Pitti Uomo

La visita a Pitti Uomo è stata molto interessante, la fiera è andata bene a giudicare dalla massiccia presenza di compratori.

Questa stagione si è rivelata molto interesse soprattutto per marchi come The Royal Pine Club, Sweet Years (bella la proposta di stivali alti da donna con tomaia di vernice e piumino imbottito sul gambale), Roy Roger's (la cui collezione è stata arricchita da pantaloni modello jeans in tessuto diverso e colorato), Mavi (che ha presentato proposte basic), Franklin and Marshall (bella la ricerca, belli i prodotti innovativi come pantaloni da ginnastica inediti e bella la ricostruzione del mood sportivo Uk), Amazonlife (che ha proposto borse in tessuti riciclati e associati al Tree Tap).

Dal punto di vista dell'abbigliamento da uomo su basi classiche si deve sottolineare la grande eco di Brunello Cucinelli Cashmere, interamente prodotto in Italia.

Il marchio ha presentato collezioni solo apparentemente formali: i capispalla da uomo sono tutti da scoprire nelle rifiniture interne, perché le giacche sono sfoderate, e non è un demerito, anzi, risultano arricchite da tasche interne, sono leggere come piume e molto confortevoli ad indossarle, realizzate in tessuti pregiati della migliore tradizione tessile italiana.

Il feedback della fiera di Pitti Uomo è decisamente positivo, soprattutto per quei marchi che hanno evidenziato la loro vocazione "local" e orgogliosamente la ribadiscono nelle proposte made in Italy o made in Japan come per Rei Kawabuko che ha presentato le sue proposte maschili con il marchio Homme Deux.