Nessuno si aspetti una vera pensione!

Nessuno si aspetti una vera pensione!

Nessuno si aspetti una vera pensione!

| 27 FEBBRAIO 2014 | LETTO: 2.118 VOLTE | 4 COMMENTI | AUTORE: ALESSANDRO LATINI | SHORT URL |


  
E’ uscito nei giorni scorsi, molto in sordina, con il messaggio dell’INPS n.2626/2014 il tasso di rivalutazione per il montante pensionistico alla data del 31/12/2012, tasso fissato allo 0,1643%, praticamente una miseria, una nullità, come avevamo già previsto ampiamente! Come tutti gli addetti ai lavori conoscono perfettamente, il montante pensionistico (l’importo sul quale alla fine si calcolerà la pensione) è dato dai contributi versati durante gli anni di attività lavorativa maggiorati della rivalutazione, calcolata annualmente sulla media del PIL degli ultimi 5 anni. Oggi pertanto l’INPS, con l’ufficializzazione del tasso di rivalutazione, provvederà ad aggiornare i montanti rivalutandoli , parliamo, ribadiamolo bene, delle somme accantonate alla data del 31/12/2012 o di quelli versati per l’anno 2012 (se trattasi del primo anno di lavoro in qualsiasi gestione Inps).

Facciamo un semplice e significativo esempio:
nell’anno 2012 un lavoratore dipendente con uno stipendio lordo di circa 22.000 euro ha versato tramite l’azienda contributi pari a 7.260 euro, cioè il 33% del suo stipendio: l’INPS dunque ha incassato durante l’intero anno 2012, mese per mese, il 33%, tramite gli F24 e solo oggi, a distanza di quasi 2 anni (se pensiamo che i primi soldi sono confluiti nelle tasche dell’Inps il 16 Febbraio 2012 !!!), si degna di considerare queste somme e rivalutarle. Il calcolo dell’INPS è facile e spietato: euro 7260 x 0,1643% = 11,92 euro – Montante al 31/12/2013 pari ad euro 7260+11,92 = 7271,93!!!! Tanto facile quanto incredibilmente assurdo! L’INPS, lo Stato, considerano i nostri soldi, quelli validi per la nostra futura pensione, praticamente nulla, non ci sono interessi (non abbiamo la forza di considerarli interessi questi), non c’è nulla!! Siamo lontani anni luce da qualsiasi parametrizzazione con gli interessi di borsa e di mercato ma persino lontanissimi dai modestissimi depositi postali, per non parlare dei Bot, siamo meno dell’inflazione, siamo meno di qualsiasi tasso esca fuori dai calcoli dell’ISTAT, nemmeno gli interessi legali fissati all’1% annuale: siamo al vero e proprio furto, non riesco a trovare altra parola!!!! In sostanza dunque i soldi dati allo Stato, ufficialmente per la creazione del primo Pilastro Previdenziale (obbligatorio) quello destinato a garantire la “giusta pensione” , saranno rivalutati praticamente… zero. Ricordiamolo bene: il PIL non è l’Istat, il PIL infatti non considera minimamente il potere di acquisto, è un parametro che valuta essenzialmente la capacità economica di un Paese, niente altro. I nostri legislatori, sia quelli che hanno ideato il sistema contributivo dal 95 che quelli successivi, si sono ben guardati di rifletterci sopra!
Se ritorniamo per un attimo all’esempio suindicato e supponiamo che il lavoratore sia un giovane al suo primo anno di lavoro si capisce bene quello che sarà il suo magro bottino pensionistico futuro : anni e anni di versamenti imponenti (il 33% è una cifra elevatissima che non lascia margine ad altri accantonamenti!) per non avere alcuna considerazione economica da parte dello Stato! Questo sistema contributivo vale per qualsiasi gestione Inps, dai dipendenti ai commercianti/artigiani agli sfigati della Gestione Separata (le partite iva si pagano l’intero contributo da soli senza alcun intervento di committenti o aziende!), insomma l’iniquità, per una volta, è per tutti!
Pensiamo semplicemente per un attimo a cosa poteva farci con una parte di quei soldi il giovane in questione, quante cose… reali! Intanto sicuramente poteva vivere meglio e non è poco, spendere e/o risparmiare e/o realmente pensare al proprio futuro e se appena soltanto la metà di quei soldi fossero finiti nelle sue tasche, e parliamo di circa 3.630 euro (circa 300 euro al mese!), gli si sarebbero aperte svariate possibilità di investimenti pensionistici (per restare nell’ambito), con rendimenti infinitamente superiori a quelli inesistenti corrisposti oggi dall’INPS, per non pensare della movimentazione economica generale (investimenti, consumi ecc.). Fare investimenti peggiori di quelli dell’INPS è praticamente impossibile, non credete? Se i soldi finissero sotto la classica mattonella (alla Totò) forse frutterebbero di più!
Questi dati reali purtroppo devono scuoterci e devono far riflettere. Non sono più ipotesi o calcoli astrusi, non sono più soltanto parole (basta leggere un semplice estratto conto dell’INPS) e ormai confermano sempre più che la proposta di una totale e globale “riforma pensionistica” è assolutamente pertinente e valida, ma soprattutto ogni giorno di più diventa più urgente! C’è un dovere morale prima che politico di affrontare la questione, soprattutto per le future generazioni che non hanno colpe del disastro attuale! Affamare oggi i cittadini, soprattutto i giovani, (le aliquote contributive in Italia sono altissime, pari al 33% del reddito) e affamarle anche domani (pensioni ridotte all’osso sotto la soglia degli assegni sociali!) è palesemente non solo un abuso ma è forse … criminale!
Qualcuno nel mondo politico ha davvero il coraggio di dire chiaramente e pubblicamente ai giovani dipendenti di oggi o ai cocopro o alle partite Iva o ai lavoratori atipici e a quelli occasionali ecc. che il loro futuro sarà così misero? Che il loro compito oggi è solo e soltanto quello di garantire le pensioni d’oro e quelle attuali? Che i loro soldi non valgono in mano all’INPS nemmeno una pizza e una coca-cola a distanza di 2 anni?

