This is the fashion blog of Stilinga, a fashion designer who works from home. She is from Rome, Italy and she writes about trends, things she loves to do in Rome and art. Questo è il fashion blog, e non solo, di stilinga (una stilista che lavora da casa - è una stilista-casalinga) e che spesso tra una creazione di moda e l'altra, tra ricerche e fiere, si occupa anche del suo quotidiano e del contesto in cui vive.
Renzi: “Dimissioni Lupi, scelta saggia. Ma sottosegretari indagati non devono lasciare.” E TE QUANDO TE NE VAI???
Il presidente del Consiglio in un'intervista a Repubblica torna sul passo indietro dell'ex ministro delle Infrastrutture, ma chiarisce che "ci si dimette per questioni politiche ed etiche, non per gli avvisi di garanzia". Di D'Alema che ha attaccato la sua gestione "leaderistica e arrogante" del partito dice: "Parole che stanno bene in bocca a una vecchia gloria del wrestling"
DA:http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/03/22/renzi-dimissioni-dei-sottosegretari-indagati-assolutamente-lupi-scelta-saggia/1526681/
DA:http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/03/22/renzi-dimissioni-dei-sottosegretari-indagati-assolutamente-lupi-scelta-saggia/1526681/
Maurizio Lupi ha deciso di dimettersi, ma questo non significa che anche gli altri sei sottosegretari del governo Renzi debbano fare la stessa scelta. Perché “ci si dimette per questioni politiche ed etiche, non per gli avvisi garanzia“. Quindi non tocca anche ai dem Barracciu, Del Basso De Caro, De Filippo, Bubbico,Faraone e a Castiglione di Nuovo centrodestra fare un passo indietro? “Assolutamente no”. A dirlo è il presidente del Consiglio che in un’intervista a Repubblica ribadisce: “Per me un cittadino è innocente finché la sentenza non passa in giudicato. Del resto, è scritto nella Costituzione“. Quindi “perché dovrebbe dimettersi un politico indagato? Le condanne si fanno nei tribunali, non sui giornali“.
Matteo Renzi respinge le accuse di ‘doppiopesismo’ tra l’ex ministro delle Infrastrutture Lupi – che ha lasciato l’incarico a seguito del coinvolgimento nell’inchiesta sulle tangenti per leGrandi Opere, anche se non è indagato – e i sottosegretari: “Ho chiesto le dimissioni a Orsoni quando, patteggiando (perfinanziamento illecito, ndr), si è dichiarato colpevole. Ho commissariato per motivi di opportunità politica il Pd di Roma (a seguito dell’inchiesta su Mafia Capitale, ndr) nonostante il segretario locale fosse estraneo alle indagini. A suo tempo avevo auspicato il passo indietro della Cancellieri (che da ministro dellaGiustizia che si era interessata alla scarcerazione di Giulia Ligresti, ndr) sempre con una motivazione strettamente politica.
Altro che due pesi e due misure: le dimissioni si danno per una motivazione politica omorale, non per un avviso di garanzia”. Renzi inoltre considera la decisione di Lupi “una valutazione giusta e saggia”, “una scelta personale e molto degna”. Il suo successore, procede, “sarà decisivo per far ripartire l’Italia“, ma specifica che “non è importante in una logica interna dipartiti“. Il governo vuole “uno bravo”, puntualizza, per cui “il colore della tessera non ci interessa”. Poi riflette anche suErcole Incalza, il superdirigente delle Grandi opere finito in carcere su richiesta della Procura di Firenze: “Indipendentemente dalle indagini – sottolinea Renzi – un eccesso di permanenza al potere negli stessi posti non è mai positivo”.
Quanto a Vincenzo De Luca – sindaco decaduto di Salerno e condannato in primo grado per abuso d’ufficio che ha vinto le primarie del Pd in Campania e che sfiderà Caldoro alle regionali– Renzi spiega che “ha fatto una scelta diversa, considera giusto chiedere il voto agli elettori e si sente forte del risultato delle primarie”. Ma sulla modifica della legge Severino, in linea con quanto già dichiarato dai ministri Orlando e Boschi, il premier ribadisce che “non è all’ordine del giorno, non è un tema in discussione”.
