Roma Fashion White 2009

Anche quest'anno, Stilinga è stata invitata alla sfilata del Roma Fashion White, evento dedicato al mondo dell'Alta Moda Sposa e che si è svolto, il 14/12/2009, nella Chiesa Episcopale della Comunione Anglicana di San Paolo Entro le Mura.
L'ideatore e produttore dell'evento è Antonio Falanga che ha coordinato e organizzato le sfilate di atelier sposa quali Brutta Spose, Francesca Paternò, Gemelle Donato di Catania, Peppe Volturale, Sartoria Rosalba di Sondrio, Pinù Couture e Fefì di Gianni Avino, questi ultimi entrambi di Napoli.

La serata è stata condotta dalla bravissima speaker Rosaria Renna e tra i vari vip invitati erano presenti Katia Noventa, Tiziana Luxardo, Luca Calvani e Sofia Gnoli.

La sfilata delle spose di Roma Fashion White è sempre interessante per capire come stia cambiando il prodotto abito da sposa e magari intravedere qualche significativa novità.

Rispetto all'edizione 2008, quest'anno è stato il tripudio dei fiori: fiori in tessuto, fiori ricamati, fiori colorati, fiori bianchi applicati ovunque e a volte parte integrante di alcuni modelli, le cui gonne creavano fiori.

Un secondo concetto forte che si collega alla scorsa stagione è la linea che si è assottigliata (non più abiti meringa) e quindi anche abiti con lo strascico sono comunque meno invasivi e maggiormente sobri, il che non guasta. Uno stilista si è ispirato a Coco Chanel, Pinù Couture, e ha presentato tailleur di lana con gonna allungata e decorata con piume.

A Stilinga l'idea non è dispiaciuta affatto, anche se forse l'avrebbe resa ancora più sobria e più aderente alla realtà dei matrimoni di oggi, seconde nozze, matrimoni tra partner non proprio giovanissimi.

Certamente la maggior parte degli atelier ha espresso l'idea del "sogno", cioè del giorno del matrimonio come il sogno perfetto da realizzare e soprattutto da ricordare e immortalare nei filmini, nelle foto e nei ricordi indelebili che dovrebbero accompagnare i futuri coniugi lungo la loro vita in comune.

Stilinga pensa che forse questo concetto del matrimonio-sogno sia in realtà un po' datato e forse addirittura un po' anacronistico, nonostante la indubbia bravura delle maestranze dei diversi atelier e la sapiente arte sartoriale, ben espressa con ricami e applicazioni anche molto ardite, dal punto di vista produttivo.

Insomma, si continuano a produrre abiti-sogno per spose giovani da sogno e per il giorno più bello che c'è e che dovrebbe essere un sogno.

Ma è davvero così?

Stilinga per quanto abbia potuto osservare, da ospite a diverse cerimonie nuziali, ha sempre notato che il giorno-sogno è diventato un giorno-incubo per gli sposi, stressati dal trucco, dal fotografo, dal sarto, dagli inviti, dagli invitati, dal ristoratore, dai tempi, dalla fretta e dal volere fare bella figura e magari pure essere una volta tanto invidiati da tutti (senza sapere che anche i parenti, gli amici, i conoscenti invitati si sentono adottati e in trappola, costretti in abiti non usuali, costretti a sorridere in modo ipocrita ad estranei e costretti a ritmi non proprio rilassanti e che non ci pensano proprio ad invidiare la neo coppia di sposi che non sanno cosa succederà dopo: la quotidianità).

Mercato parallelo o semplicemente contraffazione?

A Roma, precisamente nel mercato di Via Sannio, capita di gironzolare, anche in questo periodo e di trovare in vendita capi di marchi quali Moncler, Fred Perry, Desigual (ormai lo vendono pure dal macellaio sotto casa...), Blauer, etc. contraffatti e a iosa e nessuno (dico nessuno) che se ne sia accorto, cioè fanno finta.

Non le forze dell'ordine, non le marche vittime della contraffazione, non i benpensanti che le comprano ( e allora la maggior parte indossa roba falsa?).

I vigili urbani proprio non si vedono in quelle zone e lì i bancarellari (pure in crisi, non battono chiodo) tranquillamente vendono tutta questa mercanzia contraffatta, senza scrupoli e senza ansie.

Via l'Italia!

I prezzi assurdi di Poste Italiane!

Stilinga è stupefatta dal costo esosissimo di una busta ( 28X34 cm che pesa 1/2 kg) spedita con pacco celere internazionale (ordinario) da Roma a Londra: ebbene il costo è stato di 28,30 euro per l'andata, mentre sempre la stessa (identiche dimensioni e identico peso) rispedita da Londra a Roma con Priority Handling and Registered Delivery, è costata appena 7.57 pound, cioè 10,82 euro.

Allora, è mai possibile che le Poste Italiane per lo stesso identico servizio fornito da Royal Mail si facciano pagare 17,48 euro in più?

E poi per quale motivo?

E ancora per quale ragione la spedizione postale non è armonizzata in termini di tempi e costi, a livello europeo?

Come si può pensare che con questi prezzi esorbitanti possa mai decollare l'e-commerce italiana?

Una spiegazione l'ha fornita quel genio intuitivo della madre di Stilinga:
"... semplicemente... sono tasse! Versate in modo diverso ma sono tasse!".

E continuiamo a farci del male, anche nel pieno della crisi economica!

CMQ BUONE NUOVE: PARE CHE NEL 2011 IL MERCATO ITALIANO DELLE POSTE SARA' APERTO ALLA LIBERA CONCORRENZA! W L'EUROPA!