistema a contributi definiti e genera rendimenti bassi, non allineati ai rendimenti che si potrebbero ottenere con investimenti comparabili per rischio e scadenza, sia in fase di contribuzione da parte degli iscritti sia in fase di erogazione agli iscritti stessi.
L’iniquità della Gestione Separata è accentuata dalle elevate quote del proprio reddito che gli iscritti devono versare, privando questi ultimi della possibilità di accedere ad alternative più vantaggiose in termini di rendimenti e di agevolazioni fiscali.
A peggiorare ulteriormente le cose, la L. 214/2011 ha stabilito requisiti ancora più onerosi, poiché non si spiega perché si deve rinviare l’età pensionabile a 66 anni e si deve raggiungere un montante minimo tale che la sua conversione in rendita debba essere pari a 1,5 volte l’assegno sociale.
Infatti, in un sistema a contributi definiti non c’è redistribuzione e quello versato è reddito differito dell’iscritto che, in teoria, potrebbe essere restituito sotto forma di rendita vitalizia a qualsiasi età, alla luce dell’aspettativa di vita del beneficiario.
Nel lungo periodo, i rendimenti bassi, la mancanza di quelle agevolazioni fiscali che rendono piani di pensione gestiti dai privati più interessanti e l’inflazione fanno sì che la Gestione Separata INPS sia uno strumento per trasferire sulle generazioni future i costi di un sistema, quello attuale, in cui continuano ad esistere pensioni di importo spropositato rispetto ai contributi versati.
La Gestione Separata INPS è un sistema a contributi definiti e genera rendimenti bassi, non allineati ai rendimenti che si potrebbero ottenere con investimenti comparabili per rischio e scadenza, sia in fase di contribuzione da parte degli iscritti sia in fase di erogazione agli iscritti stessi.
L’iniquità della Gestione Separata è accentuata dalle elevate quote del proprio reddito che gli iscritti devono versare, privando questi ultimi della possibilità di accedere ad alternative più vantaggiose in termini di rendimenti e di agevolazioni fiscali.
A peggiorare ulteriormente le cose, la L. 214/2011 ha stabilito requisiti ancora più onerosi, poiché non si spiega perché si deve rinviare l’età pensionabile a 66 anni e si deve raggiungere un montante minimo tale che la sua conversione in rendita debba essere pari a 1,5 volte l’assegno sociale.
Infatti, in un sistema a contributi definiti non c’è redistribuzione e quello versato è reddito differito dell’iscritto che, in teoria, potrebbe essere restituito sotto forma di rendita vitalizia a qualsiasi età, alla luce dell’aspettativa di vita del beneficiario.
Nel lungo periodo, i rendimenti bassi, la mancanza di quelle agevolazioni fiscali che rendono piani di pensione gestiti dai privati più interessanti e l’inflazione fanno sì che la Gestione Separata INPS sia uno strumento per trasferire sulle generazioni future i costi di un sistema, quello attuale, in cui continuano ad esistere pensioni di importo spropositato rispetto ai contributi versati.
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