Le intereferenze della Chiesa cattolica nelle elezioni regionali

Stilinga ha appena appreso da L'Unità on line di oggi, 23.03.10, che Bagnasco ha affermato:

«Quale solidarietà sociale è possibile se si rifiuta o si sopprime la vita, specialmente la più debole?». Se lo chiede il presidente della Cei, card. Angelo Bagnasco, che invita gli elettori cattolici a tener conto nel voto alle regionali dei temi etici non negoziabili. Questo, spiega, è suggerito anche dall'impiego della RU486 e dalla diffusione di metodiche contraccettive cosidette di emergenza, che preoccupano i vescovi italiani, per i quali in questo modo «l'aborto sarà prolungato e banalizzato», con il risultato di una «invisibilità etica che è disconoscimento che ogni essere è per se stesso, fin dall'inizio della sua avventura umana». «In questo contesto, inevitabilmente denso di significati, sarà bene - scandisce il card. Bagnasco - che la cittadinanza inquadri con molta attenzione ogni singola verifica elettorale, sia nazionale sia locale e quindi regionale». Parole molto chiare, che escludono qualunque sostegno alle candidate del Pd per il Lazio e il Piemonte, che hanno preso posizione pubblicamente a favore dell'impiego della RU486 nelle strutture sanitarie che dipendono - come è noto - proprio dalle Regioni.


Allora, di fronte a tale arroganza e presunzione cattolica, Stilinga afferma che la Chiesa dovrebbe occuparsi dei suoi problemi interni (pare ne abbiano parecchi ultimamente, o no?) e magari si  dovrebbe occupare anche di più della spiritualità dei suoi adepti, non del corpo, soprattutto non del corpo delle donne anche perchè gli eclessiastici che parlano e indicano cosa è secondo loro giusto per le donne, non risulta abbiano un apparato riproduttivo femminile e quindi come possono ragionare in termini teorici di argomenti lontanissimi dal loro corpo e dalla loro condizione totale di essere umani maschili? Vogliamo parlare della loro prostata?

Del resto noi donne, esseri umani degni e cittadine italiane possiamo affermare e chiedere: 
"Quale solidarietà sociale è possibile se si rifiuta di debellare i pedofili, gli strupratori, gli assassini, i mafiosi e i ladri da ogni diocesi, da ogni chiesa del mondo e non ci si rifiuta di sommistrare loro i sacramenti? o si brutalizza la vita di giovani inermi e deboli? "

E' anche da sottolineare che ora il Papa ha ammesso l'esistenza di diversi casi di pedofilia, ma per quando tempo la Chiesa ha saputo ed omertosamente ha taciuto? e quante connessioni ha la Chiesa con la mafia?

Allora se Bagnasco predica, anche Stilinga e ogni singolo essere umano predica! Vediamo se questi arroganti preti colgono l'antifona! E noi votiamo per chi vogliamo senza seguire le indicazioni inopportune di Bagnasco e della Chiesa.

Vedo Escort!

Stilinga, un primo pomeriggio di un lunedì qualsiasi, aspettava per un appuntamento qualcuno con cui fare un colloquio di lavoro (di progettazione creativa, è bene dichiararlo) a Piazza di Spagna e in quel quarto d'ora d'attesa, ha notato con sgomento un via vai inarrestabile di donne taccute (con tacchi vertiginosi), labbrute (con labbra canotto di plastica), minigonnute (con minigonne inguinali) e iper curate che solo a vederle si capisce che appartengano alla legione delle 350 Escort che affollano il centro di Roma nei giorni lavorativi dei parlamentari/faccendieri/ladri/massoni/camorristi/uomini primitivi.

La scoperta e la sensazione di estraniamento dal reale ha gettato Stilinga nello sconforto totale infatti non faceva altro che cercarsi nel vetro specchiante di qualche negozio per vedersi e vedersi vestita, da vera signora, diversa e molto distante da tutte quelle povere figlie (definite da qualcuno donne disinibile ma che in realtà fingono solo per soldi) che per guadagnare molto in questo miserevole Paese la danno ai potenti, sperando di potere un giorno anche loro, eserciare il potere dei loro clienti (senza eufemismi) puttanieri.

Insomma un mondo Escort e Trans si muove, vive ed esiste in pieno centro, tra i turisti e non e le si nota subito non solo per i tacchi e le mini, ma per le firme e gli accessori di marca, di lusso raffinato che esibiscono, trofei e supporto psicologico della loro "professione".

Vorrei lanciare un appello: SI VIVE BENE PURE SENZA MARCHE ADDOSSO, SENZA GRIFFE DI LUSSO E PERO' AVENDO MOLTA DIGNITA', VERO LUSSO CONTEMPORANEO.

Stilinga inoltre sottolinea come quei primitivi maschi parlamentari, faccendieri, mafiosi che vanno con "donne disinibite" (si fa per dire) siano dei beoti idioti e oltremodo RACCHI fino alla radice del capello (se ancora ne hanno) e tra loro emerge il capo degli idioti puttanieri: Mr B.

Ma se tutte queste belle donne avessero avuto accesso possibile ad altre carriere, oneste, dignitose e ben pagate, maschi primitivi davvero sarebbero venute a pagamento con voi?

La risposta è unica: NO.

La Maison de la Plage - Paris

E' con grandissimo onore e orgoglio che Stilinga oggi segnala un interessante collettivo artistico che si è riunito in quel di Paris: http://lamaisondelaplag.canalblog.com/

Come recita il blog: "La "MdP 2" est située au coeur de Belleville, rue Dénoyez. C'est l’atelier de M. Decraene, R. Paquez, M.J Caprasse et Isa Kaos mais c’est aussi celui des habitants du quartier qui ont ponctuellement besoin d’un espace d'exposition et de réunion..."

Gli artisti/artigiani/stilisti/designer M.Decraene, R Paquez, M.J. Caprasse e Isa Kaos hanno ravvivato il quartire di Belleville con la loro inarrestabile e feconda creatività. Sicuramente un posto da visitare per ispirarsi.

Prima noi avevamo la terra e voi la bibbia, poi vi siete presi la terra e ci avete dato la bibbia

Che settimana pazzesca!
così stancante ed intensa, quasi non riesco a scrivere...

Ho intitolato questo post con un detto africano sulla colonizzazione, questo detto mi è rimbalzato in testa appena giunta ad una fiera di materiali per la moda e accessori.

Ero circondata da asiatici, ed erano vestiti con le firme italiane, mentre gli italiani  erano vestiti coi prodotti asiatici.

Loro ricchi e felici, noi poveri e tristi...

Questo è il risultato dell'invasione delle produzioni asiatiche nel nostro mercato e nel mondo...

Non c'era una bella aria in fiera, soprattutto tra gli italiani espositori e tra gli addetti ai lavori che erano sul depresso andante, anche colei che ha esposto le tendenze della prossima stagione estiva, necessitava di sostegno psicologico.

Fuori dalla sala delle tendenze, aspettavano il loro turno gli stranieri per l'esposizione in inglese e facevano un tale casino! ridevano, giocavano, si sollazzavano.
Noi italiani, nel buio della sala, mentre le immagini della prossima stagione scorrevano, ascoltavamo mesti ed assorti i seguenti concetti: dobbiamo tornare al fatto al mano, alla slow fashion, dobbiamo trovare i nostri punti di riferimento in un momento di grossa crisi... e fuori gli asiatici ridevano, urlavano, esultavano.

Noi avevamo il made in Italy e loro il prezzo, ora loro hanno il made in Italy e noi non abbiamo nulla, neanche il prezzo!