IL padre di Lo Porto: «Mio figlio? Un sequestrato di serie B» Parla il padre del cooperante ucciso a gennaio in un raid Usa: «Mio figlio è stato trattato malissimo, se ci sono i suoi resti li voglio»



da:http://www.corriere.it/esteri/15_aprile_24/padre-lo-porto-mio-figlio-sequestrato-serie-b-13b4c7f0-eaa4-11e4-850d-dfc1f9b6f2f5.shtml

«Secondo me ci sono sequestrati di serie a e di serie B, perché mio figlio è stato trattato malissimo. Ora cercano scuse e condoglianze, non è bello». Così aSkyTg24 HD Vito Lo Porto, padre del cooperante italiano rimasto ucciso a gennaio in un raid Usa in Pakistan.



«Vogliamo il corpo di Giovanni»

Commentando l’aula semivuota oggi in Parlamento, durante l’intervento del ministro degli Esteri Paolo Gentiloni sulla morte del ragazzo, Lo Porto ha poi detto: «L’ho visto in tv. Non so quale colpa deve pagare mio figlio. Io - ha concluso - desidero ardentemente il suo corpo, voglio piangere con lui. Ancora non credo realmente che sia stato lui, come fa l’America a dire che è lui? È stato fatto un dna? È stato fatto qualcosa? Allora c’è qualcosa di mio figlio e io lo voglio, e lo vuole pure sua madre. Vogliamo solo il corpo di Giovanni».


Fratello detenuto, tensione con i cronisti

Scortato dagli agenti della polizia penitenziaria, Marcello Lo Porto, uno dei fratelli di Giovanni, il cooperante palermitano rimasto ucciso in un raid americano a gennaio scorso, è arrivato nella casa della madre Giusi Felice, che si trova nel quartiere Brancaccio a Palermo. Non sono mancati momenti di tensione all’arrivo dell’uomo, che sta scontando una condanna definitiva. Uno dei fratelli di Giovanni ha rotto lo specchietto di una macchina di una troupe di Mediaset e spintonato un’operatrice di un’altra emittente, che è caduta per terra. Da ieri davanti al palazzo ci sono cameramen, fotografi e giornalisti.


L’altro fratello: «Ci penserà il Signore»

Ed è arrivato a Palermo da Pistoia insieme alla moglie e alla figlia anche Daniele Lo Porto, un altro dei quattro fratelli di Giovanni. L’uomo non ha voluto parlare con i cronisti. Si è limitato a dire a chi si è avvicinato: «Non parlo di mio fratello. Viva la pace, sono ortodosso. Ci penserà il Signore». Poi è entrato nel palazzo di via Pecori Gilardi, dove abita la madre e un fratello.

E Stilinga ha rabbrividito quando ha saputo dai tg che erano 4 mesi che Lo Porto era morto e noi qua in Italia dobbiamo ringraziare gli USA che ci hanno fatto il favore di comunicarcelo?? 
E Renzi che ringraziava Obama...ma che esseri umani sono?

Però gli USA ci hanno inviato  tante scuse per il drone che lo ha ucciso! già bastano le scuse...come per il Cermis, come per Ustica (ah, ma qua non si sono scusati nemmeno), come per Moro (anche qui hanno fatto i vaghi sempre), come per tante altre nefandezze prodotte dai nostri migliori alleati, in nome della bella alleanza...e figuriamoci allora quello che combinano i nemici!

LA DOMANDA E': QUANTO TEMPO ANCORA? 

CIOE' PER QUANTO TEMPO ANCORA DOBBIAMO SOPPORTARE TALI COMPORTAMENTI? 

PER QUANTO TEMPO ANCORA L'ITALIA SARA' CONSIDERATA DI LIVELLO INFERIORE RISPETTO AGLI USA? 

PER QUANTO TEMPO ANCORA DOBBIAMO ABBASSARE LA TESTA? E POI CHE SENSO HA? MA CHE POPOLO SIAMO? DIGNITA', E' UN VOCABOLO PERVENUTO?