Degrado a Villa Pamphili

Rifiuti, siringhe e degrado
L'altro volto di Villa Pamphili

da: http://roma.corriere.it/roma/notizie/cronaca/13_settembre_2/rifiuti-siringhe-degrado-villa-pamphili-2222862727038.shtml

Bivacchi negli edifici restaurati. E tre rapine in pochi giorni. Abbandonati l'ex segheria e il Casale rosso


(Foto Mario Proto)(Foto Mario Proto)


ROMA - Rifiuti, bivacchi, siringhe. Da una decina di giorni anche rapine e un furto con scasso al Punto jogging. Il volto nascosto di Villa Pamphili. Centottanta ettari di verde e di storia, di edifici ristrutturati con la pioggia di miliardi stanziati per il Giubileo (52) e poi abbandonati in mancanza di destinazione d'uso. E ora occupati, come il Casale rosso, immerso nella fitta vegetazione, da sbandati e ubriachi.
Le ultime operazioni dei vigili urbani - con lo sgombero di alcuni stranieri accampati nella villa - e dei carabinieri (che hanno identificato decine di persone e arrestato uno slavo ricercato per atti sessuali con un minorenne) hanno riproposto il tema della sicurezza nella villa papalina. Se il giro dei sentieri e degli spiazzi sembra offrire un'immagine tranquilla, è quello che accade all'interno, nella boscaglia, a gettare un'ombra sulla sicurezza. Accampamenti abitati da senza tetto sono stati trovati nei giorni scorsi dalla Guardia forestale nelle vicinanze dell'ex segheria, altro edificio ristrutturato e lasciato a se stesso, dove le grate che coprono l'impianto di condizionamento dell'aria sono state divelte. «Nel tentativo di entrare nella costruzione», ipotizzano gli investigatori.
Degrado a Villa PamphiliDegrado a Villa Pamphili    Degrado a Villa Pamphili    Degrado a Villa Pamphili    Degrado a Villa Pamphili    Degrado a Villa Pamphili
I segni del passaggio di ladri di rame e di parti degli impianti elettrici mai utilizzati sono evidenti. Come quelli di giacigli e bagni all'aperto fra i rovi che circondano la Valle dei Daini. Nelle serre ottocentesche, anch'esse da poco sgomberate, le vetrate in frantumi ricordano che sono sempre pronte ad accogliere nuovi occupanti. Il Casale rosso è un simbolo del degrado, racchiuso in mura color mattone tuttora in buone condizioni, pavimenti e un camino in materiali nobili, luci che accompagnano il visitatore fin sulla terrazza diventata la «residenza» di giovani dell'est dediti alla prostituzione che si appartano con i clienti nella parte che si affaccia sull'Olimpica. Al pianterreno, dove le grate mostrano le tracce di colpi di piccone e la serratura è accartocciata, altri sbandati hanno invece chiuso la porta principale con una catena e un lucchetto per non farci entrare i rivali.
«Ormai qui i padroni sono loro», commenta un anziano frequentatore della villa. Dal lato di via Vitellia, proprio dietro il parco giochi, siringhe e pasti confezionati (forse vitto da ospedale) tappezzano la macchia. Il rifugio di tossicodipendenti che si allungano nel bosco dal vicino Sert del San Camillo, mentre dalla parte di San Pancrazio giovanissimi clienti degli spacciatori si riforniscono di hashish e marijuana. In pochi giorni un pensionato è stato rapinato della collanina, una giapponese del portafoglio. Aggredito anche il conduttore del trenino che porta in giro i bambini. Anche questi segni di un degrado che però mette paura.

