ALEXIS Tsipras e Syriza vanno al contrattacco contro il governo Samaras accusato di precipitare la Grecia nel caos "seminando terrore nel paese" nel timore di perdere alle prossime elezioni anticipate. "Il catastrofismo del premier fa del male a tutta la nazione ed è solo lo spasmo finale della sua esperienza come presidente del Consiglio e l'ultimo tentativo per trovare i voti necessari a nominare il presidente della Repubblica ed evitare il voto" ha detto il leader della sinistra ellenica in un discorso a Creta. "Un governo forte a nostra guida con un serio piano riformista è la precondizione per non punire ma negoziare con la Grecia".

Il Parlamento di Atene inizierà mercoledì i tre turni di voto per nominare il nuovo presidente. Samaras ha candidato l'ex commissario Ue Stavros Dimas e ha bisogno di 200 voti (sui 154 del governo) alle prime due chiame e 180 alla terza del 29 dicembre. Se non otterrà la maggioranza necessaria la Grecia andrà alle urne forse già il prossimo 25 gennaio.

Sul fronte ellenico è sceso in campo pesantemente anche il numero uno della Commissione Ue Jean Claude Juncker:
"Spero i cittadini ellenici non facciano scelte sbagliate ma premino volti noti e non gli estremisti", ha detto in una sorprendente dichiarazione di voto. L'effetto è stato però opposto a quello sperato, visto che sui social network del paese oggi piovevano ironiche risposte all'intervento a gamba tesa di Juncker. "La sua è una dichiarazione fantascientifica" ha liquidato la questione Tispras, che invece ha accusato senza mezzi termini Samaras di agitare lo spettro della reazione dei mercati ("Sarebbe catastrofico se Syriza vincesse") per guadagnare consensi. La dichiarazione del premier si è trasformata però in un boomerang, visto che ha spedito la Borsa di Atene lo scorso giovedì in calo del 7%. "Il conto alla rovescia per il governo Samaras e le sue disastrose politiche è iniziato", ha detto il leader della sinistra.

Syriza  è in testa a tutti i sondaggi.
E Tsipras ha ribadito ieri che in caso di vittoria alle elezioni tornerà ad alzare pensioni e stipendi pubblici assieme a un piano di investimenti in grado di creare 300mila posti di lavoro. "Il costo del piano è di 12 miliardi  -  ha ammesso - ma sarà finanziato attraverso il fondo di stabilità delle banche, aiuti Ue e con la lotta all'evasione.