Nel corso dell’intervista il premier parla anche di Massimo D’Alema, che al convegno sulla sinistra nel Pd a Roma ha attaccato la sua gestione “leaderistica e arrogante” del partito. “Gli iscritti diminuiscono, si diventa centro d’attrazione per il trasformismo italiano”, ha dichiarato l’ex presidente del Consiglio, aggiungendo che “le forze che sostengono Renzi sono fuori dal Pd, non sono gli iscritti. Abbiamo un partito senza un popolo e un popolo senza partito”. Parole che, dice Renzi aRepubblica, fanno parte di “un lessico che non mi appartiene. Espressioni che stanno bene in bocca a una vecchia gloria del wrestling, più che a un ex primo ministro”. Poi scherza: “Credo fosse arrabbiato per Roma-Fiorentina: ha capito che il vero giglio magico è sceso in campo all’Olimpico… Compito del Pd è cambiare l’Italia, sia che D’Alema voglia sia che D’Alema non voglia. E noi lo faremo”.
Renzi,
attendiamo con ansia le tue dimissioni e pretendiamo di andare a votare subito!
Inoltre, l'Italicum non passerà, nè ora nè mai. Puzza proprio, anzi spuzza!
Basta con questa voglia di dittatura massonica!
Basta con la voglia di dittatura in generale e poi 'sta massoneria tutta maschile, idiota, concentrata solo sul potere... ma poi tanto, è la vita, massoni e politici sappiatelo: morite pure voi, mica vi portate il potere nell'aldilà. Siete illusi di potere, ma di fatto non contate nulla! Anzi se vi incontriamo per strada vi schifiamo come le feci canine... meglio onesti che politici e non sia mai massonici, il cascame dell'umanità!
Costa Rica record: da 75 giorni l'energia è green al 100%. Tendenza da seguire!
Il 2015 del piccolo paese dell'America Centrale è all'insegna delle rinnovabili. In tre mesi per la sua elettricità non sono state prodotte emissioni né utilizzati combustibili fossili
di ANTONIO CIANCIULLOda:http://www.repubblica.it/ambiente/2015/03/23/news/75_giorni_di_energia_solo_da_fonti_rinnovabili_e_il_record_del_costarica-110265224/?ref=HREC1-25È UN RECORD assoluto: dopo aver abolito l'esercito nel 1949, il Costa Rica si prepara ad abolire i combustibili fossili nel settore elettrico. Da 75 giorni tutte le lampadine del paese si accendono grazie alle fonti rinnovabili. Nella roccaforte della natura americana (più di un quarto del territorio nazionale è protetto) il 2015 sta scorrendo pacificamente, senza emissioni serra in un comparto energetico strategico.La notizia è stata data dall'Independent che sottolinea la congiuntura favorevole dietro questo risultato: piogge consistenti hanno riempito gli invasi degli impianti idroelettrici. Gli stessi che l'anno scorso hanno assicurato l'80% del totale dell'energia pulita, mentre il 10% è venuto dalla geotermia e il rimanente da altre fonti.I ticos, come sono soprannominati gli abitanti di questo paese che ha fatto della natura la sua carta vincente nella competizione per il turismo globale, sono pochi, meno di 5 milioni in un territorio grande un sesto dell'Italia. E questo rende indubbiamente più facile un percorso energetico dolce. Ma essere piccoli non basta: il minuscolo Lussemburgo con appena mezzo milione di abitanti dà un buon contributo al riscaldamento globale grazie al record europeo di auto pro capite.La "Svizzera dell'America centrale", partendo da una situazione non facile, ha invece scelto in modo determinato un modello di sviluppo economico che la allinea alle economie più brillanti. Ha scommesso di diventare carbon neutral nel 2021 puntando su biofuel, veicoli ibridi, fonti rinnovabili (con importanti investimenti non idroelettrici per diversificare). E su una tassazione che scoraggi l'inquinamento e premi il lavoro.Una strategia articolata, che scommette sul mantenimento e sul rafforzamento dello straordinario patrimonio forestale (un polmone che trattiene una grande quantità di carbonio rallentando l'effetto serra) e sullo sviluppo della green economy (è il secondo paese dell'America latina per la qualità della rete elettrica e delle telecomunicazioni). Rinunciando allo sfruttamento dei depositi petroliferi.
Del resto il Costa Rica non è un caso isolato. "Nel 2020 almeno un chilowattora su tre in Europa sarà generato dalle fonti rinnovabili e a metà secolo, in alcuni paesi, il 100% dell'elettricità sarà verde", scrive Gianni Silvestrini, direttore del Kyoto Club, in un libro pubblicato il mese scorso da Edizioni Ambiente, Due gradi. "L'Uruguay dovrebbe soddisfare con le rinnovabili il 90% della domanda elettrica nel 2016".
Anche in Cina fotovoltaico ed eolico crescono velocissimi e nel 2013 hanno superato, come nuova potenza elettrica installata, il carbone. E in Italia - con le rinnovabili che ormai garantiscono un terzo della domanda - il sistema elettrico già da tre anni ha cominciato a girare, in alcuni momenti, quasi solo con energia pulita.
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