e da: http://www.lungotevere.org/index.php/municipi/xii/19744-villa-pamphili-degrado

Villa Pamphili, niente pseudo-privatizzazione ma il degrado resta

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Villa PamphiliRoma, 31 ott 2013 - Era stata pensata a settembre l’idea di riqualificazione di Villa Pamphili dopo un’inchiesta shock delCorriere della Sera. La nota testa giornalistica aveva mostrato le pessime condizioni in cui versava uno dei più noti parchi della Capitale. Abusivi, vegetazione impazzita, immondizia: una situazione imbarazzante per le Istituzioni.
Ad ammettere la colpa anche il presidente del Municipio di competenza, Roma 12, Cristina Maltese. “ll degrado denunciato? È tutto vero” aveva commentato il minisindaco. A proporre una soluzione sempre lei che, dopo la confessione, aveva dichiarato di voler rispolverare una proposta di qualche anno fa, fatta all’allora Amministrazione Veltroni, proposta che poi si trasformò in un nulla di fatto.
L’idea ipotizza è quella di una Fondazione per gestire il noto parco sulla Gianicolense. Una sinergia quindi tra pubblico e privato per restaurare i luoghi di pregio e concederli per manifestazioni, eventi e spazi culturali, per trarne utili da reimpiegare nella manutenzione: “recuperare le aree storiche della Villa” sembra essere il punto cardine, secondo la Maltese, per risolvere il problema.
A distanza di due mesi però il progetto sembrerebbe sfumato. Il presidente del Gruppo Misto del dodicesimo Marco Giudici parla di trionfo, di “aver vinto la battaglia”.
In questi giorni infatti è stato approvato un ordine del giorno con il quale viene chiesta l’istituzione di un soggetto totalmente pubblico per gestire il patrimonio di Doria Pamphili. “Un grande risultato a tutela di una nostra ricchezza storica e ambientale” – ha dichiarato il municipaleSecondo Giudici la proposta fatta dal centrosinistra sarebbe inaccettabile perché “a forte valenza privatistica”. Tutto da rifare quindi per questi 184 ettari verdi nel cuore di Roma.
Adesso però sono passati già due mesi dall’inchiesta del Corriere e la Villa versa ancora in pessime condizioni, aspettando che le Istituzioni creino, come la stessa Maltese lo aveva definito, “un circolo virtuoso” per risolvere il “caso Panphili”.

E Stilinga che ieri ha visitato la villa conferma il totale degrado in cui versa non solo il parco ma anche e soprattutto gli edifici e le statue decapitate, rubate, staccate dai loro siti. Uno schifo. Bisognerebbe chiedere al Fai di adottarla per rimetterla in sesto.